Gianluca Busato: “momento storico per l’Indipendenza Veneta”


Sant’Angelo di Treviso, 17/09/2012. Gianluca Busato, coordinatore di Treviso di Indipendenza Veneta spiega i passaggi che hanno portato a un momento di importanza storica per l’Indipendenza Veneta e anticipa le prossime mosse.

2 risposte a “Gianluca Busato: “momento storico per l’Indipendenza Veneta””

  1. E’ un momento storico per IV quantomeno perchè se ne parla. Si parla di indipendenza anche se, ad arte, i mezzi di informazione combinano i soliti casini mischiando autonomia, federalismo con il nostro grandissimo progetto di libertà, più che informazione direi che fanno disinformazione, ma la spinta al cambiamento viene dalla base e difficilmente ci faremo ammaliare dai salotti buoni super frequentati da zaia & c., quindi testa bassa e andiamo……

    Vi è un aspetto che volevo sottolineare: può l’avvocatura regionale esprimere un parere legale quanto meno “insufficiente” non soppesando o peggio sottovalutando le norme di diritto internazionale?
    Nella mia attività mi è capitato di chiedere la prestazione di un legale il quale impostando l’azione giuridica secondo la sua interpretazione della legge mi ha fatto perdere la causa, ma a mia volta ho chiesto al giudice se quel legale, non avendo interpretato correttamente la legge, potesse essere chiamato a risponderne.
    Ebbene il giudice mi ha dato ragione e quel legale ha dovuto rimborsarmi non solo delle spese, ma anche dei danni morali/professionali!!

    Ora mi chiedo e vi chiedo, se il nostro percorso legale trova fondamento non solo nel diritto internazionale, ma anche nel diritto interno visto che la costituzione all’art. 10 lo recepisce, come può accadere che dei professionisti, pagati dalla gente, esprimano un parere tanto grossolano e superficiale?
    Non si può ipotizzare che l’avvocatura regionale ne risponda?

  2. L’obiettivo dei nostri consiglieri regionali è lliquidare il consiglio regionale e trasferirsi a milano, così nessuno potrà dirsi responsabile della catastrofe. Come la storia insegna torneremmo ad essere una periferia morta della città meneghina e persosi anche il nome del Veneto l’italia farebbe di noi ciò che vuole. L’unico modo per acquistare credibilità sarebbe di tirarvi dietro i cattolici, che una volta presa la via dell’indipendenza la percorrerebbero con fedeltà strenua e per ragioni non soltanto di convenienza economica ma con la speranza di costruire una società meno balorda di quella in cui viviamo. Allora protestarsi italiano diverrebbe sinonimo di immoralità e di colpa.

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