Dimissioni o referendum

Caro Sernagiotto, con l’indipendenza del Veneto miglioreremo anche la nostra sanità

BIoioXKCAAE7dgBLa settimana scorsa ero ospite della trasmissione televisiva Focus in onda su Rete Veneta assieme a noti esponenti politici locali. Tra di loro era presente un assessore regionale, Remo Sernagiotto, che nel corso della diretta ha affermato una cosa molto grave, ovvero che se lui “avesse un tumore, non” andrebbe “mai a curarsi all’ospedale di Montebelluna”.
La cosa è a mio avviso molto grave, per più aspetti.
Innanzi tutto mi chiedo come possa l’assessore ai servizi sociale della nostra Regione essere così privo di sensibilità per le tantissime persone che malate lo sono veramente e che sono in cura presso l’ospedale di Montebelluna. Ma come si fa ad avere la sensibilità di un elefante in cristalleria in un ambito tanto delicato con la responsabilità che egli ricopre? Caro assessore, ma come può sentirsi quella persona malata, in terapia a Montebelluna, dopo averla sentita? Come può avere fiducia dei suoi medici curanti, sapendo che uno degli esponenti più importanti di quel territorio e che tanto pareva essersi battuto per quell’ospedale ora lo considera qualcosa da evitare, un luogo nel quale non andare a curarsi? Come può sentirsi quel medico del centro oncologico di Montebelluna che ha in cura tanti pazienti che magari da oggi in cuor loro non hanno più la stessa fiducia che riponevano in lui fino a ieri, prima delle sue incaute, insensibili, grossolane e irresponsabili parole?
Io credo e sono certo che il centro oncologico di Montebelluna rappresenti un esempio di eccellenza della nostra sanità, ma poniamo che sia vero ciò che lei dice e che Montebelluna sia quindi carente come struttura. Le sue parole significano allora che a Lei, montebellunese, non interessa che l’ospedale di Montebelluna sia carente, tanto lei è ricco e può andare a curarsi dove vuole. E i montebellunesi che vadano a quel paese, tanto i voti me li danno lo stesso, perché io sono ricco e potente.
Io credo che anche i montebellunesi invece si meritino una struttura ospedaliera ancora più efficiente di quella che hanno oggi. E potrebbero averla tranquillamente con l’indipendenza e con le risorse che ora ci vengono rubate dallo stato italiano. Caro assessore, questo mi aspetto allora. Che invece di andare in televisione a infangare l’ospedale di Montebelluna, lei si prenda a cuore le sorti anche dei suoi concittadini di Montebelluna più poveri che non possono andare a curarsi altrove.
E mi viene in mente che l’indipendenza è ad un passo dall’essere raggiunta. Basterebbe che la Regione Veneto approvasse in fretta il progetto di legge regionale 342/2013, protocollato dal consigliere regionale Stefano Valdegamberi.
Si dia allora da fare per trasformare entro il mese di maggio il pdl 342 in legge regionale, per indire il referendum per l’indipendenza veneta il prossimo 6 ottobre 2013. Raccolga lei stesso velocemente le firme dei suoi colleghi consiglieri regionali sul progetto di legge. Lo faccia oggi stesso, senza aspettare che altri cittadini veneti soffrano ancora. Si renda protagonista per migliorare la nostra situazione anche nell’ambito sanitario, senza protestare e basta.
Cerchi di colmare quanto prima decenni di attività politica che finora non ha portato alcunché di sostanziale ai cittadini veneti per migliorare la loro situazione di oppressione fiscale e culturale da parte di uno stato sempre più rantolante. Apra le porte subito e senza indugio alla consultazione refendaria che da voce ai cittadini e dia loro il sacrosanto diritto di decidere che il Veneto diventi una Repubblica indipendente e sovrana. Oppure si dimetta, perché non è possibile offendere i cittadini veneti, in particolar modo quelli più deboli e sofferenti senza dare loro alcuna soluzione e speranza e senza pagare dazio alcuno.

Gianluca Busato
Coordinatore Treviso – Indipendenza Veneta

7 risposte a “Dimissioni o referendum”

  1. Carissimo Assessore Sernagiotto,
    come montebellunese dovrebbe vergognarsi di fare affermazioni del genere sullo stato della sanità della sua città d’origine in televisione. Tuttavia, se le sue affermazioni corrispondono realmente al suo pensiero, le direi che ha solo due alternative: FAVORIRE IL PERCORSO PER IL REFERENDUM PER L’INDIPENDENZA VENETA DEL 6 OTTOBRE 2013 OPPURE DIMETTERSI HIC ET NUNC.
    E’ ovvio che la prima soluzione da me proposta è la sola possibile per dare una soluzione reale e concreta alla drammatica situazione che sta vivendo il POPOLO VENETO in questi momenti difficili e critici compresa la situazione sanitaria da Lei richiamata nel suo intervento televisivo.
    Faccia un’azione utile RACCOLGA LE FIRME necessarie alla promozione del REFERENDUM del 6 OTTOBRE 2013 per dare voce al POPOLO VENETO per l’INDIPENDENZA perché c’è una gran voglia di LIBERTA’ da ostacoli di tutti i generi in tutti i settori economici non solo in quello sanitario.

    Distinti saluti.

    Federico Viviani

    Candidato Vicesindaco alle prossime elezioni comunali di Santo Stino di Livenza (VE) del 26 e 27 maggio.

  2. Può darsi che l’assessore Sernagiotto abbia criticato negativamente l’ospedale di Montebelluna perché scarso in apparecchiature; insomma negli ospedali delle grandi città avranno infrastrutture migliori per le cure. Un motivo in più per aver l’indipendenza affinché la sanità veneta sia eccellente. e non manchi di ciò che ha bisogno.
    Ciò che mi fa arrabbiare non poco invece, è che questi assessori regionali sono talmente incoscienti e politicamente criminali che andrebbero fucilati ad indipendenza avvenuta.
    Questi signori, Zaia in testa, sono pienamente consapevoli dell’attuale ed assurda situazione del Veneto che regala 20 miliardi di euro l’anno all’italia mentre i veneti si suicidano e le imprese scappano a gambe levate per l’assurda pressione fiscale, che potremmo abbassare notevolmente solo diventando una nazione a sé.
    Quando si vuole discutere di indipendenza i politici di tutti i partiti fanno orecchie da mercante perché sono consapevoli che perderanno i benefici ad indipendenza avvenuta; E’ QUESTO CHE MI FA INCAZZARE.
    NESSUNO VUOLE INTAVOLARE UNA SERIA DISCUSSIONE RIGUARDO L’INDIPENDENZA.
    Sembra che l’italia abbia chiuso loro la bocca a fior di milioni…………

  3. Per correttezza e per attinenza, essendo io un operatore sanitario che opera nel sociale, preciso che a Montebelluna esiste un servizio di day-ospital oncologico che fa capo al servizio di oncologia dell’ospedale di Asolo. Come dire che i pazienti oncologici di Montebelluna vengono eventualmente curati ad Asolo (dove ci sono 16 posti letto per le degenze) e fanno nel “loro” ospedale solo visite e sedute di chemio, seguiti dagli stessi medici di Asolo.
    Fatta chiarezza sull’organizzazione sanitaria veneta, facciamo chiarezza sui contenuti demagocici delle affermazioni dell’assessore Sernagiotto. Per farlo basta una parola, che con la sanità non c’entra nulla e che è “pneumatico”… in veneto “coperton”. Ecco, questo è il nomignolo affibbiato da amici e conoscenti al Remo sopra citato. Credo sia emblematico, quantomeno, per mancanza di sensibilità.
    Più preoccupante, invece, l’evidente mancanza di conoscenza e l’utilizzo spregiudicato di riferimenti ad un sistema sanitario veneto (che è di fatto un riferimento internazionale, nonostante tutto) per ottenere visibilità mediatica.

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