NON BISOGNA AVER PAURA DI CAMBIARE

davide-pozzobon-ivQuello che vedo tutti i giorni è un paese che vuole cambiare. Vedo un paese che vuole cambiare ma allo stesso tempo non accetta il cambiamento. Viviamo in un paese dove molte persone che vogliono il cambiamento lo vogliono per gli altri, non per loro stessi e un paese che ha paura di cambiare, muore, non può sopravvivere.

La paura di cambiare è largamente diffusa nella società, questa si somma ad un atteggiamento conservativo di convenienza delle élite privilegiate.  Ma ci sono anche persone che propongono cose nuove, che coraggiosamente sfidano i pregiudizi teorizzando e praticando percorsi alternativi vantaggiosi per tutti.

Il movimento Indipendenza Veneta è stato costituito da persone propositive, cittadini con svariate competenze che si sono spinti un po’ più in la nel prevedere gli scenari possibili del prossimo futuro. Oggi manca un’innovazione sociale e c’è sia un problema di comunicazione verso l’esterno del paese che un problema strutturale. E’ un problema strutturale per il fatto che molte ottime società venete potrebbero essere più grandi, potrebbero avere maggior successo se gli ostacoli in cui sono cresciute fossero rimossi. Comunicare la vera forza di queste aziende potrebbe permettere loro di fare maggiori affari nel mercato globale, anche attraverso la possibilità di far conoscere o cambiare i loro modelli di business. Ma il problema più grande rimangono gli ostacoli. E’ questo che mi rende triste come cittadino e osservatore, perché vedo le potenzialità, vedo l’energia, vedo la forza che sta aspettando solo che si rispetti il bisogno di poter andare avanti senza zavorre.

Il grande compito del Movimento Indipendenza Veneta è quello di diffondere una comunicazione che dia fiducia nel fatto che semplicemente rimuovendo tali ostacoli, oltre, c’è un futuro migliore. La mancanza di sicurezza è ciò che giustifica il bisogno di mantenere gli ostacoli stessi, perché sono percepiti anche come barriere protettive. Contestualmente, Indipendenza Veneta è promotrice di un rinnovamento che prevede la rimozione di tutti i tipi di barriera: alle professioni, alla meritocrazia nelle università, alla creazione di nuove aziende, all’entrata nei mercati. Il ritardo accumulato nel fare tutto ciò rende sempre più grande il problema e più difficile il compito di affrontarlo, questo è il motivo per cui bisogna agire ora.

L’energia del cambiamento non è però nel Veneto è nelle persone che vivono o hanno scelto di vivere in Veneto. Penso che ogni paese esista solo nel suo popolo, che ha una cultura creativa ed ha il suo modo di esprimerla.

Il compito della politica dei prossimi anni è quello di spostare questa energia dagli individui al Paese, dall’attitudine difensiva ad un atteggiamento costruttivo e dinamico, come del resto i veneti hanno già avuto modo di esprimersi molte altre volte nel corso della storia.

Davide Pozzobon
Socio fondatore – Indipendenza Veneta

4 risposte a “NON BISOGNA AVER PAURA DI CAMBIARE”

  1. I veneti, tutti i veneti, dovranno prima o poi- mi auguro prima possibile- capire che l’Italia è finita in un cul de sac.
    Qui non è in ballo solo la dignità di un popolo antico e glorioso- che sarebbe già un buon motivo per anelare all’indipendenza- ma la sua stessa sopravvivenza.
    Lo stato italiano è ipertrofico, bulimico, e ha costante bisogno di mangiare. Più mangia più ingrassa e più ha bisogno di mangiare (il governo Monti lo ha dimostrato). E si nutre del suo stesso corpo, ovvero degli italiani. E’ uno stato cannibale. Mi viene in mente la figura dantesca del conte Ugolino che divora i suoi figli.
    Come si spiega allora questo passivo assecondare la fame di un simile orco? Prima di tutto per una sciocca affezione. Nel tempo è riuscito a educarci, o piuttosto a diseducarci, ficcandoci in testa che in fondo è un buon padre, anziché un crudele patrigno. Un patrigno che ci ha manipolato il cervello, raccontandoci sin da piccoli la sua storia, come ha voluto lui, inculcandoci ideologie che non ci appartengono, un modo di vedere le cose e un modo di esprimerci che non ci appartengono.
    Tutti noi veneti coviamo nel nostro intimo la voglia di scappare, di liberarci, ma ancora troppi di noi, imbottiti di falsità, considerariamo questa voglia come ingiusta, ingrata.
    Occorre solo uno sforzo di divulgazione per far capire che Indipendenza Veneta nasce dalla nostra coscienza, parla la lingua del nostro vero padre, la nostra lingua, la lingua del popolo veneto, e con lo stato italiano patrigno e la sua insaziabile voracità non ha niente a che fare. E saremo salvi.

  2. cambiare vuol dire che nel Veneto non sperpereremo denaro per mantenere pletore di cadregari e parassiti, ma lo usaremo per produrre e permettere a tutti di vivere dignitosamente, lavoratori e pensionati, e per organizzare i servizi, scuole, ospedali, assistenza, informazione, ricerca, con il criterio di una oculata gestione delle risorse… continuamente a Roma spendono e spandono in maniera spropositata, ingiusta e incoerente, succhiando dappertutto senza produrre nulla di positivo.
    Cambiare vuol dire amministrare con trasparenza e incentivare lo sviluppo, proteggere chi è più debole ed essere vicino alla gente…quando saremo padroni a casa nostra, in un Veneto indipendente e un governo vicino a noi, rinascerà la fiducia e ci sentiremo tutti più sereni!

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