Indipendenza Veneta sulla Wiener Zeitung (Austria)

Interviste al segretario Lodovico Pizzati: il mondo germanico guarda con grande attenzione al nostro movimento

Nel corso di questi giorni si è aperta una prospettiva internazionale nuova per Indipendenza Veneta, la cui risoluzione ieri ha portato alla convocazione del consiglio regionale straordinario del 28 novembre e che finora aveva avuto grande rilievo negli organi di informazione internazionale ad esclusione di quelli in lingua tedesca.

L’esplorazione del fenomeno “Indipendenza Veneta” da parte del mondo germanico è partita dal Sud Tirolo, con la pubblicazione di un’intervista al nostro segretario Lodovico Pizzati nel numero del quotidiano Dolomiten di Bolzano in edicola venerdì scorso.

Lunedì è stata addirittura la Wiener Zeitung, uno tra i più autorevoli quotidiani austriaci ed europei e tra i più antichi e celebri mai stampati al mondo, a pubblicare un lungo articolo su Indipendenza Veneta.

Ieri è stata quindi la volta della rivista (sempre austriaca) NewsAT a riportare la notizia del percorso intrapreso per l’indipendenza veneta, grazie all’azione del nostro movimento.

Il mondo germanico e tutta l’Europa guardano con sempre maggiore attenzione alla nascita della nuova Repubblica Veneta.

4 risposte a “Indipendenza Veneta sulla Wiener Zeitung (Austria)”

  1. Buongiorno a tutti, riporto la traduzione del testo:

    Autonomia, autonomia regionale, il federalismo? No, grazie. Per Lodovico Pizzati, fondatore del movimento “Indipendenza Veneta”, il vero esempio é la Scozia, che ha intrapreso la strada del referendum per l’indipendenza dal Regno Unito. “Vorrei proseguire il percorso iniziato la scorsa primavera per merito di Indipendenza Veneta, che si batte per la secessione della regione Veneto dal resto d’Italia”.

    “Il nostro obiettivo è quello di raggiungere in modo democratico l’indipendenza del Veneto. Questa strada é percorribile attraverso un referendum, che si basa sul diritto internazionale. L’autodeterminazione dei popoli é sancita dalla Convenzione di New York sui diritti civili e politici del 1967. I Veneti sono un solo popolo e dispongono del diritto di autodeterminazione”, dice il trentanovenne Pizzati, docente di Economia Politica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e fondatore, lo scorso maggio, di “Indipendenza Veneta”.

    Sulla strada per il referendum
    “Il Consiglio regionale del Veneto ha il diritto di indire un referendum su base regionale. Abbiamo già presentato al presidente della Regione, Luca Zaia, 20.000 firme a sostegno di un referendum regionale per l’indipendenza della nostra nazione. Due terzi dei membri della Giunta hanno disposto la convocazione di un consiglio straordinario finalizzato all’indizione di un referendum posto sotto il controllo degli osservatori delle Nazioni Unite e l’Unione europea, come é previsto in Scozia per l’anno 2014. Il Consiglio si riunirà questa settimana. Vogliamo raggiungere la nostra autonomia intraprendendo un iter legittimo e riconosciuto a livello internazionale”, ha detto Pizzati in un’intervista con l’APA. Nel mese di ottobre, diverse migliaia di sostenitori hanno sfilato a Venezia a sostegno del progetto di “Indipendenza Veneta” per l’indipendenza della regione settentrionale italiana.

    Secondo Pizzati, il modello federale proposto dal partito di opposizione Lega Nord é impraticabile in Italia. “Un modello federale che preveda (per il Veneto, ndt) uno statuto d’autonomia sul modello dell’Alto Adige richiederebbe l’approvazione di una larghissima maggioranza nel Parlamento italiano, tuttavia dobbiamo prendere atto che l’indipendenza del Veneto si scontra con gli interessi di altre regioni. Il percorso di indipendenza è più facile da attuarsi grazie ai trattati internazionali che richiedono solo l’approvazione della maggioranza dei Veneti residenti. Noi non siamo sudditi, siamo un popolo e disponiamo, in base al diritto internazionale, del diritto all’autodeterminazione”, ha detto il vicentino Pizzati.

    Un piccolo paese con sei milioni di abitanti
    Pizzati, che ha lavorato per otto anni presso la Banca mondiale, dove si è concentrato principalmente su questioni europee e l’adesione di paesi dell’Europa orientale all’UE, è fermamente convinto che la maggioranza dei Veneti sostenga fortemente l’indipendenza. “Secondo un sondaggio che abbiamo condotto nel mese di gennaio nel rispetto dei criteri scientifici, il 53 per cento dei residenti Veneti sono disposti a votare in un referendum sull’indipendenza per dire sì.
    In un altro sondaggio, pubblicato dal quotidiano “Corriere della Sera” lo scorso settembre, la percentuale è dell’80 per cento”, ha detto Pizzati, che negli ultimi quattro anni ha insegnato Economia Politica presso la Facoltà di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

    A suo avviso, il piccolo stato del Veneto nel contesto globale avrebbe ottime possibilità di sopravvivenza. “Veneto e Friuli insieme contano sei milioni di abitanti. L’Austria ne ha otto milioni, la Danimarca e la Finlandia cinque milioni, la Slovenia due milioni. Due terzi dei membri dell’Unione europea sono paesi con meno di dieci milioni di abitanti. Nel dopoguerra c’erano in tutto il mondo 71 Stati, oggi sono quasi 200: il numero dei Paesi in tutto il mondo è triplicato. Ciò significa che sempre più persone scelgono l’autodeterminazione”, ha detto Pizzati.

    W S. MARCO!
    W LA REPUBLICA VENETA
    :o)
    Matteo da Brescia

    1. Grazie infinite Matteo !

      Sei la dimostrazione vivente, che ogni singolo, in seno a IV è una importante risorsa.
      Le risorse vanno coltivate con cura e non distrutte o limitate, come fanno i partiti dei cuoricini da baci perugina.

      1. Prego CrisVi,

        cerco di dare il mio piccolo contributo..
        perché il Leone di S. Marco torni a sventolare nel nome della Libertà, della Giustizia e della Prosperità!

        Approfitto per ringraziare tutti coloro che stanno costruendo pazientemente, mattone dopo mattone, il sogno Veneto.

        Matteo da Brescia

  2. buon giorno republica veneta è questo l obbiettivo non sarà mai una repubblica se non siamo noi a volerlo per qui le attenzioni positive di austriaci e germanici che sicuramente anno delle rivalse storiche vanno valutate e addoperate solo in termini economici e pensando a un eccelente vicinato il referendum lo devono concedere altrimernti prima o poi saremo i loro sudditi l economia se la stanno comprando loro non cadiamo in trappole se vogliono la repubblica veneta ci diano il parere favorevole in modo concreto al referendum i veneti sono pronti ad essere leali con l europa siano leali pure loro verso questo popolo che a pagato sta pagando ma a sempre dimostrato la sua energia viva e capace

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