Intervista ad Alessia Bellon (Indipendenza Veneta) – Radio Veneto Uno, 23 novembre 2012


Treviso, 23 novembre 2012. Radio Veneto Uno intervista Alessia Bellon, socio fondatore di Indipendenza Veneta.

“Un passaggio storico che in futuro verrà ricordato”. Coasì Alessia Bellon, tra i fondatori di Indipendenza Veneta, definisce la seduta del Consiglio regionale del Veneto che il prossimo 28 novembre sarà chiamato ad esprimersi sull’autodeterminazione del popolo veneto e sul relativo referedum. La possibilità di chiamare tutti i cittadini della regione a votare se staccarsi o meno dallo stato italiano è uno dei punti chiave del percorso legale e democratico perseguito dal movimento indipendentista. Alcuni consiglieri regionali ed esponenti politici, tuttavia, sostengono l’anti costituzionalità di una simili consultazione popolare. “Chi sostiene queste tesi – replica Bellon – ignora che il diritto all’autodeterminazione è sancito da norme internazionali, recepite anche dall’Italia e sovraordinate anche alla Costituzione”.

7 risposte a “Intervista ad Alessia Bellon (Indipendenza Veneta) – Radio Veneto Uno, 23 novembre 2012”

  1. “La possibilità di chiamare tutti i cittadini della regione a votare…” -> Ancora una volta spero che i Veneti del estero, regolarmente iscriti al’ AIRE di un comune Veneta, potranno anche loro partecipare al voto !
    Sarebbe giusto perchè sono spesso i figli di chi ha dovuto lasciare il paese per causa di carestia…

    1. La maggior parte dei veneti che sono all’estero da decenni sono contrari all’indipendenza. Sono ancora attaccati all’Italia, ai loro ricordi. Non si rendono conto dell’ingiustizia che noi continuiamo a subìre dall’Italia.
      Faranno solo danni………

      1. Dai dati statistici, è come dice Marco.

        Inoltre, anche persone i perfetta buona fede, potrebbero incappare nelle strategie di qualche ” marpione ” politico, che li utilizza come importante fonte di consenso addizionale.

        Rammento la prima volta che furono aperte le urne, anche ai residenti esteri di nazionalità italiana, come, con promesse ( mai mantenute ) e qualche poltrona, il gruppo di Di Pietro, riuscì a rastrellare gran parte di questi preziosi voti, che contribuirono a insediare il devastante governo Prodi.
        Fu un errore all’epoca di Fini e di un paio dei suoi colonnelli, tra cui Tremaglia, che attribuivano ingenuamente al centrodestra, la quasi totalità delle simpatie di questi elettori.
        Il ” Cavaliere ” all’epoca, perse un suo nuovo governo, per un dettaglio e per persone superficiali, che sottovalutarono grandemente un argomento che poteva decidere le sorti di un nuovo governo.

        Abbiamo già ORA la maggioranza dei Veneti qui residenti a nostro favore, perchè rischiare con il voto estero ?

        Mi spiace sinceramente, per persone di buona volontà come Gilles e sicuramente molti altri Veneti nel sangue come lui, ma le strategie politiche insegnano che i voti si contano o ipotizzano, PRIMA della campagna elettorale.

        Spero che questi bravi Veneti esteri, comprendano che il loro sacrificio elettorale, contribuirà a farci diventare indipendenti.

        CrisV

      2. Come lo sai che sono contrari al indipendenza ???
        Poi sarebbe già una colpa per la Venetia che ricomencerebbe il colpo di 1866 non facendo votare tutti i suoi cittadini !

        1. Apparve sull’Espresso un articolo dedicato, molto tempo fa.
          Persino il giornalista, sottolineava la leggerezza del voto degli italiani all’estero.

          I Veneti, a parte nel Rio Grande do Sul, secondo te si ritengono ancora Veneti, oppure italiani ?

          So che hai un grande desiderio di libertà caro patriota Veneto in terra straniera, ma il nostro dubbio è questo : Quanti nella tua stessa situazione, la pensano come te ?

          1. I Veneti, a parte nel Rio Grande do Sul, secondo te si ritengono ancora Veneti, oppure italiani ?

            Intendo i Veneti emigrati.

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