
Pubblichiamo la replica del segretario di Indipendenza Veneta Lodovico Pizzati ad uno “sconcertante” articolo di Ennio Fortuna pubblicato oggi sul Gazzettino e riportato nell’immagine a fianco.
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Caro direttore,
Sono rimasto sconcertato dall’articolo di Ennio Fortuna pubblicato ieri sulla sua contrarietà al referendum per l’indipendenza veneta. Trovo comprensibile e rispettabile la sua avversità all’indipendenza veneta, ma trovo allarmante e pericoloso il ragionamento che elabora. Ennio Fortuna ha scritto questo: “L’unità [d’Italia] può essere superata solo per via rivoluzionaria, con la violenza…” Non essendo un giurista mi astengo dal dibattere la questione in termini di diritto costituzionale contro diritto internazionale, che contrappone il parere di alcuni costituzionalisti italiani alle affermazioni della Commissione Europea sul diritto all’indipendenza di un popolo. Mi appello invece alla coscienza ed al buon senso di tutti noi. Vogliamo veramente sopprimere il percorso democratico lasciando solo l’opzione della rivolta armata? Vogliamo veramente evitare che i rappresentanti del popolo veneto seduti in Consiglio Regionale esprimano la loro opinione a riguardo? I sondaggi indicano che la maggioranza dei veneti è favorevole all’indipendenza veneta, e una petizione di 20 mila firme a favore del referendum merita una valutazione ufficiale, non da giuristi, ma da rappresentanti eletti dal popolo.
Per fortuna la comunità internazionale è molto più saggia su queste questioni e già nel 1966, con il Patto di New York, ha deciso di tutelare il diritto alla secessione di un popolo per via democratica e referendaria, proprio per evitare la violenza. Non è la prima volta che l’Unione Europea censura una legge italiana, perché è stato grazie alle pressioni dell’Unione Europea se dal 2006 in Italia si può esprimere il proprio pensiero su questo tema. Prima era punito con l’ergastolo. Quindi, lasciamo che il Consiglio Regionale si pronunci ufficialmente a riguardo. A favore o contro, non importa. A prescindere, la democrazia non deve fare paura.
Lodovico Pizzati
Indipendenza Veneta
E’ anche sconcertante la pochezza di e la superficialità nel ragionamento…
Se ne parla anche qui: http://alexstorti.wordpress.com/2012/09/19/lunita-verra-distrutta-allalba/
Piccoli uomini, burattini a gettone al soldo dell’editore, menti ridondanti e obsolete, con visione prospettica totalmente assente; semplici mummie di carta riciclata, àncore arrugginite sul fondo di un mare morente.
D’altro canto, questi piccoli playmobil del potere costituito, affollano in gran numero le redazioni dei media di ogni ordine e grado, pronti a sporcare d’inchiostro fogli su fogli ogni volta che il telefono rosso del loro uffcio squillerà, perciò preparatevi a fronteggiare un esercito infinito di questi piccoli guastatori, da qui alla Libertà. Spunteranno a frotte, via via sempre più aggressivi e scorretti, man mano che ci si avvicinerà all’obiettivo finale, tentando di ridicolizzare tutto e tutti, coprendo l’alba all’orizzonte con montagne di fogli e stracci, per far si che meno occhi possibili si accorgano del sole che sta nascendo e rimangano nelle tenebre.
Ma alla fine il sole sorgerà, e questi esseri lillipuziani saranno travolti dagli eventi, come tutte le specie in estinzione.
sti siori filo-tajani i faria mejo ver pì atension.
che i staga tenti a cossa che i scrive parchè inte la repiovega venetiana la responsabilità la casca soi responsabili, mia come in itaja.
sssst. Dio in persona ha parlato ed ha dato ai popoli della terra la costituzione italiana. secondo la mitologia greca, prometeo non rubò il fuoco agli dei, per darlo agli uomini, ma la costituzione italiana. essa è intangibile ed eterna. tra cinque miliardi di anni,quando il sole si spegnerà, la costituzione sarà li a testimoniare l’avvenimento. tutti in ginocchio quini a venerare la parola del “salvatore”
Questo signor Fortuna ha le idee un po’ confuse. Prima di tutto nel 1948 c’era eccome conoscenza dell’idea federale, visto che fu una proposta fortemente dibattuta e messa da parte in modo inspiegabile da una presa di posizione attuata realizzando l’illegale costituzione italiana, la quale è illegale perché non è stata mai votata dai cittadini ai quali dovrebbe riferirsi. La seconda aberrazione riguarda l’idea che al referendum dovrebbero partecipare anche tutti i cittadini della penisola. Non esiste caso al mondo in cui si sia mai verificata una cosa del genere. E ce lo spiega la razionalità del diritto internazionale perché l’autodeterminazione non sarebbe tale se essa non fosse espressa per via autodeterminata, tautologica spiegazione necessaria.
Infine richiamare fantomatiche battaglie spese con il sangue per “l’unità” è una falsità ormai conclamata che solo i creduloni figli del regime fascista possono ancora credere. Non ve ne sono le prove, anzi vi sono prove opposte che le guerre condotte fossero tutt’altro che per l’unità.
Ma la conclusione chiave và oltre le parole dette da questo signore, egli infatti vuole sostenere l’inamovibilità di una condizione di schiavitù di un popolo negandogli il diritto alla sua autodeterminazione.
Ed è palesemente schiavo, perché mai sarebbe concesso a questo popolo di librarsi libero dal dover finanziare coattivamente una larga fetta di quegli “italiani” che questo signore riconosce non essere neppure un unico popolo!
Aggiungo una chiosa un po’oscura ma realistica.
Voi veramente pensate che ita si rassegnerà a lasciare andare una fetta del suo (presunto) territorio che le garantisce letteralmente la sopravvivenza? …
Nel periodo pre-referendario i media italioni, ma anche tutti gli apparati civili e militari, scateneranno una campagna anti Veneti senza precedenti, facendo sembrare i commenti dell’articolo in questione come delle carezze amichevoli. Attaccheranno tutto e tutti, scorrettamente, peggio che in Sudan, usando le armi più infami e pericolose per disorientare la gente, dando l’ultimo colpo di reni per dimostrare al pianeta intero gli infimi valori umani e civili che si celano questa sedicente nazione di umanità minima. Non molleranno l’osso fino all’ultimo (e anche dopo temo), disorienteranno la gente con ogni mezzo, colpendo in tutte le direzioni, Sarà una guerra vera, squallida e irregolare, contro una cosca minacciata di estinzione. Bisognerà mostrarsi granitici come il marmo d’Istria, ed essere pronti a ribattere ogni bassezza, perchè l’opponente è quello che avete davanti agli occhi da sempre, basso e misero anche in pace, figuriamoci in guerra.
me ricorda vagamente el 1866.
guaivo.
itaja la xe. cos’altro podela far se no doparar forsa, costrision e buxiarae?!
Più o meno si, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Stavolta è diverso, perchè ogni cosa si svolgerà sotto l’occhio vigile della comunità internazionale, ma quello che più mi “preoccupa” è la fase precedente al voto, a cui sono certo si arriverà. Qui vedo persone preparate e di buon livello comunicativo, ma gli italioni giocheranno a loro modo, come fanno tuttora, sputando fango e avvisi di garanzia ad hoc in tutte le direzioni. La gente semplice, in una percentuale molto alta, sarà esposta ai disorientamenti professionali e alle strategie mediatiche di questa gente, che da questo punto di vista è tutt’altro che incapace. Sarà necessario mettere in campo una forza enorme per proteggere i Veneti dal fuoco incrociato dei media. Rai, Mediaset, e tutta la stampa, Cercheranno sicuramente di infangare il nome di tutti coloro che portano avanti il progetto, giocheranno la carta della paura, paventeranno la rovina di un futuro Veneto libero ma “indifeso” (e qui ci andrebbe la risata). Ne vedremo di tutti i colori, una TV demenziale, che da mattina a sera farà ripetere in tutti i programmi, anche nei cartoni animati, in maniera litanica, “semo tutti tajani, volemose bene”, telegiornali impestati di notizie appositamente mirate ad equalizzare la gente Veneta sulla frequenza infima della italianità e via discorrendo. Sarà un ultimo atto pesante, che richederà vigilanza ed attenzione estrema. Meglio sarebbe assicurarsi l’appoggio esterno di qualche stato o organizzazione Europea.
Ha ragione Klaus. Non è di facile soluzione la cosa, che và pianificata *prima*, come *prima* occorrerebbe mettere in chiaro le cose con tutti gli indipendentisti, almeno quelli veri, perché servirà coesione.
Ma per restare all’aspetto tattico (e strategico) come dicevo la soluzione non è facile, perché è necessario rispondere con astuzia più che con la forza, seppure quest’ultima sia comunque un necessario addittivo a scopo di deterrenza.
Concordo. La coesione sarà fondamentale, come anche il controllo di eventuali teste calde, estranee ai movimenti, che probabilmente saranno “stimolate” dall’altra parte a fare o dire qualche stupidaggine, sempre per mettere in cattiva luce chi lavora al progetto in piena legittimità e nel rigore Veneto più assoluto. Sono strategie estremamente pericolose, che gli italiani hanno sempre usato in passato, e che usano tuttora.
Spero con tutto il cuore che queste problematiche, affatto secondarie, vengano affrontate con tutta l’attenzione che meritano.
ok alora semo rivai finalmente.
come dixevo tenpo fa, ghe xe tanti movimenti in veneto… i xe dei de na man che i vol star verti pa’ i fati sui invese de serarse. sarìa tuto n’antro aspeto.
sti media i ne scavesarà mejo e i metarà xixangna pì fasie se semo destacai.
sarìa che i movimenti, par far coalision puito e (cofà dixe claudio coei veri) co intension de sacrificio, i dovarìa catarse e ciarir coanto i xe disposti a “strenxar i denti”.
par i “atachi” tajani, ghe dovarìa essarghe na comunicasion e agiornamento de boto (via etere par dir), e pò catarse prima che se pol a coatr’oci. se i riese a tegner bon acordo e fiducia no dovarìa essar difisie el secondo paso:
e coà mi torno a la me vacia serenisima. semo (me meto de mexo anca mi, ma varda) stai senpre libari de alearse co tuti coei che volevimo, purchè la venetia no la morise. aleai, no inglobai.
deso dovaresimo ciapar da novo coela maniera.
el bruto xe che ancùo no gavemo nisun bailo fora inte i goerni foresti, ma forsi ghe xe xente inte i movimenti, o xente normal, che pol dopararse par na roba che ghe someja.
(p.e. sarìa da contatar anca tute le comunità venete mondiali)
dovemo ver pì aleà (o apogi) pusibie.
demodo che le difamasion o inbrogi tajani verso nialtri le vegna girae tute a l’internasionalità. che el mondo el sapia cossa xe l’itaja vera.
terso paso (ma che dovarìa essar paralelo de staltri do), xe tegner contato co tuti i veneti. e come dixe klaus, no xe fasie.
semo cofà essar drento na scatola e l’itaja ne sguarata.
tanti i perde orientamento.
l’inpegno dei movimenti e de tuti i (singoli volontari) veneti el gà da moltiplicarse. gavemo da far mucio deso o i ne suerxe.
mi creo che co n’asion nostra, inte la nostra tera, apogiai da l’asion dei aleà, anca el populo veneto pol tirarse suxo na costola.
dognimodo xe primario tegnirse dexmisiai minuto par minuto par “i atachi” cofà dixè vialtri, coindi ver xente sgaja, co idee xeniai, e “boni oci e recie”.
d’altra parte la diplomasia venetiana la gà fato senpre tema a tuti, pì de el so exercito.
xe rivà l’ora che i xe drìo cagarse doso.
mi go dito la mia… se no la xe bona o xe da xontar spero che vegna fora coalchiduni mejo.
🙂
Anche alla luce dell’articolo odierno dello stesso Dr. Fortuna siamo oggettivamente sFortunati a non averlo dalla nostra parte come attivista. Nella lettera pubblicata nell’agosto 2008 nel Gazzettino di Venezia di cui riporto uno stralcio(per chi volesse leggerla per intero http://robertoscano.info/random-bits/calatrava-lopinione-del-procuratore-generale-ennio-fortuna/) egli si dimostra davvero costruttivo ed in grado di individuare percorsi finalizzati al superamento di problemi che il diritto italiano talvota crea: in questo caso la legge da by passare concerne la tutela dei disabili.
Calatrava: l’opinione del Procuratore Generale Ennio Fortuna
…
La proibizione della legge è superabile solo con un altro atto legislativo. In pratica occorrerebbe chiedere una deroga al governo che potrebbe provvedervi con un decreto d’urgenza, condizionandolo eventualmente al rilascio di biglietti gratuiti per il vaporetto che in pochi minuti effettua lo stesso, identico percorso. Altrimenti occorrerebbe attendere il collaudo dell’ovovia, ma poi consentire comunque ai disabili, anche non veneziani, l’uso gratuito del vaporetto o di altro mezzo acqueo, altrimenti saremo punto ed a capo.
…
Mah. A me sembrano degli artifizi più che dei percorsi seri. Forse meglio basarci sulle nostre forze che hanno già dato prova sul campo di essere molto serie.