Sossano (VI) approva legge referendaria

Sossano-StemmaSossano (VI) è il ventesimo comune ad approvare il progetto di legge 342. Il consiglio comunale ha discusso il progetto di legge e ha deciso all’unanimità di approvarlo, sollecitando così il consiglio regionale del Veneto ad indire il referendum per l’indipendenza del Veneto.

Ora i comuni del vicentino a favore del referendum per l’indipendenza del Veneto sono 7: Gallio, Trissino, Cassola, Longare, Arzignano, Malo, ed ora anche Sossano. Solo il trevigiano ha altrettanti comuni indipendentisti: Segusino, Resana, Montebelluna, Quinto di Treviso, Vedelago, Volpago e Zero Branco. I rimanenti comuni veneti a favore dell’indipendenza sono Badia Calavena, Legnago e Costermano nel veronese; Villa del Conte e Abano Terme nel padovano, e Castellavazzo nel bellunese.

L’indipendenza del Veneto è un percorso inarrestabile. Più si va avanti e sempre più persone si rendono conto che questa è la cosa giusta da fare. E’ inevitabile che la Repubblica Veneta tornerà ad essere uno stato europeo alla pari degli altri, senza intermediari di mezzo.

Lodovico Pizzati
Segretario – Indipendenza Veneta

pizzati verona

Comunicato Stampa Valdegamberi

REFERENDUM PER L’INDIPENDENZA DEL VENETO. STEFANO VALDEGAMBERI: “I CONSIGLIERI REGIONALI NON SIANO DEI CONIGLI. MARTEDI’ IN COMMISSIONE VOTINO SI, PERCHE’ E’ LEGITTIMO E PUO’ NON COSTARE NULLA”

valdegamberi1“Sentire l’opinione dei cittadini in merito all’indipendenza del Veneto non è illegittimo. E’ un dovere, perché questa è l’espressione più alta della democrazia”. Stefano Valdegamberi, consigliere regionale di Futuro Popolare che ha presentato il disegno di legge per l’indizione del referendum consultivo per l’indipendenza del Veneto commenta così le notizie secondo le quali la commissione di saggi voluta da Zaia e Ruffato che ha verificato il referendum avrebbe sollevato delle perplessità. “Che ci sia chi afferma che non si può sentire il parere dei cittadini è un fatto che si commenta da se. Se dobbiamo dar retta a questa tesi allora finirà per diventare un reato qualsiasi normale confronto fra le istituzioni e coloro che quelle istituzioni rappresentano. A chi solleva problemi legati ai costi del referendum dico invece che è possibile sostenerne la spesa attivando la possibilità della donazione modale da parte dei cittadini, e sono tanti quelli che mi stanno dicendo di essere pronti a fare la loro parte, compresi grossi imprenditori, così come attivare una rete di scrutatori volontari, e credo che su questo fronte sia possibile avere un vero e proprio esercito di persone disponibili a garantire lo svolgimento del referendum senza percepire un soldo. Anche se mi chiedo come mai finora in Italia nessuno si sia mai posto il problema delle spese per i referendum. Insomma non c’è nessun ostacolo, né legale né pratico, alla realizzazione di questa consultazione popolare, che potrebbe segnare, in positivo, la storia del Veneto e della sua gente. Per questo mi auguro che martedì prossimo (2 luglio) quando verrà discusso il disegno di legge nella competente commissione consiliare i consiglieri non facciano i conigli e decidano di portarlo in aula con il loro voto favorevole”.

Stefano Valdegamberi
Presidente Futuro Popolare

Pacta sunt servanda

bampo

La Costituzione non può impedire il referendum sull’autodeterminazione del popolo veneto perché l’Italia ha siglato il trattato di New York e quindi non può venir meno alla firma di quel patto internazionale perché ha siglato anche il trattato di Vienna del 23 maggio 1969 che, al comma b) dell’articolo 2 della prima parte, dove viene indicato il significato dei termini adottati , recita:

“b) le espressioni “ratifica”, “accettazione”, “approvazione”, e “adesione” significano, in ogni caso, l’azione attraverso cui uno Stato stabilisce sul piano internazionale il proprio consenso ad essere vincolato dal trattato”

Ciò vuol dire che i trattati internazionali sono sovra ordinati al diritto interno (e quindi anche alla Costituzione) degli stati che li hanno sottoscritti. Questo principio sottoscritto dal governo di Roma dovrebbe bastare a zittire chiunque, perché taglia la testa al toro in merito a quale debba essere l’ordinamento prevalente, ma ovviamente (per il momento) siamo nel paese dei pulcinella e dei voltagabbana e quindi, anche se l’Italia si è scavata la fossa con le proprie mani, tutto può essere stravolto, rinnegato, tradito ecc.

Governi italioti del passato hanno internazionalmente perso la faccia in più occasioni…una più o una meno….per fortuna che l’ONU questa volta potrebbe non stare lì solo ad osservare.

Paolo Bampo
Indipendenza Veneta – Belluno

Europarlamentari a favore del referendum per l’indipendenza del Veneto

Ambasciata Catalana a Bruxelles
ambasciata catalana a Bruxelles

Pubblichiamo un’esclusiva di nterviste ad alcuni europarlamentari a favore del referendum per l’indipendenza del Veneto. L’Europa ci aspetta, e il mondo vuole il ritorno della Repubblica Veneta, uno stato che ha fatto la storia dell’Europa. Non può esserci una Scozia indipendente, una Catalogna indipendente, e non esserci uno stato con molta più storia e prestigio internazionale come quello Veneto.

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 Ma tocca a noi veneti fare questo passo decisivo, e come afferma anche David Cameron, primo ministro britannico, “il referendum per l’indipendenza è un atto politico”. Non è ammissibile che in alcune realtà europee il diritto di autodeterminazione venga promosso, e in altre venga represso. Difatti non esiste nessun divieto ad interpellare i cittadini veneti, tramite consultazione referendaria, sul quesito indipendentista. L’unico ostacolo che abbiamo è l’autocensura nelle nostre teste. Non permettiamo che questa autocensura avvenga anche nelle teste dei nostri rappresentanti istituzionali in Regione Veneto che ora hanno il dovere di dare la parola ai cittadini approvando il progetto di legge referendario (n.342).

Fai sentire anche tu il tuo sostegno offrendo di fare lo scrutatore di seggio a titolo gratuito per diminuire i costi operativi del referendum, ed eliminare ogni tipo di scusa per non farlo fare. Compila anche tu il modulo a fondo di questa pagina:

https://indipendenzaveneta.net/albo-scrutinatori-per-lindipendenza/

Lodovico Pizzati
Segretario – Indipendenza Veneta

PRESS RELEASE: GREEN LIGHT FOR VOTE ON VENETIAN INDEPENDENCE

PRESS OFFICE OF “INDIPENDENZA VENETA”

— PRESS RELEASE —       

VENICE                                                                          June 28th, 2013

INDEPENDENCE REFERENDUM OF THE VENETO:

THE INTERNATIONAL LAW EXPERT COMMISSION GIVES THE GREEN LIGHT FOR POLITICAL VOTE.

Now it is up to the regional assembly persons to approve regional law 342/2013 and clear the way for the independence referendum to be held next October 6th.

Regione-Veneto-Palazzo-BalbiVENICE  – This week the experts commission nominated by the Venet governor Luca Zaia convened, and none of the six jurist said it is forbidden to let the people of Veneto decide, through a democratic referendum, if they want the Veneto Region to break free from the Italian State, which it joined with a plebiscite in 1866.

The commission did not object to the democratic principle on the possibility for Venet citizens to voice their opinion on independence through a referendum, and thus confirmed it is not in violation of any law.

The lawyers and experts in the commission have discussed at length the feasibility of such a referendum and the next step now is up to the Regional Assemby, since no one in the juridical commission declared that such referendum is in any way forbidden by Italian law, and leaves the onus to the politicians to devise the most appropriate itinerary for the popular vote.

The big date now is July the 2nd, next Tuesday, where the First Commission of Regional institutional affairs will meet, and then in mid-July for the extraordinary Regional Assembly which has been called to approve the regional law 342/2013 for the referendum of independence of Veneto next October 6th. 

PRESS OFFICE OF “INDIPENDENZA VENETA”

VENICE (VENETIA) 2013 ©

Venezia abolì la schiavitù nel 960

berchioniPrendo spunto dalla notizia in cui si spiega che : “… una scuola Viennese ha ordinato agli insegnanti di non parlare più degli assedi di Vienna (furono due 1529 e 1687) per non rischiare di offendere gli alunni di origine turca e le loro famiglie che potrebbero sentirsi offese dal ricordo di una loro sconfitta”. O come molti altri esempi nostrani, ricordo anni fa di una scuola veronese, nel presepio fu sostituito Gesù bambino con cappucetto rosso per non urtare la sensibilità di chi non crede o di appartenenti ad altre religioni. Siamo come spugne vuote pronte ad assorbire tutto. Se fosse il contrario, una spugna ben intrisa non assorbirebbe nulla. Dobbiamo riempirci della nostra cultura, che non ha nulla da invidiare, siamo sempre stati un popolo lungimirante. Ricordo l’esempio  Venezia abolì la schiavitù nel 960, si, la data è esatta, 900 anni prima che negli USA. Di queste cose dobbiamo essere fieri e portare a conoscenza della nostra storia, fatta di democrazia in epoche dove regnavano ancora, schiavitù, monarchie assolute, tirannie. Dove noi ancor oggi se non avessimo la zavorra   normativa, sistema fiscale e pensiero italiano saremo un Paese dove vige la serenità degli animi, economica e si vedrebbe il futuro limpido e non offuscato dall’incertezza e il terrore. Spero che il Veneto indipendente avvenga per convinzione finchè ne abbiamo la possibilità e non per disperazione.

Massimiliano Berchioni
Coordinatore Bassa Veronese – Indipendenza Veneta

Alessio Morosin ed Elisabetta Gardini a Bruxelles

gardini morosin

L’avv. Alessio Morosin, presidente onorario di Indipendenza Veneta, invita l’europarlamentare Elisabetta Gardini a partecipare ad un incontro sull’indipendenza del Veneto. Gardini conferma la sua disponibilità e voglia di partecipare per discutere di una questione che deve coinvolgere tutti i cittadini, perché è un tema che non può essere lasciato soltanto agli scienziati di professione o i politici di professione.

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Costi Referendum: stime a confronto

IL REFERENDUM NON COSTA 20 MILIONI !

pizzati veronaAlla vigilia di un’approvazione decisiva del referendum per l’indipendenza del Veneto diventa fondamentale precisare quale sarà il costo del primo referendum consultivo fatto in base regionale. I quotidiani hanno citato un costo approssimativo di 20 milioni di euro basandosi su un calcolo a spanne. Hanno preso una stima per Verona, il comune più grande del Veneto, che arrotondando sembrava costasse 1 milione di euro, e hanno moltiplicato per 20, dato che la popolazione di Verona è circa un ventesimo di quella veneta.

Grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale abbiamo ottenuto il dettaglio dei costi referendari per Verona città e possiamo così fare un paragone e ottenere una stima più precisa. Intanto il totale costo al comune di Verona risulta essere € 806.000 suddivisi nella seguente maniera:

 

 

 -scrutatori, segretari e presidenti di seggio: € 247,000.00
 -costi di economato: € 130,800.00
     -Trasporto ed allestimenti € 80,000.00
     -Lamiere € 4,200.00
     -Stampanti noleggio € 1,000.00
     -Tessere elettorali € 25,700.00
     -Materiale vario € 5,900.00
     -Montaggio tabelloni elettorali € 10,000.00
     -Connettività mobili € 1,000.00
     -Pulizie € 3,000.00
 -Personale dipendente € 281,000.00
 -Personale a tempo determinato € 80,000.00
 -Servizi per persone disabili € 6,000.00
 -Impianti  tecnologici per sedi elettorali € 62,000.00
Totale stimato per il comune di Verona: € 806,800.00

Ora, è chiaro che il personale dipendente (e a tempo determinato) rappresenta un costo contabile già a carico delle amministrazioni comunali (dato che il personale viene pagato a prescindere), e non aggiuntivo. Togliendo questo rimangono € 247.000 per scrutatori e €  198.800 per costi di economato (assieme a servizi disabili e impianti tecnologici). Al momento teniamo i € 200.000 di costi di economato per buoni, anche se è da valutare se questi costi in una città metropolitana sono gli stessi per tutti i comuni del Veneto. Riguardo invece i € 247.000 per gli scrutatori, secondo le nostre stime, per i 214 seggi di Verona città, servono 214 presidenti di seggio (pagati € 200), 214 segretari di seggio (pagati € 150), e 642 scrutatori (pagati € 150), per un totale di € 171.200. I € 75.800 in più stimati dal comune di Verona potrebbero essere riconducibili ad un numero eccessivo di scrutatori per seggio. Dunque, la nostra stima per i costi referendari per solo Verona città è di € 370.000 (€ 171.200 di stipendio scrutatori, e € 198.800 di costi di economato e altro, che potrebbero ridursi ulteriormente).

Verona città ha 192.278 elettori su 3.717.087 di tutto il Veneto, e cioè il 5.2% dell’elettorato Veneto. Moltiplicando i costi per Verona città per tutto il Veneto otteniamo una stima massima di € 7.100.000, dei quali € 3.800.000 di costi di economato (da verificare se eccessivi) e € 3.100.000 di costi scrutatori, segretari e presidenti di seggio (cifra che sta calando drammaticamente grazie agli scrutatori volontari).

Aiutaci a ridurre i costi del referendum a zero compilando anche tu, se non l’hai già fatto il modulo per fare lo scrutatore a titolo gratuito:

https://indipendenzaveneta.net/albo-scrutinatori-per-lindipendenza/

Lodovico Pizzati
Segretario – Indipendenza Veneta

Lo sguardo al traguardo di indipendenza veneta

cartello indipendentista

Oggi  sul Mattino di Padova finalmente leggiamo un buon articolo che illustra in modo chiaro e dettagliato il percorso per il referendum per l’indipendenza del Veneto attraverso la legge 342/2013.

Le immagini della conferenza stampa di martedì 25 a Mestre ci danno il piacere di vedere al centro, il nostro Segretario prof. Lodovico Pizzati con un manipolo di convinti leader indipendentisti pronti a fare squadra.

Un unità di intenti che tutti aspettavamo da tempo. Mi si è riempito di gioia il cuore. Confesso che soffrivo la divisione . Rispetto le peculiarità di ciascuno movimento ma va da sè che l’obiettivo del referendum deve essere condiviso . Un successo ottenuto dai nostri leader dediti anima e corpo alla causa. Grazie.

Ieri sera ,con l’esperienza del confronto televisivo, ho ripetutamente constatato la concretezza imbattibile del progetto politico di Indipendenza Veneta. I presenti  farfugliavano  dichiarazioni d’intenti relativi a riforme strutturali del bel paese. Quante volte abbiamo sentito  trattati di fanta-politica , fanta-onestà, fanta-qualità caduti nel vuoto come chiacchiere da salotto. Ciliegina sulla torta  il timore di tutti per  il piccolo  leader condannato che può trascinare nel buio il governo incapace . Quante parole in un vuoto di civiltà e democrazia che contraddistingue la penisola. I fatti  ispirerebbero più di una battuta comica se non fosse che stiamo pagando con la vita questo teatrino.

Il mio pensiero va agli ideali che  che attraversano e animano Indipendenza Veneta. Il bene del Popolo Veneto non è barattabile . Indipendenza Veneta e suoi leader hanno fatto la differenza condizionando le scelte di chi ci considerava dei visionari . Ho la sensazione di respiare aria pulita di fronte all’asfissia di un’italietta corrotta ed irriformabile.

C’è un calore unico ed una energia vitale tra i nostri soci che già si preparano ad offrire la loro opera come scrutatori per il Referendum , che ormai ne siamo certi , sarà a breve.

La coerenza di ciascun attivista, l’attitudine a costruire la propria vita dimostrando che l’impegno paga renderanno i prossimi mesi una volata verso il traguardo a cui trascineremo tutti i Veneti . Ne abbiamo diritto e con determinazione cisiamo meritati tutti assieme l’indipendenza.

Teresa Davanzo

Membro Direttivo Nazionale

Conferenza Stampa Referendum per l’Indipendenza

conferenza stampa 25-6-2013
P. Zoccatelli, Andrea Arman, Stefano Valdegamberi, Lodovico Pizzati, Fabrizio Comencini, Antonio Guadagnini

Questa mattina a Mestre ho avuto il piacere di partecipare ad una conferenza stampa particolarmente speciale. Ho avuto modo di ascoltare gli interventi dell’avv. Andrea Arman, il consigliere regionale Stefano Valdegamberi, Palmarino Zoccatelli delle Pasque Veronesi, Fabrizio Comencini di Liga Veneta Repubblica, Antonio Guadagnini di Veneto Stato e Paolo Bampo di Provincia Autonoma Belluno. Tante sigle, si potrebbe dire, ma in realtà si è respirata un’aria di coesione per un obiettivo comune, quello dell’indipendenza del Veneto. Ormai con la meta del referendum in vista, i veneti fanno squadra, e questa conferenza stampa simboleggia questa unità di intenti. Fondare la nuova Repubblica Veneta non è questione di simboli elettorali o di alleanze varie, ma bisogna semplicemente rimboccarsi le maniche e fare questo ultimo sprint assieme per convincere il resto della popolazione a votare “SI, voglio che il Veneto diventi uno stato europeo, voglio una Repubblica Veneta sovrana e indipendente”

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Assieme possiamo farcela, ma quando dico assieme non intendo solo chi era seduto attorno a quel tavolo in conferenza stampa, ma un numero sempre maggiore di veneti. Non basta chi ti dice passivamente che voterebbe SI al referendum, bisogna agire di prima persona. Lo hanno già fatto 16 consigli comunali, e prossimamente dozzine di altri comuni seguiranno a ruota. Lo hanno già fatto centinaia di cittadini rendendosi disponibili a fare gli scrutatori a titolo gratuito pur di diminuire i costi operativi del referendum. Ma dobbiamo coinvolgere ancora più cittadini e ancora più amministrazioni comunali.

Finora i 500 scrutatori volontari che hanno risposto all’appello costituiscono un risparmio di oltre 70 mila euro. In almeno una decina di comuni abbiamo già raggiunto un quarto degli scrutatori necessari per avere un comune a costo zero.

Cito Campo San Martino che è al 35% dell’opera (7 volontari su un totale di 20 scrutatori), Tombolo al 36% (10 su 28), al 28% troviamo Resana (9 su 32) e Volpago (10 su 36), e poi al 25% Nervesa (6 su 24), Quinto di Treviso (8 su 32), Caltrano (2 su 8), Orgiano (3 su 12), Candiana (2 su 8), e Granze (2 su 8).

Quale sarà il primo comune a raggiungere il 100% di scrutatori volontari? Contattate amici e parenti nel vostro comune e invitateli ad attivarsi anche loro compilando il modulo al fondo di questa pagina:

https://indipendenzaveneta.net/albo-scrutinatori-per-lindipendenza/

A quale comune spetterà il primato di poter dire che il referendum non costerà nulla? E’ un privilegio poter contare i SI per la nuova Repubblica Veneta.

Lodovico Pizzati
Segretario – Indipendenza Veneta

 

Villa del Conte (PD) approva legge referendaria

villa del conteAnche il comune di Villa del Conte (PD), che nelle ultime elezioni politiche si era distinto come comune in cui Indipendenza Veneta aveva preso la percentuale più alta in Veneto, superiore al 10%, questa sera ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno indipendentista.

I comuni a favore del referendum per l’indipendenza veneta sono ora 16.