Cosa succede il giorno dopo il sì al referendum per l’indipendenza veneta

I casi dei Paesi da poco indipendenti dimostrano che un percorso tranquillo e gioioso accompagnerà la nascita della nuova Repubblica Veneta

Gianluca BusatoCi siamo ormai. Siamo a un solo voto di distanza dall’indizione del referendum di indipendenza del Veneto, che sarà approvata probabilmente il prossimo 27 giugno 2013 in una sessione straordinaria del Consiglio Regionale del Veneto. Giunti qui, si apre il momento opportuno quindi per cominciare anche a gettare lo sguardo a cosa succederà dal giorno dopo il 6 ottobre 2013 con la vittoria del sì al quesito “Vuoi tu che il Veneto diventi una Repubblica sovrana e indipendente”.
Sono molti i quesiti che si pongono i cittadini veneti e per ognuno di essi esiste già una risposta. Nessuno di noi vuole un salto nel buio infatti e una squadra di persone lungimiranti ha già analizzato da diversi anni lo scenario che si aprirà dal 7 ottobre prossimo, per arrivare preparati e consapevoli al momento decisamente più importante della storia moderna del nostro Veneto.
La tranquillità e naturalezza degli eventi che seguiranno l’indipendenza del Veneto sono infatti tanto semplici da capire quanto straordinari per tutti noi.
L’unico grande impatto emotivo sarà quindi una gioia che stringerà il nostro cuore e che pervaderà le nostre città venete, che potranno finalmente abbracciare un’epoca di ritrovata virtuosità, grazie al possesso delle proprie responsabilità decisionali.
Ma cosa succede concretamente dal giorno dopo? Il miglior modo per anticipare cosa succederà è andare a vedere cosa è successo in altri Paesi che magari in tempi recenti hanno anticipato la nascita della nuova Repubblica Veneta.
Tra di essi, mi piace raccontare la storia di un Paese che ai veneti deve addirittura il proprio nome: il Montenegro.
Il Montenegro è uno degli ultimi Paesi del mondo che, in ordine di tempo, è diventato indipendente. Situato nel sud-est Europa, fra il mare Adriatico e la Serbia, il Montenegro ha una popolazione di poco superiore ai 630.000 abitanti.
Il Montenegro divenne un Paese indipendente nel tardo Medio Evo e tale rimase fino alla Prima guerra mondiale, quando perse la sua autonomia e venne incorporato nella Jugoslavia e successivamente nello stato unito di Serbia e Montenegro.
Il paese ha riguadagnato la sua indipendenza in seguito ad un referendum tenutosi il 21 maggio 2006 dove votò l’86,5 % degli aventi diritto e di questi il 55,4 per cento votarono per il sì all’indipendenza.
Due giorni dopo, il 23 maggio 2006, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ed il Regno Unito riconobbero i risultati preliminari del referendum segnalando che l’indipendenza del Montenegro sarebbe stata riconosciuta in seguito ad una formale dichiarazione di indipendenza.
Il 3 giugno 2006 venne dichiarata ufficialmente l’indipendenza .
Il 6 giugno il presidente del Montenegro avviò il processo di riconoscimento internazionale presentando all’ONU la richiesta formale di accogliere il Montenegro come uno stato membro.
Il 12 giugno l’Unione Europea ha riconosciuto il Montenegro come nazione indipendente ed ha continuato le trattative, che in precedenza erano state avviate con lo stato unico di Serbia e Montenegro, per un suo possibile ingresso in Europa.
Il 15 giugno la Serbia ha accettato formalmente la decisione del popolo Montenegrino ed ha riconosciuto il Montenegro come nazione indipendente, proclamando la Serbia stessa come nazione indipendente.
Il 21 giugno, esattamente un mese dopo il referendum, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa ha accettato il Montenegro.
Il 29 giugno 2006 il Montenegro è diventato il 192° membro delle Nazioni Unite.
Dal giorno del referendum al momento dell’accettazione tra i membri dell’ONU, il Montenegro ha impiegato solo 40 giorni per diventare uno stato completamente indipendente.
Dall’indipendenza del Montenegro sono stati compiuti positivi progressi nella creazione del Parlamento, le cui prime elezioni sono avvenute nel settembre 2006, e nella approvazione della Costituzione e nei prossimi anni potrà entrare a far parte del Consiglio di Europa. Con tasso di crescita, stimato dal FMI (Fondo Monetario Internazionale), in un 5,5 per cento all’anno, per l’economia Montenegrina il futuro sembra piuttosto roseo.
Il Montenegro è la dimostrazione di quanto facile sia oggi diventare un paese indipendente: 40 giorni sono stati sufficienti al Montenegro per riguadagnare la sua libertà.
Il Montenegro è quindi tra i più recenti Paesi del mondo ad aver conquistato la propria indipendenza. Si trova nell’Europa sud-orientale, tra il Mar Adriatico e la Serbia e ha una popolazione di 630.000 abitanti.
Anche per la nuova Repubblica Veneta sarà molto semplice e veloce la propria nascita, proprio come lo è stata per il Montenegro.

Gianluca Busato
Portavoce – Indipendenza Veneta

42 risposte a “Cosa succede il giorno dopo il sì al referendum per l’indipendenza veneta”

  1. Peccato che il Montenegro ha effettuato il referendum in base all’art 60 della Costituzione serba -montenegrina e non in base al fantomatico diritto internazionale. Il tutto inserito nel contesto geo politico della liquidazione della Jugoslavia.

    1. Ogni Paese che ha ottenuto l’indipendenza ha ovviamente una storia a sé, ma qui stiamo parlando del processo che nasce ad indipendenza ottenuta, non del percorso pre-indipendenza. Mi spiace, ma non è un articolo che entra in tematiche giuridiche per l’ottenimento dell’indipendenza, che vengono date per acquisite e che sono state sviluppate altrove, ma negli aspetti riguardanti il processo di nascita della nuova Repubblica Veneta successivamente alla celebrazione del referendum.

      1. Va bene ma permetterà che non ha molto senso far finta che non esista un contesto giuridico- politico in cui l’indipendenza ha luogo. Ogni realtà ha le sue caratteristiche sicuramente, il Montenegro è diventato Stato indipendente per via della Costituzione che lo permetteva con un referendum. La Scozia forse lo diventerà in virtù di un accordo con l’Inghilterra, la Catalogna è una realtà a se perchè è da anni che si sente parlare di indipendenza senza che avvenga nulla. Il Kossovo è diventato indipendente con un atto unilaterale difeso dall’America per questioni geo politiche.

        1. Caro Luca,

          mi spiace, ma il suo commento non è proprio pertinente. Se lei avesse scritto qualcosa sui tanti interventi legali e giuridici si poteva anche entrare nel merito delle sue argomentazioni. In questo caso le argomentazioni che porta – non me ne voglia – c’entrano proprio come i cavoli a merenda 🙂

          1. mi scusi ma cos’ha lei contro i cavoli a merenda? Con il formaggio sciolto sopra sono eccezionali

  2. San Marco fa la grazia anche per il tuo popolo Veneto!
    Veneti rimbocchiamoci le maniche per fare grande e degna, nel mondo, la nostra nazione i cui figli sono sparsi su tutta la terra.
    Notizie: i veneti emigrati negli USA dal 1876 al 1900 sono stati n° 940711 mentre dal 1900 al 1915 furono n° 882082. (dati ufficiali dello stato americano)

    1. a questi si devono aggiungere quelli emigrati nello stesso periodo in Argentina e Brasile…
      Per effetto dell’annessione al regno d’Italia il Veneto ha registrato la più alta percentuale di emigrazione rispetto agli altri stati preunitari…e poi dicono certuni che sono venuti a liberarci…

  3. Sì xe tuto masa bèlo, però magari el Montenegro el gavéa fato publicità al so referendum… in Veneto invese tv e xornali no i dixe gninte! Podarìsi mìa dimandàr interviste a le emitenti prinçipàli de la rejon? (TgRegione, xornali… la xénte ga bexògno de èsar informà vanti del 6 de Otobre!)

    1. Ghe sarà anca in Veneto la giusta promosion, che vegnarà fata anca co finansiamenti che xà xè stai mesi sul piato da inportanti inprenditori. Altri xè drio xontarse. La comunicasion no mancarà de sicuro 🙂

    2. Come che gà dito Giane, se stà zontando gente del’imprenditoria che preferise investire qualche scheo nel nostro progeto, che vedare i so amisi e coleghi suicidarse.

      Comunque dovesimo anka andare casa par casa, dividendo el nostro teritorio Veneto come na scachiera, daremo el nostro masimo contributo de propaganda al referendum.

      Digo, DAREMO TUTI e no sempre i soliti che lavora anka pai altri.
      Solo se se demo tuti da fare, telefonando a amisi, conosenti, opure andando casa a trovarli, par spiegarghe sta granda oportunità che ogni Veneto gà, par otegnere più dignità e prosperità podaremo dire de aver fato veramente un bon lavoro de propaganda par far stravinsere i SI sui NO !!!

          1. no se capise infati cosa che ghe xe drio el comunicato stampa che se lexe sul sito dea Region….

          2. Ho indicato la risposta che ho ricevuto, qui :

            Crisvi su : Resana (TV) approva legge referendaria

    1. Caro Giacomo,

      penso proprio che il consiglio voterà senz’altro sì, da come si stanno mettendo le cose 🙂
      In ogni caso, l’articolo considera lo scenario positivo, non mancheranno gli articoli che prendono in considerazione lo scenario che tu citi, per quanto al momento sia ritenuto dalla maggioranza improbabile.

    2. Il NO, non è neppure previsto, considerato l’alto numero di Veneti che diranno SI a questa grande opportunità.

      Ti dicono ” ma ce lo lasceranno fare ? “, ” magari ” , ” volesse Dio che il Veneto diventasse indipendente “. Gran pochi ( a me nessuno ), ti rispondono : ” No, preferisco amare per tutta la vita, assieme a figli e pronipoti : Monti, Berlusconi, Napolitiano, D’Alema, Grillo……… 😀 ”

      Sai cosa mi preoccupa ? Che tutti i partiti centralisti, sinistra in testa, si affretteranno a invitare i veneti a non presentarsi alle urne, in modo tale da rendere inefficace il quorum.

      Ma stiamo prendendo le contromisure anche per questa evenienza.

      1. infatti…siamo proprio sicuri che sia necessario raggiungere il cosiddetto quorum?
        è una norma generale o un’invenzione italiana?
        che per altro ora vale ora non vale, per esempio gli ultimi sindaci eletti sono esclusivamente eletti da minoranze di cittadini, e non solo in Italia, e comunque ad esempio in Svizzera dove si attua di più una democrazia diretta il quorum non esiste…

    3. Non voglio credere che il Consiglio Regionale del 27 giugno non dia la possibilità ai Veneti di fare il referendum…
      Non può negarci un atto di democrazia…
      Devono lasciare al Popolo Veneto la decisione di decidere del loro futuro…

  4. Quando mi sento dire da una persona laureata e architetto: Ma siamo un popolo noi Veneti? e poi : Ma cosa vuol dire indipendenza che diventiamo come San Marino? … permettetemi di dire che me casca i brassi ( par no dire qualcos’ altro! ). Vuol dire non saperne niente di storia, ma neanche di geografia, dato che il Veneto ha 18.000 km quadrati circa mentre San Marino solo 61… ma a parte questo è la straffottenza con cui ti giudicano certe persone quando parli loro della possibilità per noi Veneti di diventare indipendenti, sembra quasi stai parlando loro di un popolo invasore che vuole conquistare una regione italiana.
    Per fortuna trovo anche molte persone che sono incuriosite dalle notizie che porto loro, grazie anche a questo sito e agli incontri che fate… anche se spero vivamente sia vero che se si farà il referendum parta una pubblicità mediatica più massiccia per arrivare a tutte le famiglie venete come avete scritto nei commenti precedenti.
    Molti mi ringraziano per averli informati sugli sviluppi che state, anzi “stiamo” ottenendo ( dato che da buon veneto stò facendo il possibile per dare una mano ), anche se restano cauti e dubbiosi che si possa fare ( colpa della sudditanza che ormai rasenta lo schiavismo con cui la politica italiota ci ha soggiogato ). Però devo dire che molti di queste persone ” caute ” mi rispondono che sono favorevoli all’indipendenza e voterebbero sì al referendum, d’altronde come potrebbe uno sano di mente credere ancora alla politica corrotta e antidemocratica che vuole comandarci in tutti i modi togliendo la sovranità al popolo???
    L’altro week end sono stato a Roma….. solo perchè dovevo vedere la mostra del Tiziano che è un pittore veneto ovviamente… e anche il papa dai 🙂 …… e in corriera ho fatto amicizia con delle persone e si parlava della crisi e delle colpe della politica che è allo sbando. Vedendo la forte rabbia e il disgusto con cui si parlava della situazione attuale in Italia, ma soprattutto in Veneto ho piano piano incominciato a parlare loro del percorso indipendentista e del possibile referendum, inoltre dato che la strada era lunga e io ho sempre voglia di chiaccherare ho parlato loro di un pò di storia del Veneto e di come siamo stati annessi all’Italia con il plebiscito truffa del 1866. Guarda caso nessuno di loro sapeva niente di tutte queste cose, dato che nelle scuole italiane vengono omesse. Mi hanno ringraziato e del percorso di indipendenza veneta almeno ora sanno che esiste e dato che li ho visti interessati e concordi sui punti esposti penso sarà come un tarlo come è stato per me spero, che li incuriosisce sempre di più e che serva per dffondersi a tutti i veneti!!!
    Ecco questo è solo un esempio di come anche nel nostro piccolo ( al lavoro, con gli amici e parenti, in vacanza ) tutti possono contribuire alla causa per la libertà del Popolo Veneto… WSM!!!

    1. Non preoccuparti…. io sono architetto e posso assicurarti che c’è una considerevole (e preoccupante) aliquota di capre ignoranti tra i colleghi veneti (!!). Non mi stupirei se Andrea Palladio riemergesse dal suo sepolcro per prenderli tutti a calci nel sedere, incluso anche un certo Calatrava che veneto non è, ma di certo ha le sue colpe….
      Concordo con la tua opera di divulgazione “informale”: anche io quando posso cerco di metterla in pratica… e val bene perderci un pò di tempo perchè è molto efficace. Certo non tutti abbiamo la fortuna di avere l’arte oratoria di Alessio Morosin, ma la buona fede del nostro pensiero non teme confronti con gli altri.

      WSM!!

  5. Certo !!!! che vinceranno i SI , quello che e’ moltooooo incerto e’ l’affluenza alle urne per molti motivi ! Guardate a Treviso tutta questa manega !! de gente per il pd il pd….. ?? ma vi rendete conto che teste che ghe se ancora in giro !! Poveri noi….. forse abbiamo bisogno di essere perforati non solo nel di-dietro ma anche nelle orecchie !! SVEGLIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    1. Guarda che il pd ha vinto in media con il 30% dei voti visto che la metà non ha votato.
      Non dimentichiamo poi che i giovani per la maggior parte sono comunisti, perchè istruiti a scuola.

  6. Il tema pubblicità e veramente importante e qui voi scrivendo la state già attuando,ed nel modo più sano. quando parlate di indipendenzaveneta,avete la possibilità di guardare negli occhi il vostro interlocutore e ne avrete subito la sensazione di essere creduti,parlate Con il cuore e sarete creduti.quando arriverà la pubblicità televisiva,non potrà essere distorta perché chi da voi e stato informato avrà modo di dire che non avete mentito.informarsi sempre e diffondere.militate ovunque voi siate in qualsiasi momento.con affetti

    1. Il tuo prolema Roberto, è che un poveraccio come te neppure in millenni d’evoluzione futura, potrebbe comprendere l’importanza di stabilire le basi per la liberazione di qualsiasi popolo oppresso e non solamente del popolo Veneto.

      Chiederò all’admin, che le tue provocazioni terminino qui, inibendo il tuo identificativo dal trascrivere ulteriori amenità .

      Adieu,

      CrisV 🙂

  7. …sogno ignorante in materia, ma e’ un referendum in primis, quindi l’espressione della volonta’ del popolo Veneto, e consultivo in secundis, ma per l’ordinamento italiano…ma chi se nefrega dell’italia! Se la gente dice di si, sara’ sufficiente per una dichiarazione unilaterale di indipendenza…mica cerchiamo il permesso dell’italia!

  8. La gente comune, è influenzata dai media e poche persone hanno la capacità di vedere oltre.
    Siamo stati indottrinati sin da bambini, nelle scuole e parrocchie a sottostare e credere a certi dogmi.
    La propaganda continua il suo martellamento, basta vedere quali effetti hanno avuto sui nostri figli telefonia e
    Psp. Tutto ciò rendono le persone sempre più sole e meno unite. La gioventù socializza poco e lo fa solo con mezzi come facebook cioè con mezzi artificiali. Sicuramente l’energia e l’enfasi con cui si trasmette direttamente ha un impatto ben diverso; personalmente sto svolgendo una divulgazione informativa sui vantaggi di un Veneto indipendente, anche se la comunicazione tradizionale avrebbe un impatto più dirompente.

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