Gli zombie della politica italiana sono impotenti di fronte alla nascita della nuova Repubblica Veneta
In questi giorni i giornali italiani, che vivono solo attraverso il finanziamento pubblico e quindi grazie al furto dei nostri soldi, parlano principalmente di stupidaggini elettorali italiane. L’argomento annoia, anzi nausea terribilmente la grande moltitudine dei cittadini veneti (e non solo).
Il periodo passerà in fretta, perché nessuna questione sarà risolta dal teatrino inconcludente della politica italiana che è un cadavere moribondo: i problemi anzi si aggraveranno ancor più con l’orchestrina del privilegio e del parassitismo che continua imperterrita a suonare la sua musichetta mentre il Titanic Italia imbarca acqua.
Come noto, la situazione è tale che per fortuna si imporranno scelte ineludibili per i cittadini veneti: il percorso internazionale per l’indipendenza veneta è tracciato e non saranno certo gli zombie politici italiani a poterlo fermare.
Approfittiamone allora per ribadire alcuni punti chiave.
La situazione oggi è drammatica per una ragione su tutte: le tasse da sanguisuga che l’Italia ci propina a fronte di servizi nulli e che anzi vanno a finanziare il sottosviluppo parassita e una burocrazia opprimente e dittatoriale.
Non esiste un inferno fiscale al mondo peggiore dell’Italia. Nessun esponente politico dei partiti italiani da circo Barnum è in grado di porre rimedio a questa situazione.
Si sono inventati le primarie da Cottolengo, la resurrezione delle mummie, la mutazione genetica padana pur di colorare di vernice nuova un ignobile farsa di nome politica italiana. Solo la dissoluzione di questo stato nato morto potrà liberare le energie vive e la cultura dei popoli che sono oppressi dai burosauri di una gerontocrazia irriformabile.
Sono in molti quindi a guardare con enorme simpatia al fenomeno messo in atto da Indipendenza Veneta e all’intuizione originale che ha dato vita al processo di autodeterminazione del Veneto, che si tradurrà nell’indizione del referendum per la nostra indipendenza.
Ciò è frutto dell’impegno civico e dell’ingegno di cittadini veneti che non si sono dati per vinti e non hanno accettato le bugie della politica italiana come l’unico vangelo e verità cui abbeverarsi. Dei moderni apoti che hanno saputo dar vita a un movimento straordinario di persone stupende nella loro normalità civica.
Pensiamo allora in questi momenti a quando avremo una tassazione civile nella nuova Repubblica Veneta, con imposte sul reddito delle persone e delle imprese che potrà essere per esempio del 15-20%.
Con un’aliquota iva del 15%, ma anche con la possibilità che le comunità autonome venete applichino aliquote ancor più basse, grazie alla leva della competizione fiscale che permetterà ai territori amministrati più saggiamente di godere i frutti di una tassazione più equa.
Per quanto oggi possa sembrare incredibile, nella nuova Repubblica Veneta non esisteranno più i politici cafoni italiani, che tutto possono sulla pelle dei cittadini: saranno questi invece a limitare, con gli strumenti di democrazia diretta che saranno riconosciuti costituzionalmente a porre un freno allo strapotere di cui oggi godono in Italia.
La nuova Repubblica Veneta è qui e ora, se solo noi lo vogliamo. È qui e ora se noi sapremo ingrandire Indipendenza Veneta con l’ingresso di tutta la società civile veneta per bene. Sono in molti ad aver già scelto di costruire fattivamente la nuova Repubblica Veneta iscrivendosi al nostro movimento: e tu cosa aspetti?
Gianluca Busato
Indipendenza Veneta
Basta tasse basta Italia, Indipendenza Veneta trionferà http://indipendenzaveneta.net/basta-tasse-basta-italia-indipendenza-veneta-trionfera/
Poche parole, chiare.
Siete grandi W indipendenza V.
Si può anche dire, per chi non vuol capire: POCHE PAROLE A BUON INTENDITORE, w sempre il veneto.
Ciao a Tutti
voglio un governo che favorisca i molti invece dei pochi ……. io sono pronto
Su Youtube ho trovato questa conferenza:
http://www.youtube.com/watch?v=3Fa3LonUvLE
Per me é molto interessante, soprattutto quando il relatore individua nella “collegialità” e nella “temporaneità delle cariche” un elemento di grande trasparenza e vitalità dello Stato.
Probabilmente ciò ha consentito alla Serenissima di essere (soprattutto rispetto agli altri stati del suo tempo) così aperta, evoluta, liberale e soprattutto pacifica, tanto all’interno quanto all’esterno.
Sono certo che il nuovo Stato Veneto saprà cogliere questa eredità, tornado a svolgere quel ruolo di faro culturale, politico ed economico che ha interpretayo, con grande onore, per oltre un millennio.
Buona serata a tutti,
Matteo da Brescia
E’ giusto parlare molto bene della Serenissima, ma sul “pacifica” avrei qualche dubbio.
A questo proposito, il movimento per l’Indipendenza ha pensato come risolvera’ il problema della difesa e dell’Esercito? Il Veneto sara’ in grado di adempiere ai compiti assegnati dalla NATO? Perche’ la cosa piu’ importante non sara’ avere il riconoscimento dei politici italiani, ma del proprietario di AVIANO.
PS. Per Matteo. Lei e’ simpatico, ma, se e’ di Brescia, come fara’ a far parte della futura Repubblica Veneta?
Una volta che il Veneto sarà indipendente, Friuli VG, Trentino e Lombardia orientale e probabilmente Sud Tirolo ci seguiranno a ruota…ne sono straconvinto… 🙂 Rinasce la Serenissima (+ trentino e alto adige se lo vorranno)…ho le lacrime… (e sarebbe fantastico se in un futuro si potesse unire anche l’Istria…)
Buonasera Marzia,
riguardo il tuo interessante quesito circa la difesa armata del futuro Stato Veneto, non conosco la posizione ufficiale di I.V.
Immagino (é una mia supposizione) che il progetto di lungo periodo sia quello di istituire patti internazionali finalizzati all’istituzione di un vero e proprio “esercito europeo”. Certamente Venezia potrebbe offrire importanti basi aeree, porti militari e un discreto numero di soldati.
Le guerre di oggi sono gestibili, almeno credo, con un impiego di personale ridotto rispetto al passato.
Aggiungo che la mia città è nota in tutto il mondo come terra di armaioli (per citarne uno: Beretta, ma ce ne sono decine..) e come diceva Alberto è possibile che la mia città voglia aderire al nuovo Stato Veneto in ossequio ai 370 anni di alleanza storica. Soprattutto se la Repubblica Veneta realizzerà quelle riforme fiscali che i suoi cittadini attendono!!!
Comunque la tua osservazione é davvero importante: nel ‘700 la Repubblica che stava esprimendo l’arte di Vivaldi, Canova, Goldoni e Canaletto é stata spazzata via da un rozzo generale, forte della prima “leva obbligatoria universale” e di una politica fortemente aggressiva a livello militare… se la storia deve essere da monito, é importante che Venezia si prepari ad eventuali emergenze in tal senso..
Per quanto riguarda me, beh, la cosa strana é che non mi importa molto della mia sorte.. sono così entusiasta di quanto stia accadendo in Veneto che partecipo con un trasporto totale ed incondizionato..
mi trasferirò Peschiera del Garda?
lotterò perché la Magnifica Patria (Valtenesi Bresciana) e in generale Brescia possa tornare agli antichi splendori?
Poco importa.. l’importante é che il Leone di San Marco torni a ruggire, perché il Veneto lo merita. Il resto verrà da sè..
Matteo da Brescia
Egregio,
lo so che le guerre moderne sono diverse da quelle passate, ma il pericolo e’ che, anche se si fara’ un esercito europeo, ragazzi veneti, bresciani ecc. vengano mandati a morire in Afghanistan, Siria e simili per la gloria e sotto il comando altrui, proprio come succede adesso per le Forze armate italiane (o anche peggio). E che il Veneto debba contribuire finanziariamente al mantenimento di basi NATO (cioe’ americane) come Aviano, ben poco utili per noi dopo la fine della Guerra fredda. il problema e’ molto grosso.
Il problema é certamente grosso, come dici tu. Prendo atto, però, che non tutti i Paesi occidentali sono membri della NATO.. Solo in Europa, oltre alla Svizzera, tradizionalmente neutrale, anche Austria, Irlanda, Svezia, Finlandia e Malta non hanno aderito al patto atlantico, stabilendo con esso solo rapporti diplomatici. Ma anche tra gli stessi stati membri dell’ONU é possibile sottoporre al giudizio dei cittadini la partecipazione a interventi militari esteri NON difensivi. La Spagna decise, in base al voto democratico, il ritiro immediato dall’Iraq. Credo che in una repubblica di piccole dimensioni sia ancora più facile decidere democraticamente su queste questioni. Tuttavia se vogliamo che qualcuno ci aiuti nel momento del bisogno… dobbiamo offrire qualcosa, almeno a livello logistico.
La questione é certamente delicata, tuttavia confido sicuramente più nel buonsenso di un Paese piccolo e vicino ai propri cittadini che ad un grande stato nazionale dove la democrazia é solo una grande illusione.
A presto,
Matteo da Brescia
Ciao Marzia,
Per la mia esperienza, sarei propenso all’istituzione di un esercito leggero, formato da professionisti qualificati, quali corpi d’elite.
Un esercito specializzato nella difesa dei territori interni, più che nelle missioni internazionali.
Circa 30mila uomini superaddestrati, distribuiti nelle tre grandi forze armate ( marina, aviazione, esercito ) formati da sottufficiali, ufficiali e pochissimi generali-ammiragli.
Reparti qualificati, che potrebbero addestrare rapidamente un grande esercito nazionale, in caso di calamità belliche.
Ricordo che un esercito contingentato a sole 100mila unità superqualificate, produsse il più possente esercito di terra del secondo conflitto mondiale.
Si coalizzò l’intero mondo occidentale, per sconfiggerlo.
Buona potenza di fuoco, non straordinaria, ma eccezionale velocità negli spostamenti.
Per me il combattente moderno, non dev’essere uomo da trincea, ma uomo d’assalto e contrattacco.
L’equipaggiamento dovrebbe essere dedicato allo scopo.
Non reputo utili portaerei e spiegamenti di mezzi corrazzati pesanti, bensì sottomarini, pattugliatori costieri, elicotteri, truppe aviotrasportate, sistemi missilistici reticolari e aerei a funzione rapida, tipo l’eurofighter.
Lascerei stare l’F35. Oneroso e troppo multiruolo.
Come diceva un alto generale USA : ” Un multiruolo con troppe funzioni, in realtà ha un’operatività con efficacia quasi nulla ”
Si riferiva in particolare al mezzo corazzato ” M2 Bradley “, che costò un’enormità rispetto i suoi risultati deludenti, dimostrati anche in Iraq.
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=print&sid=1020
Per quanto mi riguarda, sganciamento dalla NATO e dalle sue mire filo-americane.
La Francia ad esempio non aderisce direttamente alla Nato e neppure la Svizzera.
:-)…….
Non mi addentro assolutamente in questioni di tecnica militare, data la mia totale ignoranza in materia. Posso solo parlare del lato politico del problema. Non e’ vero che la Francia non aderisce direttamente alla NATO; era cosi’, ma poi Sarkozy la ha riallineata e ha anche bombardato la Libia. Anch’io vedrei di buon occhio uno sganciamento da una NATO ormai braccio armato dell’elite americana, o almeno una rinegoziazione degli accordi. Posso capire che la dirigenza di Indipendenza Veneta per ora non voglia parlare dell’argomento, e’ prematuro. Spero solo che vi rendiate conto del problema e che non sara’ la UE a risolverlo. Inoltre, anche gli eserciti migliori non riescono fermare l’immigrazione clandestina.
Ciao Marzia,
Hai ragione, sono stato impreciso.
La Francia era uscita nel ’66 dal consiglio di sicurezza NATO e solamente in tempi recenti ha chiesto di rientrare in esso.
” 1966: Charles de Gaulle decide l’uscita della Francia dal comando militare NATO per poter perseguire il proprio programma di difesa nucleare. Questo fatto accelera il trasloco del quartier generale NATO da Parigi a Bruxelles, che avviene il 16 ottobre 1967. ”
” Nel marzo 2009 la Francia ha annunciato, dopo 43 anni di assenza, di voler rientrare nel Comando Militare Integrato dell’Alleanza (eliminando così le storiche rivalità gaulliste con gli americani durante la Guerra Fredda e le difficili relazioni del 2003 riguardo alla guerra in Iraq). ”
La Svizzera invece, pur avendo un esercito ben addestrato, ottimamente equipaggiato e moderno, ( i cittadini sono parte integrante di questo esercito e in determinate scadenze pluriennali, debbono aggiornarsi sulle tecniche belliche ) non ha mai fatto parte della NATO.
Io ho una discreta competenza nell’ambito delle strategie militari e degli equipaggiamenti bellici. Sono anche in contatto con persone, che curano addestramenti e equipaggiamenti in ambito militare e logistico.
Le mie teorie, sono adiacenti al pensiero tattico più moderno attualmente concepibile con il supporto umano. Quando avremo droni autonomi, idonei al combattimento e al sorvolo d’attacco autogestito, le strategie di battaglia varieranno completamente.
Questo panorama al momento attuale, è molto ipotetico, futuribile.
Diciamo che il supporto umano, è ancora fondamentale in una guerra moderna. L’addestramento del singolo e le qualità militari sono ancora fondamentali.
Un esercito di difesa dei confini ( sono contrario alle missioni internazionali, considerandole dei ” pantani ” dai quali è difficile disimpegnarsi, che fanno sentire i singoli reparti impegnati assolutamente isolati, quasi abbandonati ) deve possedere delle caratteristiche di dinamica e pronto intervento eccezionali.
Imprimere velocità di spostamento, in caso di battaglia, per disorientare l’avversario sino ad annichilirlo. Verificare i confini con tempestività, limitando qualsiasi tentativo di ingresso forzato, o aggressione dei nostri territori sin dalle prime evenienze.
Un sistema logistico strutturale, con reticolazione della rete informazioni ( intendo comprendere anche il ministero dell’interno ), deve supportare l’insieme, affinchè ogni singolo reparto in ordine di battaglia, sia in dialogo costante con l’autorità logistica centrale ( anche un brufolo, merita di venir curato, se si presenta il rischio d’infezione ).
Le mie teorie, che poi non sono solamente mie, ma ricalcano quelle d’esperti del settore internazionali, in tema moderno, possono essere paragonabili alla modernità nel ’39 della guerra-lampo tedesca, in visione tuttavia, di difesa e controllo del territorio e dei confini.
Probabilmente non possediamo i Von Manstein, Guderian, Rommel.
Malgrado questo, parte delle loro teorie, che paradossalmente attingevano da testi strategici britannici del tempo, potremmo configurarle un domani, per un moderno esercito di difesa della futura Repubblica Veneta Indipendente.
Piccolo ma efficiente e tempestivo, dotato di una valida potenza di fuoco e eccezionale interconnessione dinamica tra le varie forze.
Validissimo anche per contrastare l’immigrazione clandestina, a mio parere, un cancro sociale sommerso e un grave rischio per la sicurezza della Nazione in attesa d’esplodere in tutta la sua virulenza.
Tempo fa, fondamentalisti radicali, hanno aggredito con bombe umane, militari di guardia a una caserma a Milano. Presto lo faranno, prevedo nei luoghi politici delle istituzioni romane.
L’accoglienza di Lampedusa non paga, specie con le persone sbagliate e immeritevoli.
Questo il mio pensiero personale, non di IV.
BASTA TASSE,BASTA ITALIA.
Ormai siamo a livello di espropio per mantenere le caste italiote nei loro privilegi,ANDATE A LAVORARE PARASSITI,AVETE STRAROTTO I COSIDDETTI.
Repubblia Veneta unica via.
W SAN MARCO E LA SERENISSIMA REPUBBLICA!!!.
Se vogliamo avere un IVA inferiore al 15% dobbiamo uscire dalla UE in quanto essa si è’ dotata di una direttiva. Però credo che tale limite sia già’ anacronistico e presto anche l’Europa dovrà’ riformarsi per competere col resto del mondo , dunque dovrà abolire le tassazioni abnormi per mantenere improbabili stati ottocenteschi e diventare più’ aggressiva al ribasso per attrarre investimenti.
In Svizzera e’ l’ 8%.
Appunto, la Svizzera non e’ nella UE. Per me, se aspettate che la UE riformi PRESTO la tassazione siete proprio degli illusi.
http://indipendenzaveneta.net/basta-tasse-basta-italia-indipendenza-veneta-trionfera/#comment-3403
http://indipendenzaveneta.net/basta-tasse-basta-italia-indipendenza-veneta-trionfera/
Con estremo piacere vi informo che in Catalogna hanno finalmente trovato l’accordo per il referendum!!! Sarà nel 2014 anche per loro…non c’è una data precisa, ma c’è l’accordo! 🙂 Notizia ansa di pochi minuti fà!!! sono ubriaco dalla gioia!!!
Sarebbe bellissimo poter indire i referendum nello stesso giorno del 2014… Scozia, Catalogna, Veneto… Rise up Europe!!!
Anche se spero per il Veneto arrivi prima…
WOW!
EVVIVA!!! 😀
…e adesso cosa si inventeranno i giornali italiani per negare la realtà? Voglio proprio vedere!!!
Evviva la Repubblica Veneta!!
Matteo da Brescia
Semplicemente ignoreranno la cosa, o la minimizzeranno il più possibile. In tv la svuoteranno del suo significato, magari buttandola sul ridicolo, mostrando in sottofondo immagini sgranate di tori e corride, accompagnate da musichette pseudo-spagnoleggianti. Questo è lo stile ita, giusto quei 10 secondi con audio disturbato, tra il meteo e i risultati del torneo di bocce all’oratorio.
Ma oramai contano meno di zero, la storia avanza a grandi passi, e presto li prenderà a calci nel deretano, nonostante questi ridicoli e penosi tentativi di erigere steccati di cartone. Non hanno ancora capito che il mondo ormai è uno, e i loro vili espedienti non funzionano più.
Personalmente ho smesso di guardare la tv e la stampa degli occupanti da alcuni anni, completamente, e sto molto meglio. 🙂
” Improvvisare, adattarsi, raggiungere lo scopo ”
https://www.youtube.com/watch?v=c2KSz6O75Qo
la lega sta devenetizzando il Veneto. Il lavoro di Tosi procede a gonfie vele.
Non credere.
I Veneti sono sempre meno consensuali alla lega.
Non a caso qualche rappresentante locale in amministrazioni pubbliche, mi palesa tutte le sue riserve nel merito e i propri disorientamenti interni al partito.
Tosi francamente non mi piace, non mi è mai piaciuto, politicamente parlando.
Anche se lo ritengo un buon sindaco-amministratore per Verona.
Mi viene definito inoltre come un italianofilo mascherato da federalista, molto legato ai potentati padani lombardi e con ammanicamenti politici anche a Roma, non solo in ambito del suo partito.
Per me essere indipendenti, significa fare delle scelte radicali e di coraggio e non sottoporsi ai voleri del governo centrale.
Per questo se dovessi scegliere tra Zaia e Tosi, sicuramente favorirei il primo.
Penso che i valori identitari nel governatore, sono a mio parere decisamente più genuini e aperti.
Fuori Porta Nuova ho visto scene da commedia dell’arte tra spacciatori e loro clienti in pieno giorno, ma c’era poco da ridere, cose che ti assicuro nemmeno a Padova … la gente guardava incredula indecisa se intervenire o fregarsene e passava via. Mi è piaciuta un’Ansa letta qualche giorno fà con cui Zaia confermava la sua fiducia nella macroregione ma declinando decisamente ogni ipotesi di fusione a caldo come a freddo così come l’idea del capoluogo e del consiglio regionale unico. Poi però ascolti gente come Da Re, il boicottaggio operato da Bitonci assieme alla Degani alla Città metropolitana e ti si ghiaccia il sangue. Fino a che non si consentirà a Venezia di svilupparsi vivremo sotto l’egida costante di Milano
il nord della provincia di Treviso, Vittorio e Conegliano, sono prevalentemente legate a Roma, per via della presenza del comando del Fod, prima 5° Corpo d’armata, e forte insediamenti di famiglie ad esso legate, e ciò da molto tempo, e quasi tutte non venete e sicuramente legate al tricolore, anche per le frequenti celebrazioni che qui si tengono… in più essendoci stata a Vittorio lunga tradizione industriale c’è una forte appartenenza socialcomunista che ora in mancanza della bandiera rossa si è attaccata al tricolore, avendo sul colle un grande nume il cui padre partecipò alla prima guerra mondiale, come ha ricordato in un suo discorso.
Questo vi dico perchè sarà necessario avere un approccio articolato in queste zone, più tra la gente, perchè sindaci e istituzioni e scuole sono lontani dai nostri obiettivi, e i motivi che spesso sono proposti hanno valenza patriottica tricolore oppure culturale antica elitaria, quasi asettica, scarsamente sfiorata da valenza identitaria.
E’ da decenni che ci stanno colonizzando affinché la cultura veneta venga eliminata definitivamente. Purtroppo troppi veneti sono stupidi e non hanno ancora capito la gravità della situazione. Faremmo la fine del sud perché abbiamo assimilato la loro cultura e siamo in pochi a combatterla.
Quindi caro Carlo, altro che la Lega, siamo noi ad aver permesso la meridionalizzazione del Veneto, come è successo in Lombardia ed altre regioni del nord.
Gli unici che si salvano sono gli altoatesini: quelli si che sono orgogliosi della loro cultura e del loro modo di essere, basta vedere quanto è forte il loro partito territoriale.
Perchè secondo voi in Italia si è cercato e si cerca costantemente di eliminare la cultura veneta dal Veneto? Perchè la nostra storia fa’ cosi’ paura che 1100 anni di Repubblica di Venezia trovano spazio si’ e no in due righe nei libri di storia adottati dal governo italiano?
Perchè per tenere insieme Frankenstein, gli organi che lo compongono non devono sapere nulla delle loro origini, altrimenti il rigetto sarebbe inevitabile. Per far vivere il mostro è necessario tenere ben nascoste le differenze macroscopiche e inconciliabili che contraddistinguono i popoli che hanno reso promiscui, con la forza e senza il loro assenso.
Il popolo Veneto è di sicuro il più pericoloso, lo temono da sempre in quanto ha una storia almeno dieci volte più lunga, importante e gloriosa della loro, e conserva ancora praticamente inalterate le sue caratteristiche peculiari. Secondo la loro gretta logica di occupanti, tormentati da un secolo e mezzo dal sentimento di inferiorità nei confronti dei popoli sottomessi, e comprensibilmente spaventati dalla verità, la massa deve continuare a subire dosi massicce di anestetico, altrimenti la madre di tutte le menzogne apparirebbe palese sotto gli occhi di tutti, e l’onda d’urto della cosapevolezza affonderebbe la bananera all’istante, trascinando in fondo al mare i parassiti e i loro sporchi privilegi.
Ma la resa dei conti è vicina, grazie a dio.
Sì, la resa dei conti grazie a dio è vicina. Viva il Veneto libero.
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Per essere apoti fino in fondo, egr.Gianluca Busato, bisogna essere proprietari della propria moneta e quindi azzerare completamente le tasse e non ridurle come da lei proposto.
Infatti quelle, le tasse, non servono affatto a finanziare i servizi dello stato ma semplicemente a soggiogare i cittadini, all’uopo in rete stazionano numerosi siti che ne sviluppano completamente il concetto, a lei la scelta.
Per favore egregi Marzia ed altri non affrontiamo l’argomento militare, infatti il buon Prodi ha subito pensato di inviare le “Teste di cuoio” per ricondurre a miti consigli i valorosi Serenissimi che avevano issato il Leone sul Campanile, memore della presenza dei Lagunari, (il mortadella), corpo all’avanguardia nel mondo, invidiatoci da ogni forza armata.
Sarà un piacere rileggervi.
ma del tipo che di come è nata la crisi o non ne avete capito una emerita fava o voi come gli altri fate disinformazione! la crisi non è nata per colpa di statobruttocriccacorruzzionedebitopubblicocativooooooooooooooo!! ma per colpa di squilibri su base europea tra stati. la causa della crisi non è del debitopubblicocattivo ma del debito privato debito esploso dall’entrata nell’euro studiarve un po’ de economia e de storia ve fa cusita mae e fortuna che noaltri veneti semo quei svegli….
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