Pensieri Veneti

avvocato-marco-alberto-zanetti-300x199Un tempo si diceva: “fatta l’Italia, ora si devono fare gli italiani”; per la “questione del Veneto” è per certo molto diverso.
Infatti il Veneto non è assolutamente “da fare”, semmai da ri-fare, posto che è stato Nazione per 1100 anni.
I Veneti invece, essendo un popolo di origine pre-romana, anch’essi non sono “da fare”, ma da formare e informare. Informare di quella che è la loro storia e le loro tradizioni.
Per troppi anni la storia veneta è stata censurata, nascosta, svilita o completamente omessa dai libri diffusi nelle scuole. Questo è il motivo principale per cui, soprattutto nei giovani, spesso manca l’attaccamento alla propria Patria Veneta; non è per libero arbitrio, ma per ignoranza.
Il compito primario è quindi quello di far conoscere la storia veneta, i principi fondamentali della Repubblica di Venezia, la più potente e longeva della storia dell’umanità.
Chi, imparando e “scoprendo” di essere parte di un “mondo fantastico” che si chiama ancora Veneto, non vorrà quindi riprendersi la propria identità e la libertà di poter tornare forte e vincente?
Lavoriamo per aggregare e non per disgregare. Uno stato moderno, snello e dinamico che si sia finalmente scrollato di dosso la burocrazia – fardello sabaudo – per riavvicinarsi al “modello veneto” caratterizzato da efficienza e spirito pragmatico.
E allora che ciascuno di noi, a suo modo, diffonda i principi fondamentali su cui si è retta la Repubblica di San Marco: merito, onestà, dedizione, impegno, sacrificio, oneri e onori, sempre senza personalismi e per il bene supremo della comunità, a cui dare per poi ricevere!

Avv. Marco Alberto Zanetti
Indipendenza Veneta

16 risposte a “Pensieri Veneti”

  1. Abbiamo scritto , parlato e letto il nostro dialetto oltre tutto per deversi decenni…

    La “Catalugna” in Spagna, nelle scuole si parla, si studia e si legge il catalano, nonchè libri e siti web portano la lettura in “catalan” e in spagnolo…mi sembra che noi Veneti siamo molto vicini ai cugini catalani visto che il nostro dialetto gli assomiglia molto

  2. Sono d’accordo, certo è che finchè nelle nostre scuole la maggior parte degli insegnanti viene da ben oltre Po…….che vuoi che gliene freghi a quelli del Veneto e anche se un insegnante siciliano venisse obbligato ad insegnare la storia della repubblica Veneta, lo farebbe sicuramente con il massimo disinteresse.

    1. E non solo insegnanti.
      Bisogna assolutamente decolonizzare per ripristinare giustizia, legalità e soprattutto LIBERTA’ del popolo veneto di decidere del proprio futuro.

  3. Occasione da non perdere per capire chi siamo e da dove veniamo come popolo sarà la mostra di palazzo della ragione a Padova . Quindi a partire da Aprile tutti a Padova a vedere VENETKENS gli antichi veneti

  4. Ciao Marco,
    basterebbe la consapevolezza di quanto Noi veneti stiamo dannatissimamente sugli zebedei agli italici abitanti ubicati dalla sponda dx. del Po in giù. Te la ricordi l’ alluvione del novembre 2010 immagino! Sai che si disse anche nella “civilissima” Emilia Romagna? “Ah quei disgraziati in Veneto… ben gli sta a ‘sti razzisti, ignoranti e polentoni”; dissero con malcelata e spocchiosa invidia, compreso quell’ altro imbecille che scriveva per Repubblica che “tanto ce l’ eravamo cercata perchè abbiamo maltrattato il territorio” bla bla bla, i capannoni, le Z.I. bla bla bla, i suv e via ragliando… incredibile poi sapere fosse veneto, ciò a dimostrazione di quanto deleteria sia l’ allucinante fede falcemartellata. Non ultimo, proprio in questi giorni, assistei basito alla performance televisiva di tal Nunzia De Girolamo, disonorevole rappresentante sannita del PDL (mammamia li turchi) che irrompeva col suo aulico eloquio a tacciare nuovamente il bovino Veneto come patria di contadini (ignoravo che il termine avesse assunto connotati così dispreggiativi) ignorantissimi; ovviamente dimenticandosi fraudolentemente quanto hai tu riportato nel tuo scritto e tralasciando furbescamente (pratica assai diffusa di taluni abitanti di quelle desolate lande) tutto il resto tra cultura, arte, architettura, scienza, tecnologia, mondo imprenditoriale, e non ultimo l’ ateneo del BO o Ca’ Foscari… infatti quest’ ultimi sono sulla luna. Sinceramente a questi atteggimenti razzisti sono avezzo ta tempo (guardatevi qualche filmetto dei tempi antichi e come puntualmente si ritraevano, la servetta puttanella ed il servo ottuso, immancabilmente veneti) e la cosa non mi tange più di tanto, anzi, questo rafforza soltanto il mio orgoglio di veneto e l’ aspirazione che presto o tardi avrò la fortuna di rivedere sventolare il Vessillo Marciano a suggello della nostra riconquistata Nazione. Non verrei mi fraintedessi, non sono nè un estremista nè tanto meno un invasato dell’ ultimo momento, ma soltanto uno dei tanti a cui ‘sta cosa dei “Fratelli d’ Italia” non è mai andata giù. E qui, mi sovviene alla mente la frase detta da Willelm von Tegetthoff (Comandante della Imperiale e Regia Veneta Marina) dopo la battaglia di Lissa:”Uomini di ferro su navi di legno, sconfissero uomini di legno su navi di ferro”… e scusate se è poco.
    – MarcoScanf™ –

  5. Gentile Avv. Marco Alberto Zanetti,

    faccio un commento al suo articolo partendo da questa sua frase:

    “I Veneti invece, essendo un popolo di origine pre-romana, anch’essi non sono “da fare”, ma da formare e informare”.

    Concordo. I Veneti sono da “informare”. Ma informare bene.

    Il “Veneto” NON è stato una “Nazione per 1100 anni” come lei scrive. E’ la “Repubblica di Venezia” che è stata una Nazione per 1100 anni (anche di più per alcuni). Il Veneto è stato un’unica nazione solo dal momento in cui la Repubblica di Venezia ha espanso il suo dominio, dal ‘400 in poi, su tutto il territorio Veneto, e lo ha organizzato secondo i suoi principi. Prima dell’unificazione veneziana (e dopo la caduta dell’Impero romano) il Veneto è stato un territorio costituito da comuni e, poi, signorie, ognuna delle quali governava e dominava una parte di territorio veneto. In quel tempo il Veneto era molto diviso; non era assolutamente una “Nazione”. Le signorie si facevano guerra periodicamente. Padova contro Venezia e viceversa, Verona contro Treviso e viceversa, Venezia contro Verona e viceversa…

    Dobbiamo informare i Veneti. Ma informarli bene.

    Il Veneto è stato una nazione per circa 400 anni, come Repubblica di Venezia, a partire, in sostanza, dal primo decennio del ‘400 fino al fatidico 1797.
    Se contiamo il fatto che alcuni vedono il plebiscito del 1866 come una truffa, allora potremmo aggiungere anche i restanti anni, dal 1797 al 2013. E sarebbero circa 600 anni. Ma NON 1100 anni.

    Dobbiamo evitare assolutamente di mischiare le cose. Il fatto che la Repubblica di Venezia rappresenti un emblema e riferimento per Indipendenza Veneta, per i suoi sostenitori o per coloro che ammirano la Serenissima ma non sostengono IV, non deve portare a far confusione su date e fatti storici.
    Attenzione, perchè: “la cronologia è l’occhio della storia”. E non si tratta di sottilizzare.

    Non vorrei che in un Veneto, a mio avviso GIUSTAMENTE INDIPENDENTE, un giorno i miei figli si trovassero a studiare dei libri di storia in cui la storia è stata stravolta, allo stesso modo in cui nei libri di storia che oggi studiamo non viene descritta la truffa con cui la Repubblica di Venezia passò ad essere “regione dello stato Italiano”.

    Nel caso non sia daccordo con le mie affermazioni la invito ad approfondirle. Sono disponibilissimo a cambiare il mio punto di vista se le sue indicazioni mi convinceranno.

    Grazie dell’attenzione.

    1. Non per polemizzare o per spaccare capelli in quattro ma:
      anche per me è sbagliato dire che il Veneto è stato Nazione per 1400 anni. E’ stato nazione da ben più tempo ed è ancora Nazione, se si intende nazione un insieme di gente che ha le stesse tradizioni, lingua, cultura, cucina ecc. Eravamo nazione anche quando eravamo divisi in tante signorie e staterelli.
      La Nazione Veneta è’ stata unito nello Stato Veneto per meno anni, ma prima e dopo è sempre stata Nazione.
      Indipendentemente dalle varie definizioni, siamo Veneti e restiamo uniti.

    2. forse sarebbe meglio precisare che cosa si intende per “nazione” e poi chiarirci.

      la nazione esiste prima di tutto nei cuori della gente. cioè il popolo si riconosce “unito” per motivi di “intesa comune” non in base ai confini geopolitici (parlo per i veneti naturalmente).
      poi, e solo in seguito, si forma la nazione di fatto.
      il popolo venetico, pur non avendo una nazione di fatto, ERA una nazione ugualmente, ed era considerata nazione anche dai romani (“nazione popolare”).
      nei secoli a seguire, vennero create varie istituzioni con lo scopo di tutelare e definire sempre più i confini fisici nel dettaglio.
      fecero nascere le nazioni di fatto (cioè il termine che oggi viene usato per “nazione” è riferito a quello che oggi noi INTENDIAMO come “nazione”. abbiamo perso il senso della “nazione popolare”… peccato).

      se poi vogliamo riferirci alla repubblica di venezia, condivido la sua precisazione, ma nel nostro caso (il popolo veneto) la “nazione popolare” e quella di “fatto” si sovrappongono generando malintesi.
      la repubblica di venezia non deve essere confusa con il veneto.
      la nazione popolare veneta non deve essere confusa con il veneto.
      il veneto lo ha impostato l’italia.

      la repubblica era riuscita a riunire l’antica millenaria nazione popolare veneta con l’aggiunta di altre popolazioni che hanno dimostrato una buona condivisione ed esperienza di vita in comune.
      questa, la serenissima, è stata l’unica vera nazione in quanto, venezia, era riuscita a dosare e bilanciare perfettamente la nazione geopolitica con quella popolare (quindi con rispetto anche delle popolazioni “xontae”).

      quello che mi auguro è che i veneti tornino a riprendersi quel buon senso che la repubblica ci continua ad insagnare con la sua storia, senza tanto scopiazzare altre nazioni come se non fossimo mai stati in grado di “muoverci” e di gestirci.

      ma questa è solo la mia osservazione.

      1. Stef e Vianelo, grazie delle vostre osservazioni.
        Certamente avrei dovuto spiegare cosa intendevo per “nazione”, e cioè l’organizzazione di una etnia in uno stato. Ma è anche vero che da dizionario la definizione principale di Nazione è anche di un gruppo di persone che sono accomunati da tradizioni, cultura, religione…
        Anche se il discorso sarebbe complesso, di fatto sono daccordo con voi su molti punti.

        Di fatto se per “nazione” intendiamo la definizione principale del dizionario, allora altro che 1100 anni… Molti, molti di più sono gli anni… Lo sguardo va agli antichi Veneti. E quindi in questo ha ragione Stef.

        La frase di Vianelo “la repubblica era riuscita a riunire l’antica millenaria nazione popolare veneta con l’aggiunta di altre popolazioni che hanno dimostrato una buona condivisione ed esperienza di vita in comune” è una definizione perfetta per quello che è stato il ruolo della Serenissima a livello storico. Mi piace molto. E secondo me si attaglierebbe perfettamente per lo Stato che nascerà dopo l’indipendenza.

        Grazie per i vostri interventi.

        P.S. Stef, è sempre utile “spaccare il capello inquattro “. E’ un modo per ragionare assieme e capire meglio le cose.

  6. I confini territoriali attuali per certo non possono essere sovrapposti a quelli, peraltro in continua evoluzione, del passato. E’ quindi evidente che, quando si parla di Stato Veneto longevo per 1100 anni, ci si riferisce alla tradizione che vuole nel 697 l’elezione da parte dei Venetici del primo doge Anafesto. Che da allora vi sia stata una evoluzione territoriale, sociale, economica ecc…è evidente – e per fortuna! Ma che vi sia una identità e una continuità di quella istituzione embrionale sino alla fine della Repubblica è anch’esso evidente.
    Guardiamo indietro per guardare avanti!

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