sabato 16 febbraio Indipendenza Veneta presenterà a Venezia la proposta di legge regionale per indire il referendum sull’indipendenza del Veneto. Questo sabato pomeriggio saranno presenti diverse migliaia di cittadini veneti pronti a sottoscrivere questo documento storico di fronte a Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio Regionale.
Questa proposta di legge consegue dalla dichiarazione di intenti che il Consiglio Regionale ha convalidato approvando la Risoluzione 44 il 28 novembre 2012. Una commissione di giuristi, guidata dal presidente di Indipendenza Veneta, l’avv. Luca Azzano Cantarutti, ha lavorato negli ultimi due mesi per preparare questo documento, e diversi accademici internazionali hanno sottoscritto un manifesto di sostegno alla messa in pratica dell’autodeterminazione veneta.
Martedì 12 febbraio, durante un dibattito politico organizzato dall’Associazione Piccole e Medie Imprese a Vicenza, è stata avanzata la domanda riguardo il referendum per l’indipendenza. I leader veneti della coalizione al governo della Regione Veneto (Galan e Tosi) hanno risposto favorevolmente all’ipotesi indipendentista, ma hanno frenato sulla fattibilità di questa proposta. Gli esponenti di altre forze politiche avverse all’indipendenza del Veneto hanno comunque ribadito l’importanza di interpellare i cittadini su questi temi, nel rispetto di un concetto di democrazia diretta.
Sono sicuro che voi Consiglieri Regionali rispecchiate quanto è emerso martedì a Vicenza. Alcuni di voi votereste NO in un referendum sull’indipendenza del Veneto, ma rispettate il principio democratico tanto da non ostacolare un percorso che intende interpellare direttamente i cittadini con un referendum. Molti di voi votereste SI in un referendum sull’indipendenza del Veneto, ma non ritenete sia tecnicamente consentito farlo.
Voi, come rappresentanti istituzionali del Popolo Veneto avete due compiti: uno amministrativo del territorio, e uno politico in rappresentanza della volontà dei cittadini. Dal punto di vista amministrativo non possiamo giudicarvi perché è risaputo che, sebbene tutti i difetti di ogni amministrazione pubblica, il Veneto è la regione più efficiente dello stato italiano, e non è direttamente colpa vostra se dell’enormità di tasse che paghiamo voi ne amministrate solo una piccola porzione. Questa è però colpa dei partiti italiani che voi rappresentate.
Dal punto di vista politico, non vi capita mai di dover prendere decisioni cruciali per il benessere dei cittadini veneti, dato che nello stato italiano tutto è accentrato a Roma, e questa che vi poniamo il 16 febbraio è l’occasione per farlo nel pieno rispetto delle vostre competenze. Avete il potere di interpellare i veneti a dichiararsi per una nuova Repubblica Veneta, oppure preferire di restare sotto il tacco dello stato italiano. Questa è la decisione politica che Indipendenza Veneta vi pone, e altre considerazioni giuridiche non sono di vostra competenza. Lasciate che sia qualche giudice italiano ad avere il coraggio di contrapporsi alle norme di diritto internazionale. Non è il vostro compito fare considerazioni giuridiche, perché voi dovete semplicemente decidere se ritenete giusto interpellare direttamente i cittadini veneti tramite referendum consultivo.
Vi ricordo che l’Articolo 38, comma 3 dello statuto regionale, che corrisponde all’Articolo 122, comma 4 della costituzione italiana, tutela le vostre decisioni politiche tanto quanto quelle di un parlamentare. L’Articolo in questione dice: “I consiglieri regionali non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni.” Sappiamo che la Regione Veneto ha il potere di indire un referendum consultivo, e voi dovete prendere una decisione puramente politica per dare la parola ai cittadini veneti nel pieno rispetto del nostro diritto di autodeterminazione.
Sappiate che nascondersi dietro un eventuale parere tecnico di un ufficio legale non vi sottrae all’inevitabile decisione politica che dovrete prendere, prima nell’apposita commissione e poi in aula. E’ finita l’epoca dei veneti che si autocensurano, perché non è accettabile lamentarsi delle migliaia di aziende che chiudono o emigrano e delle centinaia di migliaia di disoccupati, e poi negare ai veneti la possibilità di esprimersi in un referendum democratico.
Ernest Renan, storico francese dell’800, diceva che la nazione è un plebiscito quotidiano. Interpellare i veneti ogni giorno è forse eccessivo, ma perlomeno una volta ogni secolo e mezzo facciamolo.
Lodovico Pizzati
Segretario – Indipendenza Veneta
Sono alla casa dell’Architettura di Roma per “Le parole dell’Italia Giusta”. Diretta su http://www.bersani2013.it
ideato e scritto in maniera ineccepibile. Ma bisognerebbe obbligare tutti i 60 consiglieri regionali a leggere questa lettera, perchè finalmente riescono ad acquisire delle nozioni che sono importanti per la carica regionale che occupano.E cosi’ non parlano molte volte per niente o solo per sentito dire.
Come sempre Lodovico è chiaro e semplice nei suoi scritti.
I consiglieri regionali leggono non ti preoccupare.
Se avessero avuto il Veneto nel cuore avrebbero già agito.
Vedremo in questi giorni.
Che dicano subito si o no al referendum, non dopo le elezioni.
Grande Sior Lodovico! Pi ciaro de cosi’!! Se anche di fronte a queste “tutele” costituzionali si negano e’ per pura codardia o paura di perdere privilegi che oramai hanno fatto il loro tempo, la vaca “Veneto” da monsare le xe strema’.
Nel caso il consiglio votasse “NO” e’ possibile collaborare in sinergia con Catalani, Scozzesi, Fiamminghi per affrontare la questione a livello europeo/ONU scavalcando quei “scalda-careghe” strapagati?
Ringrazio anticipatamente
Marco
Sto attendendo con ansia e gioia il momento in cui arriverò a Venezia sabato dopodomani. Monterò sulla lunga asta la mia nuova grande bandiera col Grande Leone, splendida nei suoi colori e mi ritroverò con tanti che, come me, desiderano ardentemente la Giustizia e la Libertà!
Mai ho creduto così intensamente di essere nel giusto nel perseguire la Causa dell’autodeterminazione del nostro vessatissimo popolo Veneto.
Per moltissimi anni mi sono illuso che esistesse nelle sedicenti istituzioni democratiche italiane la possibilità di cambiare e migliorare la società. Ho creduto prima nel PCI, poi nei Radicali, in Mani Pulite, poi nella Lega, oggi c’è Grillo che predica bene…
Sono stato sempre deluso crudelmente.
Nessuna riforma nel senso della Giustizia! Anzi:
Ho fatto il servizio militare e li ho toccato con mano, per la prima volta, la corruzione.
Nell’ospedale militare del nord in cui prestavo servizio ho visto ciò, che secondo le carte, dovevamo mangiare: Frutta, formaggi e carni di prima scelta.
Chi li ha mai visti? Si è sempre mangiato da porci.
Per non parlare dei raccomandati, degli imboscati, degli incompetenti. Delle mafie interne. Insomma un tipico “microcosmo” italiano.
Poi ho iniziato la mia carriera (si fa per dire) di docente nella scuola e ho assaggiato le umilianti andate al provveditorato, i sorpassi sleali ecc. e poi il degrado progressivo e inarrestabile della qualità della scuola. Nessun aiuto ai docenti dalle istituzioni. Anzi quasi sempre ostacoli e assurde, inutili attività auto referenziali. Dei presidi che ho avuto, solo uno o due meritavano di farlo; la maggioranza, erano o dei burocrati gretti, stupidamente autoritari e spesso anche ignoranti, alcuni anche palesemente disonesti, o persone assolutamente incompetenti.
Il degrado della scuola, senza alcun dubbio l’istituzione più importante per la formazione corretta dei futuri cittadini, ha raggiunto livelli mai visti prima.
Oggigiorno moltissimi docenti non possono veramente insegnare e sono costretti a fingere di insegnare. Vi lascio immaginare con quali risultati. Che del resto sono sotto gli occhi di tutti.
Gli assassini efferati escono dopo pochi anni di carcere, i processi non giungono a termine, il territorio viene saccheggiato, l’immigrazione non viene regolata, gli alieni comandano in casa nostra, la nostra cultura viene distrutta, diventiamo sempre più poveri, le nostre risorse finanziarie vengono sprecate e rubate, i nostri giovani non fanno più figli ed emigrano.
Potrei continuare ancora!
Ma si può andare avanti così?
Insomma, la conclusione che, con me, può trarre ogni cittadino onesto e la seguente:
l’attuale stato italiano è una istituzione mafiosa assolutamente non riformabile.
L’unica speranza che resta a tutti i popoli della penisola è l’autodeterminazione che sfoci in un’Europa dei popoli federale e a democrazia diretta su modello svizzero.
Per questo ogni Veneto intellettualmente onesto che conosca la storia gloriosa del nostro Popolo non può non sposare la causa indipendentista.
Ma non sono un ingenuo!
Capisco, conosco tutti i problemi che certamente insorgeranno dal perseguimento di questo grande obiettivo!
Dovremo essere uniti, determinati, confortati dall’idea di essere nel giusto e di non essere contro nessun altro popolo della penisola, ma di lottare per la Giustizia e la Dignità di ogni Popolo!
In questo momento provo grandissima, gratitudine, ammirazione e fiducia verso i nostri Leaders.
Ma vi prego pubblicamente: resistete alle potentissime lusinghe che certamente vi faranno!
NON DELUDETEMI, NON DELUDETECI!
Viva l’autodeterminazione dei Popoli!
Viva la Nuova Serenissima Repubblica di Venezia!
Viva San Marco!
Bravo Zarlino, hai descritto l’italia mafiosa che sta distruggendo il nostro nord est produttivo e provocando suicidi di nostri connazionali veneti ai quali è stata tolta la cosa più importante che ha un persona: la dignità.
E’ inevitabile che l’italia sia in questa drammatica situazione senza via d’uscita, poichè si è permesso per decenni che milioni di persone vivano di pensioni di invalidità(costo attuale 16 miliardi all’anno), beneficino di disoccupazione come falsi braccianti, e l’enorme costo dello stato italiano(800 miliardi di euro l’anno) causato oltre che da politici incapaci e ladri, anche da migliaia di enti inutili sparsi in tutto il paese,che servono per parcheggiare persone non elette che fanno parte di uno schieramento o l’altro.
Affermo che i partiti politici italiani sono delle perfette associazioni a delinquere che hanno causato il debito pubblico.
Vi è in italia una cultura che non ci appartiene, lontana anni luce dalla nostra, ma che purtroppo i nostri politici hanno assimilato molto bene.
In passato votai Zaia come governatore, ma ultimamente mi ha deluso.
Appoggiare il referendum non è un atto di coraggio come dice il grande Alessio, ma un dovere di ogni politico veneto che abbia a cuore la propria gente, specialmente in questo periodo storico così atroce per i veneti che arrivano addirittura a suicidarsi.
Ecco perché ritengo i consiglieri regionali responsabili di questi atti disperati, perché sanno meglio di me che l’italia non potrà mai pagare l’enorme debito pubblico(del quale il Veneto non ha alcuna responsabilità in quanto non ha mai avuto poteri decisionali a roma, anzi, il Veneto ha sempre aiutato a ridurlo, pagando esose tasse che ora non può più permettersi il lusso di sborsare))
L’anno scorso Zaia dichiarò che la maggioranza dei veneti sarebbe favorevole all’indipendenza qualora si facesse il referendum.
Ma allora cosa si aspetta a rifondare la Repubblica veneta sapendo che solo i veneti potranno salvare loro stessi da questa tragica situazione economica?
Il nostro consiglio regionale se avesse avuto un minimo di rispetto verso noi veneti avrebbe dovuto organizzare dei dibattiti pubblici e fare il referendum questa primavera, invece di pensare ai loro padroni.
Ecco perché ritengo che i nostri politici abbiano poco di veneto oramai, perché contagiati dalla politica italiana.
Spero si ravvedano e comincino ad usare un pò il cuore non solo la lingua come sono bravi a fare.
Un’Europa dei popoli e democratica non esistera’, o almeno e’ molto, molto lontana dal diventarlo; probabilmente riconoscera’ un Veneto indipendente se pensera’ di poterlo sfruttare. Ritengo invece positivo ispirarsi al’esempio della democrazia elvetica e magari anche cercare un’alleanza con la Svizzera.
Il futuro sarà dei popoli e la Russia lo ha dimostrato.
Tra poco vedremo smembrarsi gli U.S.A
Complimenti del scritto, direi, una regola che non deve moncare nella nuova patria Veneta, e il rispetto del prossimo e della natura.
Mi permetto : ciao compatriota Zarlino
W San Marco
Ottimo scritto Lodovico! lo invierò via email a molti conoscenti. Grazie!
Appuntamento a domani con una giornata storica!
Sono più che d’accordo che sia ora il momento perché la nostra regione e il popolo si faccia sentire.
Basta mantenere i fannulloni e quei mercenari di politicanti che pensano solo ai propri interessi e a ingrassare le proprie tasche.
A casa tutti e ripartiamo con gente nuova facce nuove e cambiamo le regole, così il primo che ruba e si fa corrompere deve essere arrestato e i suoi beni confiscati.
Allora vedrete che le cose cambieranno e ci sarà il bene del paese.
Non conoscevo voi ma mi piacere e mi piacerebbe unirmi al vostro movimento.
Forza Veneto forza popolo e arrivato il nostro momento facciamoci sentire.
Mi si riempie il cuore a leggere questi messaggi !! bravi non siamo soli ! Forza la strada e tracciata sta a noi percorrerla ! W LA REPUBBLICA VENETA