OGGI IN ONDA: AVV. LUCA AZZANO CANTARUTTI A FOCUS – RETE VENETA

Appuntamento televisivo con Indipendenza Veneta. Il Presidente di Indipendenza Veneta  Avv. Luca Azzano Cantarutti , sarà ospite in diretta televisiva oggi martedì 09 luglio, nel programma ” Focus ” in onda dalle ore 21.00 23.00 su RETE VENETA ( can. 18 dgt ). Conduce in studio il Dirett. Lugi Bacialli. Mandiamo tanti sms a sostegno di Ind. Veneta al num. 340-3218806.

6 risposte a “OGGI IN ONDA: AVV. LUCA AZZANO CANTARUTTI A FOCUS – RETE VENETA”

  1. Però quanti imbecilli nella trasmissione.
    Non uno che abbia avuto il coraggio di dire qualcosa di serio contro l’indipendenza..
    Cantarutti sempre chiaro nel parlare,.

  2. La mia personale impressione è che il Presidente non si sia efficacemente opposto alle affermazioni “tendenziose e false” circa la nostra storia ; tra queste una dello Squizzati ( ex mezzobusto RAI) che attribuiva ai romani ( ed a Tito Livio che romano non era) la fondazione della città di Padova.
    Ovviamente la storia è ben diversa : Padova è probabilmente più antica di Roma in quanto era un centro importante della civiltà venetica ( 1000 e più anni avanti Cristo) .
    Nel 304 a.c. i veneti , lungo il corso del Brenta nel padovano, hanno affrontato e sconfitto gli invasori spartani condotti dal figlio del re di Sparta, distruggendo buona parte della flotta che li aveva trasposrtati .
    La storia è quella che è non quella che piace……ed in realtà dopo i venetici abbiamo avuto i romani ( come alleati non come conquistatori) poi i goti, i longobardi, i franchi ,le signorie ed i liberi comuni ed infine la Repubblica Veneta e parlare solo dei romani è sicuramente tendenzioso e riduttivo . Se abbiamo qualche (tenue) speranza di liberarci della schiavitù italiana , questa deve obbligatoriamente passare per una propaganda delle diversità della nostra storia , lingua , cultura perchè solo anteponendo queste motivazioni si può appieno comprendere la necessità dell’indipendenza : La motivazione economica (pur importante ) dovrà essere in secondo piano in quanto non potrà mai essere il motivo principale della separazione del Veneto dall’italia. Di fatto i nostri “nemici” si dimostrano più attrezzati e conoscono esattamente le modalità anche legislative per renderci sempre più sottomessi e per compiere il genocidio del nostro popolo ..ne cito una tra le tante : l’assegnazione dei numeri chiusi per medicina : si sovvenzionano e si autorizzano le Università del sud per contenere un numero molto alto di studenti di medicina ed in Veneto ci ritroviamo con i nostri figli disoccupati ed i medici “formati” a Padova e Verona( con poche autorizzazioni) rappresentano poco più della metà delle richieste del territorio perciò siamo obbligati ad importare medici dal centro -sud della penisola .
    Si potrebbe proporre un nuovo congresso straordinario con l’elezione di un nuovo Presidente di IV; potrebbe essere il Prof. Bernardini , insigne studioso ed esperto di storia.. Un nuovo Presidente potrebbe tornar utile anche per attenuare qualche recente contrasto …

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    1. Caro Alessandro,
      non ho visto la trasmissione (a Brescia non arriva) e quindi non mi pronuncio in merito alla puntata di ieri, tuttavia vorrei esprimere una mia considerazione personale su quanto dici riguardo alle motivazioni trainanti e alla scelta del presidente.
      Parto da quest’ultimo punto per dire che l’avv. Azzano Cantarutti mi è sempre stato simpatico e che ho apprezzato fin dal primo giorno il suo stile mite ma fermo. Ritengo personalmente che sia perfetto per il ruolo attribuitogli dagli altri soci, soprattutto per scrollarci di dosso eventuali dubbi sulla pacatezza del nostro progetto. Credo che il messaggio di mite determinazione sia da lui chiaramente incarnato. Certo, il Prof. Bernardini ci illumina sempre con la sua profonda cultura. Ma anche l’avv. Morosin è una fonte di energia e di motivazione irrinunciabile. Il prof. Pizzati é fondamentale per conferire credibilità agli aspetti di politica economica del progetto indipendentista. Quindi penso che questi 4 assi dobbiamo giocarceli con intelligenza, valorizzando le loro caratteristiche e tenendoli ben uniti, perché insieme sono veramente un poker imbattibile.
      Ritengo personalmente, alla fine, le cariche siano ben distribuite e che soprattutto è l’apporto continuo e congiunto di tutti sia fondamentale per il successo.
      Per quanto riguarda le motivazioni, senza dubbio rivendicare i 1100 anni di indipendenza, il rapporto di alleanza con i romani e non di dominazione, tanto che Brescia e il Veneto avevano il diritto di commercium (commerciare) e connubium (matrimoni misti) con i romani, ma la vera molla a mio avviso sarà proprio l’unione tra identità e vessazioni fiscali da parte di un popolo dominatore.
      La rivoluzione americana è nata dopo una serie di tasse ritenute ingiuste (il Tea Act, ad esempio, da cui nacque il Boston tea party) unitamente alla mancata rappresentanza politica di una nuova nazione. Le due cose devono procedere unite: libertà di decidere il proprio futuro, libertà di amministrare i propri risparmi.

      Comunque sono mie osservazioni personali..

      A presto
      Matteo da Brescia

    2. sono stata di recente a vedere la mostra Venetiks al Palazzo della Ragione di Padova…veramente interessante…e prende le mosse dai reperti della civiltà dei veneti sviluppatasi tra il 1000 e il 200 avanti Cristo, cioè prima che vi scendessero i celti e prima che vi arrivassero i romani, sfatando l’ipotesi di una provenienza illirica ed evidenziando che nel territorio che oggi è il Veneto si fosse sviluppata una civiltà autoctona, che si differenziava per dei connotati ben precisi dagli influssi che attraverso le coste adriatiche vi giungevano da popolazioni del Piceno e della Magna Grecia e attraverso la diffusione tosco emiliana dalle popolazioni etrusche. Interessantissima la scrittura dal VI secolo a.c. con caratteri lineari simili a quelli etruschi, già tutti identificati, dai quali emerge ad esempio il nome di Padua e il nome di eqvus, il che ci fa capire che sia Padova come il cavallo erano già in zona prima di Roma…d’altra parte, è notorio che i romani, come governo/potere, non si diffondevano nel deserto ma già dove sapevano che c’era ricchezza… anche se poi si deve a loro l’organizzazione del territorio, era la loro peculiarità, con strade e centuriazioni… Este Padova Oderzo la fascia pedemontana, sono tutte zone che hanno restituito abbondanti reperti presenti nella mostra che ci permettono di conoscere molto dell’epoca preromana e ci permettono anche sotto l’aspetto archeologico di sfatare l’idea che ci fosse il nulla o solo trogloditi prima che arrivasse roma…Si scopre che le donne conoscevano la scrittura ed avevano un ruolo importante nell’organizzazione sociale ed è interessante tutto il repertorio che testimonia la vita famigliare, le attività praticate, il culto dei morti e l’importanza dei cavalli di cui si era sparsa la fama nel mondo di allora…
      Nel Veneto poi ci passarono tutti e può darsi che l’apertura dei veneti e la loro facilità di comprensione sia anche il frutto di millenari contatti e convivenze, che hanno sviluppato ed esaltato l’arte del vivere.

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