Non vedo scritto che non andrete a Roma pero’,anzi. C’e’ scritto che eventuali retribuzioni andranno a veneti bisognosi…. A me era stato scritto che in nessun caso si sarebbe andati a Roma.
Quindi mi chiedo, qual e’ la linea del movimento a riguardo?
Il percorso per ottenere l’indipendenza non passa per Roma. La partecipazione alle politiche avviene esclusivamente in Veneto e nel nostro programma elettorale e’ specificato unicamente: dichiarazione unilaterale di indipendenza. Chi si dichiara per Indipendenza Veneta il mese prossimo puo’ esprimere in un contesto istituzionale, per la prima volta dal 1866, la sua opinione riguardo restare o no nello stato italiano. Se il 50%+1 di veneti si esprime favorevole abbiamo un mandato, con sostegno della normativa internazionale, per dichiarare immediatamente l’indipendenza.
Riguardo redistribuzioni ai veneti bisognosi, Indipendenza Veneta non e’ un ente di beneficienza. Facciamo del volontariato quando possiamo (vedi alluvionati di Genova e terremotati in Emilia), ma non c’e’ un piano per redistribuire risorse pubbliche. Il nostro obiettivo e’ l’indipendenza del Veneto e basta.
Che fine ha fatto il “noi non vi chiediamo il voto, vi chiediamo il cuore”? Secondo me candidarsi vi fa più male che bene, anche perché diventerete solo “quelli che hanno preso l’1% alle elezioni”…
Io vi sostengo e sono venuto anche ad una riunione, ma non ho intenzione di andare a votare…
Un vero peccato aver perso l’occasione di non partecipare a queste elezioni-farsa…
Davide, la tua posizione era comune a parecchi di noi qualche mese fa… però si sono succedute tante cose nel frattempo e molto importanti. di cui non sembri informato, per cui l’attesa, ora, e le prospettive sono diverse per l’accelerazione che ha preso il percorso verso l’indipendenza grazie alle iniziative portate avanti con tanto entusiasmo e intelligenza… sta di fatto che un “non voto” oggi, ma in linea di massima sempre, è comunque un voto dato a chi vorremmo contrastare, perchè la mancanza del cosiddetto quorum nelle elezioni le rende valide qualsiasi sia il numero dei votanti, anche fossero una minoranza, e ovviamente contribuisce ad abbassare le percentuali.
Io ritengo che poter trovare nelle schede elettorali che ci verranno consegnate il simbolo di Indipendenza Veneta il cui unico programma è già nella sua enunciazione toglie tutti noi dall’imbarazzo e ci dà la soddisfazione da subito di dichiararlo con un voto espresso.
Il quale, se già superasse il 50 per cento, che oggi è un sogno perchè l’informazione è ancora bassissima, equivarrebbe già a dichiarazione d’indipendenza, come è lo scopo del movimento.
Pensaci su… non so se sono riuscita a convincerti, sempre che tu lo voglia veramente il cambiamento che si siamo prefissi!
A noi interessa che la gente venga a votare al referendum. Non abbiamo paura di nulla e di sicuro il rischio di non fare risultato a delle elezioni non fa parte dell’equazione che ci ha spinto a partecipare. Ricordo che nel nostro programma elettorale c’e’ scritto “dichiarazione unilaterale di indipendenza del Veneto”. Chi non si riconosce in questo programma e’ libero di non votare o votare la partitocrazia italiana. Noi vogliamo dare questa opzione in una consultazione istituzionale perlomeno ai veneti informati.
E’ giusto non avere paura del risultato elettorale ma è altrettanto vero che un risultato del tipo 1/2 % sarebbe demotivante per la base . Bisogna quindi che ognuno dia il proprio contribuito per informare più veneti possibili di questa occasione per esprimere il proprio parere
Ciao Luca, teniamo conto che 1-2% sono 30-60mila voti, che sono i veneti che abbiamo coinvolto con raccolta firme UE ai gazebi e centinaia di serate. E’ fondamentale verificare anche quanto passaparola e’ scaturito dal nostro lavoro anziche’ basarsi su sondaggi pubblicati sui giornali… mi sa che scrivero’ un articolo a riguardo di quei sondaggi che volutamente non includono l’alternativa di Indipendenza Veneta, e non offrono nemmeno l’opzione “altro partito”, e guarda caso hanno una % di incerti del 25%
Caro Lodovico ti auguro di ottenere il 50%+1 per l’indipendenza da Roma se queste fossero le elezioni regionali del 2015. Invece sono elezioni dello stato che ci occupa e ci opprime.Nel ns programma c’e’ scritto che i Veneti sono sovrani e “MAI con Roma”.Ma sono disposti per elezioni se almeno attuate a democrazia- diretta. I sondaggi e la partecipazione di massa indicano che IV la visibilita’ gia’ ce l’ha. E allora? Perche’ intrupparsi con la partitocrazia ns nemica.Inoltre piu’ liste indipendentiste confermeranno che siamo ancora deboli,divisi oltre che incoerenti (DC docet).Temendo il peggio sarei felice di sbagliarmi.
Comunque sia a Venezia il 16/02 ci saro’.Ti saluto. W. San Marco
forse quei de Casteo i savarà tuti che ghe xe Indipendenza Veneta, ma dove vivo io lo sa solo lo 0,5 per cento della popolazione a dir tanto… perciò ce n’è di strada da fare in fatto di pubblicizzazione… ce l’hanno spiegato, non si tratta di andare a Roma ma di informare la gente, che è per ora il problema maggiore con questi media bari!
Io sono convinto che con un buon lavoro potremmo avvicinarci ad un risultato a sei cifre ( è il doppio di quelli che hanno firmato la petizione UE ) . La manifestazione di Venezia se resa visibile dai media sara’l’evento in grado di veicolare all’ultimo minuto decine di migliaia di voti di indecisi
Perfettamente in accordo con Luca penso che il 16 a Venezia ci giocheremo anche i consensi delle politiche.Se la manifestazione sarà ben pubblicizzata il risultato elettorale sarà la naturale conseguenza,buon lavoro!
http://indipendenzaveneta.net/indipendenza-veneta-nel-bassanese/
Non vedo scritto che non andrete a Roma pero’,anzi. C’e’ scritto che eventuali retribuzioni andranno a veneti bisognosi…. A me era stato scritto che in nessun caso si sarebbe andati a Roma.
Quindi mi chiedo, qual e’ la linea del movimento a riguardo?
http://indipendenzaveneta.net/programma-elettorale-di-indipendenza-veneta/
Il percorso per ottenere l’indipendenza non passa per Roma. La partecipazione alle politiche avviene esclusivamente in Veneto e nel nostro programma elettorale e’ specificato unicamente: dichiarazione unilaterale di indipendenza. Chi si dichiara per Indipendenza Veneta il mese prossimo puo’ esprimere in un contesto istituzionale, per la prima volta dal 1866, la sua opinione riguardo restare o no nello stato italiano. Se il 50%+1 di veneti si esprime favorevole abbiamo un mandato, con sostegno della normativa internazionale, per dichiarare immediatamente l’indipendenza.
Riguardo redistribuzioni ai veneti bisognosi, Indipendenza Veneta non e’ un ente di beneficienza. Facciamo del volontariato quando possiamo (vedi alluvionati di Genova e terremotati in Emilia), ma non c’e’ un piano per redistribuire risorse pubbliche. Il nostro obiettivo e’ l’indipendenza del Veneto e basta.
Che fine ha fatto il “noi non vi chiediamo il voto, vi chiediamo il cuore”? Secondo me candidarsi vi fa più male che bene, anche perché diventerete solo “quelli che hanno preso l’1% alle elezioni”…
Io vi sostengo e sono venuto anche ad una riunione, ma non ho intenzione di andare a votare…
Un vero peccato aver perso l’occasione di non partecipare a queste elezioni-farsa…
Ad ogni modo, in bocca al lupo
Davide, la tua posizione era comune a parecchi di noi qualche mese fa… però si sono succedute tante cose nel frattempo e molto importanti. di cui non sembri informato, per cui l’attesa, ora, e le prospettive sono diverse per l’accelerazione che ha preso il percorso verso l’indipendenza grazie alle iniziative portate avanti con tanto entusiasmo e intelligenza… sta di fatto che un “non voto” oggi, ma in linea di massima sempre, è comunque un voto dato a chi vorremmo contrastare, perchè la mancanza del cosiddetto quorum nelle elezioni le rende valide qualsiasi sia il numero dei votanti, anche fossero una minoranza, e ovviamente contribuisce ad abbassare le percentuali.
Io ritengo che poter trovare nelle schede elettorali che ci verranno consegnate il simbolo di Indipendenza Veneta il cui unico programma è già nella sua enunciazione toglie tutti noi dall’imbarazzo e ci dà la soddisfazione da subito di dichiararlo con un voto espresso.
Il quale, se già superasse il 50 per cento, che oggi è un sogno perchè l’informazione è ancora bassissima, equivarrebbe già a dichiarazione d’indipendenza, come è lo scopo del movimento.
Pensaci su… non so se sono riuscita a convincerti, sempre che tu lo voglia veramente il cambiamento che si siamo prefissi!
A noi interessa che la gente venga a votare al referendum. Non abbiamo paura di nulla e di sicuro il rischio di non fare risultato a delle elezioni non fa parte dell’equazione che ci ha spinto a partecipare. Ricordo che nel nostro programma elettorale c’e’ scritto “dichiarazione unilaterale di indipendenza del Veneto”. Chi non si riconosce in questo programma e’ libero di non votare o votare la partitocrazia italiana. Noi vogliamo dare questa opzione in una consultazione istituzionale perlomeno ai veneti informati.
Davide, bisogna sfruttare tutte l occasioni per fare conoscere IV ai veneti.
E’ giusto non avere paura del risultato elettorale ma è altrettanto vero che un risultato del tipo 1/2 % sarebbe demotivante per la base . Bisogna quindi che ognuno dia il proprio contribuito per informare più veneti possibili di questa occasione per esprimere il proprio parere
Ciao Luca, teniamo conto che 1-2% sono 30-60mila voti, che sono i veneti che abbiamo coinvolto con raccolta firme UE ai gazebi e centinaia di serate. E’ fondamentale verificare anche quanto passaparola e’ scaturito dal nostro lavoro anziche’ basarsi su sondaggi pubblicati sui giornali… mi sa che scrivero’ un articolo a riguardo di quei sondaggi che volutamente non includono l’alternativa di Indipendenza Veneta, e non offrono nemmeno l’opzione “altro partito”, e guarda caso hanno una % di incerti del 25%
Caro Lodovico ti auguro di ottenere il 50%+1 per l’indipendenza da Roma se queste fossero le elezioni regionali del 2015. Invece sono elezioni dello stato che ci occupa e ci opprime.Nel ns programma c’e’ scritto che i Veneti sono sovrani e “MAI con Roma”.Ma sono disposti per elezioni se almeno attuate a democrazia- diretta. I sondaggi e la partecipazione di massa indicano che IV la visibilita’ gia’ ce l’ha. E allora? Perche’ intrupparsi con la partitocrazia ns nemica.Inoltre piu’ liste indipendentiste confermeranno che siamo ancora deboli,divisi oltre che incoerenti (DC docet).Temendo il peggio sarei felice di sbagliarmi.
Comunque sia a Venezia il 16/02 ci saro’.Ti saluto. W. San Marco
Grazie della partecipazione. Il 16 febbraio a Venezia e’ fondamentale.
forse quei de Casteo i savarà tuti che ghe xe Indipendenza Veneta, ma dove vivo io lo sa solo lo 0,5 per cento della popolazione a dir tanto… perciò ce n’è di strada da fare in fatto di pubblicizzazione… ce l’hanno spiegato, non si tratta di andare a Roma ma di informare la gente, che è per ora il problema maggiore con questi media bari!
Io sono convinto che con un buon lavoro potremmo avvicinarci ad un risultato a sei cifre ( è il doppio di quelli che hanno firmato la petizione UE ) . La manifestazione di Venezia se resa visibile dai media sara’l’evento in grado di veicolare all’ultimo minuto decine di migliaia di voti di indecisi
Perfettamente in accordo con Luca penso che il 16 a Venezia ci giocheremo anche i consensi delle politiche.Se la manifestazione sarà ben pubblicizzata il risultato elettorale sarà la naturale conseguenza,buon lavoro!