Il 27 giugno il Consiglio Regionale si riunirà per discutere il progetto di legge per indire un referendum sull’indipendenza del Veneto. Le critiche sollevate a questo esercizio di democrazia sono: spreco di denaro, perdita di tempo, giuridicamente fasullo, culturalmente vile.
Come leader del movimento che ha ideato e promosso questa iniziativa referendaria ci tengo a rispondere punto per punto a questo coro di dissenso infondato.
Il costo di un referendum regionale non è di 20 milioni come ostentato da voci senza alcuna competenza. Ancora l’autunno scorso il Presidente del Consiglio Regionale Clodovaldo Ruffato ha stimato la spesa referendaria a meno di due milioni di euro. Se necessario, siamo disposti ad autofinanziare il referendum, perché per molti imprenditori ottenere l’indipendenza del Veneto è un investimento per il futuro benessere delle nostre imprese e del nostro lavoro.
Consultare i cittadini non è una perdita di tempo, ma l’unica azione politica in mano alla Regione Veneto. E’ vero che il problema urgente è la disoccupazione ed i suicidi dovuti alla crisi, ma allo stato attuale il nostro potere decisionale è delegato a Roma e solo il parlamento italiano ha il potere di alleviare il disagio economico riducendo la pressione fiscale. E non lo fa. In Regione Veneto possono solo amministrare una piccola frazione dell’enormità di risorse che il nostro territorio produce. L’unica azione politica in mano ai nostri rappresentanti regionali è di interpellare i cittadini ed ottenere un mandato, tutelato dalla comunità internazionale, per garantire la totale indipendenza amministrativa e fiscale.
Non è giuridicamente fasullo e ogni giurista conferma che non è vietato, sebbene alcuni abbiano riserve sulla fattibilità. A fine mese il Consiglio Regionale non deve dichiarare l’indipendenza veneta, ma semplicemente decidere se interpellare i cittadini, non come sondaggio inutile, ma per ottenere un mandato popolare da far valere all’ONU.
Non è culturalmente vile, anzi. Vogliamo un Veneto aperto al mondo e integrato in Europa. Due terzi dei paesi europei hanno tanti cittadini quanto il Veneto. Parliamo della Danimarca, della Finlandia, dell’Austria, per non parlare della piccola Slovenia, o dei paesi baltici, che hanno più rappresentanti in parlamento europeo che noi veneti. Vogliamo un Veneto virtuoso, solidale e felice. Lasciamo la parola ai cittadini.
Lodovico Pizzati
Segretario – Indipendenza Veneta
Secondo me, chi voterà SI al referendum sarebbe pure disposto a dare 1 o 2 euro per le spese… magari anche di più…
1 euro moltiplicato per 2 milioni di SI, et voila, eccoti finanziato il referendum
Personalmente ne metterei molti, ma MOLTI di più, e credo che un’infinità di persone farebbero lo stesso.
Costituiamo già un gruppo, e qualora il consiglio regionale negasse il referendum, l’unica cosa buona che si potrà fare per il nostro Veneto, è contribuire alla campagna mediatica per denunciare lo spirito nazista dei consiglieri regionali, perchè in nessun paese democratico si nega un referendum richiesto da migliaia di persone.
I consiglieri non hanno alcun diritto sul popolo, specialmente ora che l’italia sta diventando peggio dell’Africa, perchè il sud italia è Africa pura, di quella peggiore, e noi veneti non lo siamo e non lo vogliamo assolutamente diventare!
Veneti se non ci concedono la libertà di votare, denunciamo al mondo il nazismo italiano oramai dilagante!
io ne do 20 di euro
hai ragione, sono con te Adriano
Il referendum lo paghiamo noi http://t.co/gWD4H1JIbg
Salvo impegni di lavoro coincidenti sono disposta a fare gratuitamente la scrutatrice per il referendum per l’indipendenza.Se ogni scrutatore rinunciasse al compenso il referendum costerebbe molto ma molto meno.
Si puo’ mandare una lettera cosi’ al giornale di Vicenza?
Spesso pubblicano le repliche dei politici.
Il referendum lo paghiamo noi http://indipendenzaveneta.net/il-referendum-lo-paghiamo-noi/
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RT @indipendenzavnt: Il referendum lo paghiamo noi http://t.co/gWD4H1JIbg
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http://indipendenzaveneta.net/il-referendum-lo-paghiamo-noi/
La mia risposta moderata:
https://www.facebook.com/alex.storti.5/posts/10151635832404375
Forsa fradei veneti che ghea femo! Xe ora, xe legal!
complimenti morosin i soldi per il referendum se mancano li troviamo pensino invece a quanto a rubato i partiti romani
Lodovico, ma cosa succederà dopo la vittoria del SI? Si inizierà l’iter per staccarci dall’Italia o questo referendum viene fatto solo per tastare il terreno?
Sul corriere del veneto ci sono alcuni articoli che parlano del referendum e dell’INDIPENDENZA che esprimono pareri negativi su questo importante progetto..commentano che i giuristi hanno dichiarato che questo referendum non e’assolutamente legale e solo una perdita di tempo…che a parte i 16-17 cosiglieri favorevoli gli altri sono tutti contrari…tutto questo meriterebbe una dura replica perche’ io convinto sospenitore e ottimista sulla concessione di questo referendum dopo la lettura dell’articolo mi sono demoralizzato…figuriamoci chi ha gia delle perplessita’ e non e’informato sulla situazione reale…E’ importante l’imformazione e far capire che tutto questo E’UNA POSSIBILE REALTA’
@Claudio79
Mi sa che questo è solo l’inizio. Dobbiamo ancora cominciare, e già ci gratificano di un’intera pagina del Corriere, a base di opinioni sfavorevoli e informazioni imprecise… Prepariamoci, perchè si accaniranno in tutti i modi.
Non bisogna stancarsi di informare, a 360 gradi, e sperare nella maturità e nel senso critico dei veneti.
L’italia sta lavorando pagando giornali, tv e quanto altro possibile affinché non si faccia il referendum, ma lo sappia che siamo in molti a desiderarlo e non caleremo le braghe. Ho l’impressione che Swinder sia già contrario al referendum, per non parlare del suo kapò di telenuovo.
Ieri sera in piazza Libertà, ex dei Signori, a Bassano, spiegavo il risultato del plebiscito del 1866 inciso sulla colonna che regge il Leone Marciano, a un gruppo di giovani che vi sostavano sotto: alcune migliaia di Si, zero NO e 14 schede nulle! Credo di aver fatto capire loro l’assurdità di un tale risultato frutto di frode e intimidazione il quale è costato e continua a costare al Popolo Veneto un prezzo INTOLLERABILE.
Il Referendum per l’Indipendenza dei Veneti sarà un atto di NEMESI STORICA e va perseguito con tutte le nostre forze, con tutto il nostro cuore e a qualsiasi costo. I giovani in questione erano a bocca aperta a sentire fatti di cui sono stati tenuti criminalmente all’oscuro da questo stato mafioso che ci opprime già da troppo tempo.
Io personalmente sono disposto a qualsiasi sacrificio per questa consultazione.
WSM!!!!!
I soldi sono importanti nella situazione economica che stiamo vivendo. Tuttavia, viste quante tasse paghiamo, per ottenere questo referendum sono disposto a metterci anche 100euro, perchè lo vedo come unico investimento ad oggi utile per noi e il nostro futuro.
Credo che riuscire a pagarlo di tasca nostra senza utilizzare i conti pubblici possa essere importante per la riuscita dell’operazione.
W S M sempre!
Le scelte sono due: o finire nella miseria più nera diventando Africa come l’italia o salvarci diventando nazione.
Anch’io metto la mia quota per il referendum. Sarà il mio miglior investimento.
Un “No” che arriverà dal referendum sarà di puro stimolo per proseguire altre vie verso l’indipendenza. Mai demoralizzarci, non ci resta altro che lottare. La speranza verso un cambiamento senza il nostro contributo non servirà a nulla.
Sempre e più decisi di prima W S M!!
Contate pure sul mio contributo. Un giorno ci riuniremo sotto un’unica bandiera, quella di San Marco! 🙂
🙂
P.S. Gli stessi che ci criticano per i costi del referendum in Veneto, sicuramente sono pronti a tirar fuori fior di milioni (NOSTRI) per i numerosi referendum dei radicali su tematiche urgentisssssime (divorzio breve, depenalizzazione droghe e abolizione dell’ergastolo..). anche questa è itaglia.
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extraordinaire adorable ce olympic message agile merci ¨¤ toi vivement ce vendeur