ZAIA, DOV’E’ FINITO LO SLOGAN “PRIMA IL VENETO”?
Il governatore del Veneto Luca Zaia tenta di arginare l’avanzata dell’idea indipendentista concepita, scritta e sostenuta da INDIPENDENZA VENETA.
Per farlo ora dichiara che il referendum non si può fare, che la strada di INDIPENDENZA VENETA non porta alla meta.
Peccato, davvero peccato.
Dispiace vedere il governatore dei Veneti che rifiuta di lottare per il suo Popolo e, per giustificarsi, arriva a dire che la battaglia “è persa in partenza”.
Pur comprendendo le debolezze dell’animo umano, non amo la codardia.
Non amo nemmeno le persone che rifuggono la leadership, tanto meno quando quella leadership è stata chiesta ai propri cittadini al grido di “Prima il Veneto”.
Già, ricordate le elezioni regionali di due anni fa, quando Zaia indossava la felpa verde con scritto “Veneto” e cercava di convincerci che avrebbe messo il Veneto dinanzi a tutto, in barba ad ogni ostacolo?
Ricordo la fiducia che i Veneti gli hanno concesso, convinti di aver trovato un leader.
Ora quel presunto leader si è fatto piccolo piccolo, nano politico in mezzo a giganti che in Europa stanno portando all’indipendenza Scozia e Catalogna.
Quei giganti hanno davvero messo davanti a tutto i loro Popoli, imponendo l’interesse del Popolo sulle convenzioni, sugli interessi di partito.
INDIPENDENZA VENETA si pone quale gigante politico che guida i Veneti all’Indipendenza.
Quanti ai nani ed ai codardi, abbandonino pure la lotta, nessuno sentirà la mancanza; ma, almeno, abbiano il pudore di non colpire alle spalle chi la continua nell’interesse dei Veneti
Luca Azzano Cantarutti
Presidente – Indipendenza Veneta
Ho sempre pensato che a nessuno della nomenclatura leghista veneta interessasse veramente l’indipendenza della nostra terra . Anche quando Mara Bizzotto aveva interrogato Bruxelles sulla fattibilità del referendum lo aveva fatto augurandosi una risposta negativa che si sarebbe sommata a quella negativa dei legali della regione veneto interpellati da Zaia. Dobbiamo diffidare degli interpreti della politica veneta e continuare nel nostro percorso pacifico , democratico e legale.
Caro presidente hai ragione il nostro governatore ci ha moralmente schiaffeggiati ma noi non molleremo mai consiglio al nostro governatore di andare con i so mussi drio a supestrada a raggoliere le m………………de.
enrico
Enrico, con l’indipendenza e la costituzione della Repubblica Veneta verranno fuori tante di quelle anomalie nell’amministrazione pubblica.Ecco perché i primi nemici del popolo veneto sono coloro che attualmente ci governano.
Anche un ragazzo delle scuole medie comprenderebbe che l’unica salvezza del Veneto è ridurre drasticamente le tasse alle imprese affinchè non continuino a fuggire, cosa che l’italia non potrà mai concedere, quindi faremmo la fine di tutto il paese che è fallito.
Allora perché Zaia è contro? Quali interessi ha ad essere contro il popolo veneto, che Zaia stesso dichiarò tempo fa, sarà in maggioranza favorevole all’indipendenza qualora si facesse il referendum?
Una macro regione del nord che dipende da Milano invece che roma?
No, vi sono interessi che vanno oltre la macro regione.
Ripeto ci vorrà tanto disinfettante in Veneto, ma tanto…………
Oggi sulla stampa ho letto che Monti ha avuto in Veneto una accoglienza entusiastica e che il Veneto sarà con ogni probabilità la regione dove la sua lista civica avrà maggior successo, si parla di un 20%.
E’ drammatico pensare che i Veneti , e in particolare i Veneti che si allontanano dalla lega, pensino di risolvere i loro problemi votando Monti e non Indipendenza Veneta.
E con queste notizie Zaia continua a pensare che i suoi nemici siano quelli di IV e non invece i rappresentanti dell’alta burocrazia e l’alta finanza.
La crisi della lega, impegnata in cruente lotte interne, potrebbe costituire una grande opportunità per gli indipendentisti e bisogna che i Veneti lo capiscano fino in fondo
Sono perfettamente d’accordo sul fatto che sia un autentico dramma vedere una buona parte del Popolo Veneto che si dichiara fedele a Mario Monti. Per quello che mi riguarda quel signore è un criminale perseguibile per legge, tant’è vero che ad aprile 2012 è stato denunciato (assieme a Napolitano e Draghi) in merito a sette capi d’imputazione gravissimi tra i quali cito:
– attentato con l’integrità e l’indipendenza dello Stato (art. 241 C.P.)
– associazioni sovversive (art. 270 c.p.)
– attentato contro i diritti politici del cittadino (art. 294 c.p.).
Queste accuse sono tutte documentate e le prove accessibili a tutti. L’aspetto più interessante è che la denuncia non è stata presentata da un orgoglioso cittadino veneto bensì da una sconosciuta avvocatessa di Cagliari, al secolo Paola Musu. Seguendo l’esempio della Musu altri 400 citttadini italiani circa hanno presentato alle varie Procure della Repubblica la medesima denuncia nell’indifferenza totale della Censura di Stato. Naturalmente la sempre efficace Magistratura Italiana ben si è guardata da aprire un qualsiasi misero fascicolo d’inchiesta.
L’encomiabile avvocatessa cagliaritana, che ho avuto modo di sentir parlare dal vivo in un convegno a Padova, ha dimostrato di avere coraggio, dignità, fierezza, cioè qualità che tutti noi Veneti dovremmo ammirare e prendere come esempio, altro che fare i salamelechi al “delinquente in loden”!
Zaia è solo la punta dell’iceberg di una popolazione lobotomizzata e incapace di elaborare un proprio pensiero critico e, peggio ancora, senza un minimo di coraggio e dignità per affermare le proprie idee e i propri valori.
E’ mortificante rendersi conto che la nostra terra si presta a diventare un Terzo Mondo ad uso e consumo della grande finanzia globale, che tutto il tessuto produttivo imprenditoriale veneto sarà destinato a diventare una sacca di manodopera sottopagata ed espropriata dei propri capitali. E mentre succede questa tragedia – questo crimine contro l’umanintà – gran parte del Popolo Veneto è convinto che va bene così, che dobbiamo essere puniti perchè “abbiamo vissuto sopra le nostre possibiità” e perchè “ce lo chiede l’Europa”, senza soffermarsi a pensare che che l’Italia adottando l’Euro (senza consenso del Popolo Sovrano) “si è ridotta allo stato di una nazione del Terzo Mondo che deve prendere in prestito una moneta straniera, con tutti i danni che ciò implica” (Paul Krugman, Premio Nobel per l’Economia). E tutti si sorbiscono beati le balle sullo spread e sul debito pubblico (che in uno stato a moneta sovrana non è mai un problema, lo è quando uno stato utilizza una moneta straniera, vedi Euro).
Zaia codardo? Monti traditore dell’Italia e quindi dei Veneti? Bersani patetico? Berlusconi cialtrone? Si, verissimo. Perchè gliel’abbiamo permesso noi. I Veneti sono i traditori di loro stessi, lo capirete benissimo alle prossime elezioni. E questa volta non c’è un Napoleone a cui dare la colpa.
Bisogna agire, nella legalità ma agire.
In quanto all’italia è ingovernabile.
Le regioni del sud hanno sempre prodotto debito vivendo con false pensioni di invalidità e falsi braccianti agricoli. Ciò sin dagli anni ’70, quindi una generazione è cresciuta in questo modo, ora con la crisi non possiamo più permetterci il lusso di mantenerli.
Sarebbe ora che le genti del sud caccino a casa loro gli extracomunitari che lavorano nelle loro campagne e prendano il loro posto a lavorare nei campi.
Se avranno voglia di farlo sono affari loro.
Anche in Veneto non è tollerabile che i veneti siano senza lavoro mentre continuano ad arrivare stranieri. Bisogna mettere ordine.
“E’ mortificante rendersi conto che la nostra terra si presta a diventare un Terzo Mondo ad uso e consumo della grande finanzia globale, che tutto il tessuto produttivo imprenditoriale veneto sarà destinato a diventare una sacca di manodopera sottopagata ed espropriata dei propri capitali.”
Triste ma lucidissima proiezione del futuro che ci spetterebbe se dovessimo continuare sulla strada della passività e dell’inerzia. Attaccati a questa corda non avremmo scampo e rimarremmo stritolati.
Di contro, credo che la stragrande maggioranza dei Veneti non sospetti minimamente la reale profondità dell’orrido in cui sta per essere trascinata. La macchina ipnotizzante del regime sta perdendo colpi, ma continua ad influenzare almeno il 70% della gente, ed è esattamente su questo campo che ci dobbiamo impegnare maggiormente, anche nel nostro piccolo mondo quotidiano. Sono strasicuro che stavolta ce la faremo, a costo di svegliarli tutti, uno ad uno.
Vedi, noi veneti siamo ingenui e bonaccioni.
In Liguria, Emilia Romagna e Toscana sono tuttora malati di falce e martello come nel 1948.
Nel sud sono furbi e maliziosi.
Ogni regione ha i propri pregi e difetti.
Noi dobbiamo svegliare i veneti, aprire loro gli occhi.
E’ vero che appoggiare Monti è da anormali. Avesse almeno obbligato le regioni ai costi standard nella sanità, arrestando le continue truffe che avvengono al sud e ridotto le assurde spese dello stato. Avesse cancellato gli stipendi e le pensioni d’oro. Insomma, cose così semplici il Monti non le fece, e il 20% dei veneti lo voterebbe. E’ la prova dell’enorme ignoranza che vi è in Veneto.
Meno male che c’è IV con Lodovico, Alessio, Gianluca, Cantarutti e tutti coloro che dedicano il loro tempo alla causa del popolo veneto, svegliandolo un pò!
Prevedibile, anzi, ne ero certo. La lega è il più grande ostacolo che i nostri popoli si siano trovati ad affrontare sulla stada della libertà, e continuerà ad esserlo fino all’ultimo. Mi spiace per tutti quelli che ci in buona fede ci hanno creduto per decenni, e che adesso si ritrovano in mano un pugno di mosche.
Ce la faremo comunque, nonostante questi squallidi gorilla al soldo degli italiani ci sbarrino la strada. Ce la faremo, perchè non c’è altra via percorribile, e da li dovremo per forza passare.
Dal canto mio, li riterrò personalmente responsabili di tutto
… di tutto quello che accadrà ai Veneti a causa della loro ignobile codardia.
Concordo, ma bisogna continuare a dare la sveglia.
Di quello non mi stancherò mai, neppure se tornassero a soffiare venti oscuri e illiberali.
Chiedo ancora scusa per i messaggi spesso sgrammaticati e/o incompleti, ma ho la tastiera in fin di vita che invia a caso.
DOMANDA:
Elo proprio vera che in Veneto el Monty el gha catà entusiasmo nei so confronti?
O ela la solita “giornalada italiota” indo se scrive buelade a pagamento?
Me par strano darghe tanto entusiasmo a uno che no l’è altro che “un curatore fallimentare dell’azienda-italia”, incaricà de rumàr in fondo al bariloto par sgrostàr ìa quel che resta…
Il problema della lega in Veneto è proprio questo !
Ha sfornato solamente dei mezzi leaders.
Anche chi pare contare, non conta nulla !
Piccoli burocrati locali di partito, soggiogati prima dal Bossi di turno e poi dal Maroni della questione, ma incapaci di conclamare il minimo carisma verso l’elettorato e il benchè minimo decisionismo autonomo.
Forse è dai tempi di Rumor e Bisaglia, che il Veneto non sforna politici carismatici di prima levatura, capaci con la propria caratterialità, di cambiare addirittura i piani del governo di riferimento.
Zaia, Tosi e altri sembrano lì, pienamente appagati dal loro ruolo di lautamente stipendiati pubblici e servilmente prostrati al loro ” imperatore verdepadano “, con sede in Lombardia.
Tosi poi, non è neppure in grado di seguire pienamente gli ordini di scuderia. Come un bambino bizzoso e viziato, si duole per gli irrinunciabili ( politicamente parlando ), accordi centrali leghisti con Berlusconi, ma non abbandona il suo partito-mamma.
Chiaro che se la lega ha una sola possibilità di rientrare in governo, ce l’ha solamente con il centrodestra e non certamente con la coalizione di sinistra, che oggi ha inserito addirittura l’ultra sinistra di Vendola.
Tosi sa perfettamente che esiste la ” maledizione della lega “.
Chi l’ha rinnegata, oppure è entrato in competizione con il capo lombardo di turno, ne è stato estromesso ed è letteralmente sparito dalla scena politica, oppure ha militato in frattaglie di partitini.
Come ho già detto in passato, secondo me Tosi è estremamente sopravvalutato nel panorama politico interno. In una scala da 1 a 10 a mio parere, il suo carattere politico vale due !
Il tipico burocrate standard leghista, un mosieur Travet alla veneta.
Le motivazioni che ho ascoltato da Zaia, per non aderire al progetto di dichiarazione dell’indipendenza ( rete Veneta ) sono puerili, inconsistenti, patetiche.
Probabilmente è per questo, che oggi leggiamo la veemente reazione del nostro Presidente di IV, stanco del nicchiare di quanti dovrebbero doverosamente prendere parte a un grande progetto per l’autodeterminazione del Veneto e invece sono perennemente al telefono, ad acquisire ordini da Milano, specie per ottenere l’imbeccata, nel trovare nuovi giustificazioni contrarie alla volontà della maggioranza popolare della regione, che più di tutte pretende l’Indipendenza.
Il Veneto Indipendententista, abbisogna di uomini diversi, che smettano la casacca verdepadano e indossino, o si fascino, con il gonfalone di San Marco.
Ad Maiora
CrisV 🙂
Flavio Tosi si è creato il suo impero(stile italiano) a Verona e non vuole assolutamente perderlo; ecco perché è con l’italia e contro l’indipendenza.
Tutti i leghisti oramai sono diventati culturalmente italiani.
Non per niente hanno rovinato tutto il nord italia oltre a noi veneti.
Quoto il tuo pensiero.
Tosi è decisamente il più italiano dei leghisti.
Qualcuno direbbe : ” eminentemente italiota !!! ”
😀
Per la ns. grande storia,per la ns.tenacia che ci riconosce l’intero mondo è semplicemente vergognoso trovarsi fra i piedi un presidente del Veneto cosi’ meschino.Ma i segni dell’ipocrisia gia’ esistevano allorche’, come presidente della prov. di Treviso,delimitava i confini stradali con beceri e bugiardi striscioni.
Ora invito Zaia a completare quello slogan per le venete allodole cosi’ :”Prima il Veneto dei Mone” !
Amici indipendentisti “duri e puri”, qua serve tenacia e resistenza al max,poiche’ gli avversari (stato,regione,europa globocratica) ci vogliono annientare. Ricordatevi bene : Se ci sara’ un nuova CAPORETO deve esistere solo per loro.
VIVA SAN MARCO
Dovete rendervi conto che Zaia ha a che fare con una coalizione che si sfalderebbe se “osasse” più di tanto.
Zaia deve decidere da che parte stare: o il Veneto o l’italia.
E sarebbe ora che la smettesse di prendere in giro i veneti e cambi il suo slogan : Prima l’italia e i veneti quando avrò tempo.
La costituzione italiana non è legge di Dio caro Zaia, mentre il popolo veneto esiste ed ha diritto all’autodeterminazione.
Ti faremo un monumento un giorno, con Stalin e Hitler, se non ti dai una mossa con questo benedetto referendum.
Cosa ha il popolo veneto meno degli austriaci o svizzeri per non poter avere una propria nazione?
Se ti piace l’italia caro governatore, un giorno, una volta fondata la repubblica veneta potrai sempre emigrare.
Siamo stufi di vedere le aziende emigrare, lo capisci?
Il tuo partito ci ha preso in giro abbastanza, ora basta.
Veramente per Zaia lo slogan vero non è “viva il Veneto”.Ma piuttosto “viva la Lega Nord e i miei vertici”.Un leghista prima di tutto è un leghista e ci resterà finchè non lo butteranno fuori dal suo partito.
Me la sentivo che Zaia avrebbe fatto retromarcia,stà troppo bene così,perchè complicarsi la vita?.
Passare alla storia è dura,richiede grandi sacrifici e il rischiare (a volte anche la vita) in prima persona,solo pochi accettano tale peso e solo pochi entrano nella storia,Zaia non appartiene a tale rango.
Certo che strombazzare prima i Veneti e poi comportarsi nell’esatto contrario….
Mah!.
zaia è coerente.
ha detto “prima il veneto”.
il veneto è stato fatto dall’italia e lui serve l’italia.
sarebbe stato differente se avesse detto:
prima la Repubblica di Venezia.
fortunatamente NON l’ha detto.
che vada per la sua strada.
Veramente il Veneto è stato fatto dai veneti mentre l’italia ha sempre derubato il Veneto.
Se fossimo sempre stati autonomi come il Trentino, ora non saremmo messi così male.
Quando tutte le aziende saranno andate in Austria e Svizzera, chi manterrà i veneti disoccupati?
Luca Zaia per caso?
In una situazione del genere bisogna agire.
Se i siciliani avessero il reddito del Veneto avrebbero già l’indipendenza.
la mia era una provocazione per zaia ovviamente.
il veneto non l’hanno fatto i veneti.
i veneti sono stati rinchiusi in confini ben delimitati non certo rispettando la terra venetiana che c’era precedentemente.
l’italia ha deciso non i veneti.
certo è che quei veneti rimasti all’interno di questi confini credono di essere i soli veneti, ma ce ne sono anche oltre.
in istria per esempio alcuni veneti parlano slavo (per ovvi motivi di collocazione nazionale) e veneto, ma non sanno l’italiano.