Mi presento, sono una psicologa, moglie e mamma di due bambini, non sono un’esperta di dinamiche sociali ma vorrei condividere con voi una riflessione.
Ero ad un corso di formazione in tecniche di modificabilità cognitiva e mi ha colpita una frase della formatrice: ” Il mondo è difficile da cambiare perché non è oggettivo ma storico.”. Signora di grande cultura, si dichiarava delusa dal fatto che le lotte del ’68 in fondo non avevano cambiato nulla, l’uomo continua a fare gli stessi errori e la storia si ripete.
Non si può negare che la storia dell’umanità sembra seguire delle ciclicità, ma è evidente che ci sono stati molti cambiamenti nel sistema sociale: la fine delle monarchie, i progressi scientifici, le condizioni dei lavoratori, il diritto di voto e allo studio, l’emancipazione della donna. Questi non sono stati frutto di una lenta e pacifica maturazione, ma conquistati attraverso la lotta ad un sistema che mostrava segni di crisi.
Conquiste raggiunte grazie a uomini e donne che inizialmente erano soli, con idee rivoluzionarie, contestati o derisi dalla maggioranza ma che vedevano quello che per gli altri era ancora invisibile e che hanno lottato perchè il loro sogno diventasse realtà.
Il mondo allora è anche etologico, nel senso che l’uomo fa parte del regno animale, pur nella sua complessità psicologica, ed è mosso da leggi naturali. La natura evidenzia che un sistema retto da un capo non cambia per gentile concessione di questo ma grazie alla sua sconfitta, provocata da uno sfidante più giovane e forte che porterà nuova energia al branco. In natura, al variare della situazione ambientale, sopravvive e si evolve chi ha maggiore capacità di cogliere i cambiamenti in atto, edattandovisi ed eventualmente modificandoli.
La nostra società è retta da vecchi, che mantengono il potere attraverso dinamiche e ordini evidentemente inadeguati per il benessere della popolazione; vecchi che mantengono le nuove generazioni in uno stato di sudditanza instillando loro un falso senso di impotenza.
Il mondo sta cambiando velocemente, la crisi economica e sociale testimonia la rottura degli equilibri e l’esigenza di trovare nuove soluzioni. Il torpore culturale dato dal benessere è scosso dal riemergere dei bisogni fondamentali, il cibo, la salute, il lavoro, la sicurezza, il cui soddisfacimento è minacciato. Perde forza il comportamento conservatore della massa, quel tacito “mai lasciare il vecchio per il nuovo”. Si produce così tensione, energia, si crea lo spazio temporale e mentale per il cambiamento.
La storia si ripete, si ripeteranno anche gli errori? “Errare humanum est, perseverare autem diabolicum, et tertium non datur”. Qual’è il punto di rottura con il passato che ci permetterà di non perseverare?
Forse la caratteristica che differenzia le nuove generazioni da tutte le precedenti: la cultura, la conoscenza condivisa da un gran numero di persone, la consapevolezza che la storia può ripetersi. Ma il sapere assume valore solo quando si trasforma da teoria in applicazione nella realtà, divenendo motore del cambiamento.
Credo che il cambiamento possa essere positivo, quando è consapevole, quando non avviene come conseguenza della disperazione ma procede attraverso la combinazione di tre fattori: la conoscenza storica, la competenza tecnico-scientifica (accompagnata all’esperienza concreta); il senso di responsabilità civile. La prima permette di non ripetere gli errori, la seconda fa in modo che i contenuti del cambiamento siano adeguati al soddisfacimento dei bisogni e coerenti al sistema economico e sociale globale, infine la responsabilità civile supera l’interesse personale in nome del benessere collettivo e del progresso etico e morale dell’uomo.
Dobbiamo valorizzare le nostre conoscenze e la nostra esperienza per cogliere le caratteristiche di un mondo che cambia velocemente e trovare le strategie per detronizzare il vecchio e sostituirlo con qualcosa di migliore.
Dott.sa Rosanna Vidali
Cambiamento consapevole http://t.co/tMAST8cMq7
E’ sempre un piacere rileggerti, oppure conversare con te Rosanna.
Sono certo che il tuo ausilio, gioverà grandemente alle nuove leve, per il futuro del partito e del nostro domani.
Sarei lieto se fossero anche spiegate socialmente e psicologicamente, le ragioni dell’indiscutibile successo del M5S e su come si possano replicare i loro successi politici, trasferendone l’essenza anche in campo indipendentista.
Ti allego un filmato illuminante.
Giometto lo conosco benissimo e da moltissimi anni.
Un precursore dell’ideologia, che contraddistingue l’attuale grillismo.
Molte delle idee rivoluzionarie di base del movimento, derivano dai suggerimenti di quest’uomo.
A mio parere, Giometto potrebbe citare Grillo per plagio politico, ma con l’attuale sistema giudiziario italiano, ci sarebbero ben poche possibilità d’esito positive, per l’ex comandante di B 747.
Salutami cordialmente anche tuo marito.
CrisV 🙂
http://www.beppegrillo.it/video_commenti.php