ASPETTARE E’ ANCORA UN’OCCUPAZIONE. E’ NON ASPETTARE NIENTE CHE E’ TERRIBILE

Cari Amici, cari Veneti e cari Compagni di viaggio,

siamo oggi al 21 Luglio 2013 ed in una parola  ASPETTARE E’ ANCORA UN’OCCUPAZIONE. E’ NON ASPETTARE NIENTE CHE E’ TERRIBILE. Infatti la data di convocazione del consiglio regionale è per il 30 Luglio 2013. E fin qui tutto bene: già vedevo gente essere felice e quindi brindare al successo….. In effetti non è così. La natura di questa convocazione  si identifica con un atto dovuto alla luce della richiesta  di convocazione straordinaria del consigliere dottor Valdegamberi, seguita da altre 19 firme di altri consiglieri veneti. Ora per farla breve e non cadere in confusione, si deve dire che a causa di motivazioni di tecnicismo in relazione a tempi regole e scadenze, non si configura una immediatezza così semplice e chiara inerente alla votazione della proposta di legge per il referendum. Questo non vuol dire che non si fa,  bensì vuol dire che si allungano i tempi (e tutto questo era alquanto prevedibile) nel senso che si ritiene data utile sarà il 10 o 11 Settembre 2013 per votare tale legge. Purtroppo queste sono le regole di ogni società, che anche noi dobbiamo osservare ed accettare, proprio per la legalità, la democraticità e la giustizia, valori questi ai quali abbiamo sempre ispirato ed ispiriamo il nostro comportamento. Noi dobbiamo sempre andare avanti uniti, coesi, determinati e finalizzati con la borraccia della speranza, la quale, buona come colazione, ma pessima come cena,  può renderci liberi, a differenza della paura che ci rende prigionieri. Pensiamo al nostro viaggio che seppur da poco iniziato (maggio 2012) ci ha permesso di decollare pur tra mille difficoltà; siamo ora nella fase di volo nel quale stiamo planando  in assetto costante e dobbiamo completare l’ultima parte necessaria ed inevitabile dell’atterraggio per chiudere in bellezza. E’ questo il momento di essere come dicevo prima calmi, determinati, convinti perché stiamo avvicinandoci all’aeroporto della nostra vita e stiamo solamente cercando di identificare quale far le tante piste presenti sia la più idonea, la più giusta e la più conveniente, per appoggiare le ruote dei nostri carrelli pronti a toccare la nuova terra!

Amici, sono fiducioso e confido in Voi tutti con nessuna eccezione, sicuro e convinto che questa ultima parte di questo nostro viaggio è molto vicina, anche se abbiamo molte scorte come carburante, non dimenticate. E così finirà la nostra attesa e ci troveremo nella realizzazione del sogno avveratosi, perché l’attesa è una freccia che vola e che resta conficcata nel bersaglio. La realizzazione dell’attesa è una freccia che oltrepassa il bersaglio.

A tutti un caro saluto

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Dr. Paolo Pendenza  Ufficio Stampa

Indipendenza Veneta  Verona

33 risposte a “ASPETTARE E’ ANCORA UN’OCCUPAZIONE. E’ NON ASPETTARE NIENTE CHE E’ TERRIBILE”

  1. Tutto sommato va bene così… Si può lavorare meglio sui consiglieri indecisi, fare approvare l’odg a più comuni e gettare le fondamenta con le persone facendo attivismo… Meglio così per me. La fretta è cattiva consigliera.

    1. non sono d’accordo di aspettare , sono convinta che è una grande perdita di tempo, VENETI CORAGGIO la palude dell’incertezze e del rimandare è frutto di una cattiva politica all’italiana che noi non VOGLIAMO PIU’ a noi servono i FATTI .
      I VENETI sono un popolo di FATTI non di PAROLE
      TEMPO SCADUTO, PAZIENZA FINITA, noi non POSSIAMO e ora non VOGLIAMO più aspettare, che ci digano se facciamo o no il referendum POI AI NS. GAZEBI SAPREMO DAR VOCE ALLA LORO LUNGIMIRANZA E DEMOCRAZIA

      1. brava Monica! non è un’occupazione aspettare per noi veneti…magari lo è per altri e ad altre climi…noi abbiamo bisagno di fare e le mete fin qui raggiunte sono state determinate e appoggiate appunto da azioni precise…che è successo perchè ci dicano di aspettare..inermi…il miracolo…la provvidenza…il destino…la mancia…la carità…la grazia!
        Almeno ci avessero detto: venite tutti sotto palazzo Ferro Fini!…c’è l’acqua…avremmo pututo affittare barche, gondole, grammofani…è estate, va bene tutto! o saremmo potuti andare ancora di fronte, alla Salute!
        No. “Aspettare”… per noi è assurdo…per i burocrati cadregari politici abituati a rinvii a catena è una manna! penseranno: così si stancano e la finiscono di tormentarci…
        Monica, ci dobbiamo rassegnare?..non facciamoci prendere dallo sconforto di un invito così sconfortante…

      1. Ho un sogno: un giorno il presidente della regione Veneto, con l’accordo di TUTTI i consiglieri, emana un decreto urgente affinchè il popolo veneto paghi le tasse al 50% di quelle volute dallo stato italiano, ed i soldi vadano in un conto corrente regionale. Tali fondi serviranno per istituire una veneta forza pubblica (CIVILE) per impedire che i MILITARI della guardia di finanza italiana possano richiedere i soldi ai cittadini con la solita violenza e la solita burocrazia inventata solo per i loro interessi e contro il cittadino. Sarà sufficiente che almeno tre regioni (e vi lascio scegliere quali) seguano questa pratica per demolire lo stato italiano ormai al collasso senza fondi e senza poter pagare i propri dipendenti.
        Vogliamo che questo sia solo un sogno? Oppure vogliamo raggiungere l’indipendenza con l’ arma moderna e democraticissima che si chiama DENARO, quel denaro che, poco o tanto che sia per ognuno di noi, rappresenta il nostro bene comune.

        1. il tuo è sun sogno, cne resta un sogno. o puo diventarti un incubo con visite in tribunale e risveglio dietro le sbarre. le leggi, purtroppo, van rispettate che già son guai lo stesso

  2. Non mi ero fatto troppe illusioni, viste le premesse (v. “saggi”), che si potesse ottenere subito un successo pieno. Ma forse è anche meglio così. Nel frattempo il movimento si diffonde e si ampliano i consensi. La cosa più tragica (non ci vorrei neppure pensare) sarebbe infatti un referendum abortito, che cogliesse tanti veneti ancora disinformati e incerti. Certo che la febbre qui in Veneto sta salendo, il malessere si fa sempre più insopportabile e non vorrei mai che qualcuno, in preda a deliri… Ma no, siamo gente ragionevole e sappiamo aspettare. Viva San Marco!

  3. Ma dico non vi vergognate? I giuristi perdono mesi di tempo nella più inutile delle commissioni, ritardano l’emissione di un parere che, quasi sicuramente precluderà la possibilità del referendum per il 2013 che si terrà invece il prossimo anno a primavera assieme ad altre elezioni (la qual cosa contribuirà ad annacquarne l’importanza, mettendolo seriamente a rischio, ma permetterà a qualche sedicente indipendentista di partecipare alle elezioni con qualche chance in più) e voi incitate all’attesa?

    1. guarda sotto un’altro punto di vista… la maggior parte dei veneti non è conoscenza del percorso tutto il lavoro fatto finora è lo sforzo di tante persone che oltre a metter il loro tempo gratuitamente molte volte apre anche il proprio portafogli.
      Purtroppo indipendenza veneta NON ha sovvenzioni STATALI e per fare una campagna televisiva incisiva in tutto il Veneto ABBIAMO bisogno di TANTI ma TANTI SOLDI,
      Se sei cosi benestante ad aiutarci siamo a tua disposizione.
      ps. gli imprenditori veneti “grossi” sai cosa ci hanno detto? se io vi do quacolsa
      voi cosa date a me
      INDIPENDENZA VENETA non ragiona così come i partiti nazionali

      1. io invece sono dell’idea che fin che non si arriva alla certezza che il referendum si farà, non ci sarà modo di aumentare l’interesse della gente la quale è stufa di sentirsi raccontare di programmi elettorali governativi referendum radicali previsioni annunci di cui son pieni televisioni talk show giornali…voglio dire che solo quando ci sarà la data certa per una delibera presa e non “da prendere” da parte del Consiglio Regionale, unico oggi che dovrebbe sentire la responsabilità del nostro destino, non ci potrà essere campagna di diffusione efficace perchè con obiettivo preciso, e obbligo delle strutture e dei media di darne informazione…
        l’attesa all’infinito giova solo a chi fa il gioco contrario perchè stanca e diffonde il solito scetticismo, prodotto dall’asfissia che la burocrazia genera come una piovra, la quale continua a nutrire e a motivare solo se stessa e produce la morte delle aziende e l’apatia della gente… alla fine, anche di quella che attinge speranza da internet e tira avanti sognando una realtà virtuale.
        Se il progetto e le parole non si tramutano in azione si perde il senso di un agire comune e la meta diventa un sogno.. è quel che vogliono i nostri oppositori cadregari che agiscono, loro sì, nascondendosi dietro la cortina del denso fumo dei “saggi”..

        1. Il 30 Luglio si potrà iniziare con la propaganda massiccia, indipendentemente dal risultato ottenuto in consiglio regionale… basteranno i documenti della seduta per dimostrare la concretezza del nostro ideale.

        2. Condivido pienamente caterina!
          La paura dello stato italiano di fronte all’indipendenza del Veneto è grande.
          Nessuna notizia a livello nazionale, per non far esplodere quel consenso che molti ancora si tengono dentro. Oggi in qualche testata nazionale vi è la presa di posizione di Mogliano V.to di fronte alla legge Merlin, con la richiesta di raccolta firme per un refrendum sulla questione. Non si parla però di quanto ottenuto ad oggi a favore del referendum per l’indipendenza, ben più avanti con i lavori…32 comuni in rappresentanza di 550mila persone che sollecitano la regione. Tra un po’ la questione esploderà a livello nazionale e sarà a quel punto che ne vedremo delle belle.

    2. Immagino che il “ma dico non vi vergognate?” si riferisse anche a me. Ti garantisco che io spero ardentemente (come sono sicuro te) che Zaia domani, svegliandosi, si renda conto di essere veneto, e che nella testa di tutti i consiglieri si accenda questa lampadina. Ma i rallentamenti, questo fatto di aver voluto mettere le mani avanti per sentire i pareri dei giuristi, mi fa pensare che prima di tutto, nella sua testa, c’è lui. E per il Consiglio Regionale vale lo stesso discorso, salvo lodevoli eccezioni. E’ altresì vero che ancora troppa gente è completamente all’oscuro del movimento, come pure di qualsiasi aspirazione indipendentista tout court. Anche questa sera, parlandone con un’amica esterrefatta, mi fa: “Ma… c’entra la Lega?”. Capisci cosa voglio dire? Non vorrei mai che si arrivasse a specare un’occasione così straordinaria come il referendum perché la gente casca ancora dalle nuvole, confondendo indipendenza con autonomia e menate del genere. Tutti, credo, una volta compreso come stanno le cose e chiariti eventuali dubbi (e dopo? Che ne sarà del mio stipendio?), tutti sarebbero a favore dell’indipendenza; però prima debbono rendersi conto che il nostro problema non sono i politici, o i partiti o i governi italiani del momento, ma lo stato italiano in quanto tale, e poi debbono venire a conoscenza che c’è un movimento come il nostro che sta facendo letteralmente miracoli.

      1. ma come vengono a conoscenza se i media e le televisioni non ne parlano?….e purtroppo non ne parleranno, nè come prospettiva ne come problematiche e soluzioni conseguenti se prima il referendum non sarà una delibera certa e fissato ad una certa data da parte del consiglio regionale, che è frenato da mille ostacoli inventati apposta, nonostante le pressioni avanzate da più di trenta comuni, compreso un capoluogo di provincia come Verona…
        tutti zitti e mosca!… come fa il largo pubblico ad esserne informato? chiunque di noi che singolarmente ne parla è preso per sognatore finchè non saranno i media obbligati a parlarne, perchè la gente è abituata a bere tutto dalla televisione e dai giornali… salvo quella minoranza che perchè interessata cerca su internet…

        1. E’ proprio questo il nocciolo del problema: i media non ne parlano. Pensavo che qualche giornale riportasse la notizia di Verona, dato che Verona è Verona. Macché, zitti e mosca. Mica tutti usano Internet. E comunque c’è tanto qualunquismo in giro, la gente si è stufata della politica, e invece di reagire si rassegna. Ma dico, ci sarà pure tra di noi qualche esperto di strategie di comunicazione in grado di studiare dei sistemi che rientrino nelle nostre possibilità economiche. Che ne so… volantinaggio, tipo la pubblicità dei supermercati da infilare nelle buche delle lettere, con messaggi chiari e inequivocabili, un giornalino da lasciare in punti frequentati… Occorre prima di tutto demolire certi clichè: indipendenza= chiusura= destra= egoismo, razzismo… Oppure: indipendenza= violenza= guerra. Oppure ancora: indipendenza= aspirazione irrealizzabile, utopia… Lo stato ci ha resi pigri, impigriti ad arte. Panem et circenses: quanto basta per sopravvivere e tante boiate alla tivù per non pensare. Ci vogliono stimoli.

          1. ma possibile che non ci siano degli imprenditori veneti che vogliano finanziare??se non creare una TV veneta, per lo meno pubblicizzare il referendum

  4. gli ebrei aspettano il messia. i cristiani la seconda venuta. aspettando godot, aspetta e spera bell’abbissina. ma tranquilla ti daremo un altro duce e un altro re. sssst. calmi spettè…

  5. Non si incita all’attesa,si dice solo che sarà inevitabile e non per nostra volontà. Ma almeno sarà per qualcosa. Amici,questa è una guerra non combattuta con le armi,ma pur sempre una guerra. Gli avversari faranno di tutto per precluderci l’indipendenza,ma alla fine,gli unici che potranno togliercela saremo noi stessi! Noi siamo il nostro unico nemico. Dobbiamo restare uniti e tenere duro. Continuare a urtar,semo sempre sta mussi a laorar par niente, ora metemo a fruto il nostro essar mussi : urtemo finchè non semo inipendenti, non stemo a perdarse in ciacole dei troll che gira par el sito. Trolls che ringrazio per la possibiltà di spiegare, rispondendo ai loro commenti pagati italioti, il mio punto di vista.
    FabrizioC

  6. è la vittoria di Zaia “il temporeggiatore” con la sua scelta dei saggi e la sua capacità di mascherare i suoi piani… quanto mi vorrei sbagliare!
    è difficile continuare ad aver fiducia quando si è disposti a rimettersi supinamente ai tempi di una burocrazia asfissiante che è la causa prima della rovina dello stato di cui finora siamo parte… e continuamente vediamo che è la rovina di ogni iniziativa che nasce con buoni propositi e finisce in niente!
    Siamo veneti, e perciò stando ai margini abbiamo la possibilità di osservare, e purtroppo la capacità cosciente di subire….fino a quando? non si sa… la tendenza è poi che ciascuno trovi una sua strada per risolvere il suo problema, sfiduciato da sempre da una salvezza riposta in un ideale comune, in un’azione comune, in un sogno… appunto, siamo gente pratica e temo che ci accorgeremo che è stato un sogno…
    La lentezza degli altri è la loro forza, noi non la tolleriamo perchè è immotivata e non siamo attrezzati a sopportarla…
    Volesse il cielo che avesse il senso in cui crede il Dr.Pazienza!

    1. mi scuso col Dr, Pendenza…mi accorgo ora rileggendo di aver sbagliato riportandone alla fine il nome…l’assonanza mi ha giocato un brutto scherzo nel cervello…

  7. “Gli avversari faranno di tutto per precluderci l’indipendenza,ma alla fine, gli unici che potranno togliercela saremo noi stessi!”
    Frase interessante, ma non del tutto corretta nella conclusione. Così la preferisco: …gli unici che potranno togliercela saranno alcuni tra i nostri.”

  8. la fretta non ha mai portato da nessuna parte….la fretta porta a fare errori di valutazione…..la fretta è una cattiva consigliera…..mai fare i conti senza l’oste…..debbo aggiungere altro?….va bene così Paolo Pendenza…..

  9. Io oggi faro’ quanto potro’ per diffondere il messaggio. Se possiamo qualcosa e’ nel fare e non nel blaterare immediatezze auspicabili ma non possibili. Chi non sogna di svegliarsi in repubblica veneta domani? Bisogna essere realisti, finir di dare la colpa ad altri ed operare in prima persona, per quanto riusciamo a fare; facciamolo !

  10. E’ una delle solite manovre politiche per guadagnare tempo nella speranza che i tempi si allunghino e così il veneto possa cadere ed essere partecipe del fallimento dell’Italia. La gallina dalle uova d’oro bisogna ben spennarla e una volta nuda lasciarla al suo destino.
    Il 30 luglio bisognerà fare una grande manifestazione a Venezia in modo da smuovere quei quattro paurosi che strascinano il timone della regione.
    Sicuramente più volte al giorno devono sostituire i pannoloni che sono colmi dei risultati derivati dalla paura per non sapere da che parte stare: o con il nostro popolo o con lo stato che ci opprime fino alla scomparsa della nostra entità. Veneti lavatevi il viso con la fresca acqua che scende dalle Dolomiti, destatevi da quel torpore che ci aflige da oltre 200 anni. Avanti tutta! Il vessillo con il leone di San Marco deve sventolare dall’alto del campanile della nostra capitale, VENEZIA.

  11. i xe drio torne pal da drio
    a marso i ne ga blocà e dimandà tenpo
    i ga vosuo far comision legal co se trata de on ato politego e la comision legal no gheva senso
    e naltri ghemo spetà sensa saver e fidandose
    dopo a junio se spetava la aprovasion
    dopo lujo
    deso tuti inferie farse i so casi e se ghe en parlaria a setenbre forse!
    ma intanto va tuto a roje e naltri la ciapemo in culo ogni di senpre de pi
    i ne ga ciavà i ne ga robà mixi presioxi e se trata de chela stesa xente ca ga ciavà 20 ani co le menade d ela padania e del federalixmo.
    adeu siau

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