AL VIA IL CLUB PLEBISCITO.EU E LA CONFEDERAZIONE DEGLI IMPRENDITORI VENETI NEL MONDO, PER CREARE L’INDIPENDENZA ECONOMICA DEL VENETO

Presentata anche la nuova sede internazionale di Plebiscito.eu. Gianluca Busato: “l’indipendenza de facto passerà prima per la libertà economica del Veneto”.

club[Mogliano Veneto, 19 giugno 2015 ] – Ieri sera in Villa Braida a Mogliano Veneto, dopo l’annuncio in anteprima dello sviluppo della piattaforma di Cittadinanza Digitale, che rappresenta la nuova sfida civica verso l’indipendenza del Veneto, è nato il Club Plebiscito.eu, ambito riservato a creare una rete di relazioni per la creazione di progetti economici e il coinvolgimento in opportunità imprenditoriali e di lavoro di portata internazionale.
Sempre nella giornata di ieri è stata inoltre lanciata anche la Confederazione degli Imprenditori Veneti nel Mondo, che in sinergia con il Club Plebiscito.eu creerà un network strategico-economico di respiro globale.
La serata di ieri segna un altro tassello fondamentale verso la piena indipendenza del Veneto da parte di chi ha il merito esclusivo per aver saputo portare la questione veneta nel mondo.

club-4L’evento ha avuto inizio alle ore 19, con un aperitivo allestito all’aperto nel parco della Villa e nel Salone Venezia. La presentazione della piattaforma di Cittadinanza Digitale, l’inaugurazione del Club Plebiscito.eu e l’annuncio della nascita della Confederazione degli Imprenditori Veneti nel Mondo si sono invece tenute nella prestigiosa Sala San Marco, alle 20.30.

Nel corso della presentazione, è stata inoltre mostrata in anteprima la nuova sede internazionale di Plebiscito.eu, in un luogo non ancora svelato, con 750 metri quadri di uffici e una sala conferenze con capienza di 100 posti che sarà presto al centro di nuove iniziative del movimento indipendentista, in primis la formazione dei quadri dirigenti.

club-2A seguire quindi la cena nella Sala Doge e quindi il Buffet servito nel parco e nel Salone Venezia. con intrattenimento musicale di commiato, mentre le prime riunioni riservate del Club Plebiscito.eu già avevano inizio presso la Sala Mulini.

Gianluca Busato ha dichiarato: “nel momento in cui tutto in Italia sembra crollare, nel Veneto parte un’iniziativa destinata ad avere un’eco e dei risultati straordinari. È un salto di qualità, un passaggio evolutivo che fin dalla nascita ci contraddistingue come movimento che antepone la concretezza alle parole fumose. L’indipendenza de facto passerà prima per la libertà economica del Veneto, che potrà realizzarsi, sganciando il nostro sistema economico ed imprenditoriale dall’asservimento allo stato italiano. Fortunatamente con i moderni strumenti della globalizzazione, ciò è divenuto possibile. Il club Plebiscito.eu e la Confederazione degli Imprenditori Veneti nel mondo avranno un ruolo cruciale per il raggiungimento di tale obiettivo”.

Fonte: Plebiscito.eu

INDIPENDENZA, FIRMATO PROTOCOLLO DI INTESA TRA JACOPO BERTI E GIANLUCA BUSATO SUL PLEBISCITO DIGITALE, CON SOSTEGNO ALL’AZIONE DEI DIECI PER RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE DELLA REPUBBLICA VENETA

Dopo la certificazione scientifica e diplomatica, il referendum di indipendenza del Veneto trova ulteriore legittimazione, confermandosi sempre più atto politico vincolante e determinante. Gianluca Busato: “abbiamo chiesto a tutti i candidati governatori di firmare, solo Jacopo Berti ha dimostrato coraggio e senso di responsabilità istituzionale, premiamolo con il voto domenica prossima”.

– Scarica il protocollo di intesa in formato integrale –

IMG_0661[Venezia, 29 maggio 2015] – Ieri alle 18 a Padova Jacopo Berti, candidato Governatore del Veneto del MoVimento 5 Stelle, e Gianluca Busato, Presidente di Plebiscito.eu, hanno firmato lo storico Protocollo di Intesa sul Referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014.

Si accendono nuovamente i riflettori sull’evento che sorprese un anno fa tutta Europa, portando per la prima volta all’attenzione mondiale la questione veneta e inaugurando a sorpresa un anno nel nome dell’indipendenza, seguito dai successivi referendum indipendentisti tenutisi in Scozia e Catalogna e che oggi trova un nuovo momento di riconoscimento e certificazione, dopo l’assessment prodotto dalla Engineering Ingegneria Informatica Spa che ha verificato l’affidabilità dei dati e la relazione finale del Comitato degli Osservatori Internazionali (COI), composto da osservatori provenienti da diverse nazioni del mondo (tra le quali Stati Uniti d’America, Federazione Russa, Ucraina, Siria, Moldova, Georgia, Repubblica Ceca), e rappresentanti un arco plurale di orientamenti politici, selezionato secondo i principi previsti dalla Comunicazione 191 della Commissione UE in materia di assistenza e monitoraggio delle elezioni da parte dell’UE, che ha verificato come il voto sia stato autentico, libero e legittimo e svolto secondo i principi richiesti dalle Organizzazioni Internazionali, ed, in particolare, secondo i principi del CSCE/OCSE Document of the Copenhagen Meeting, 26/06/1990.

1966858_10152679087962678_1540601848_nOggi è la volta del primo riconoscimento ufficiale da parte di un autorevole rappresentante della prima forza politica per consensi ricevuti nelle ultime elezioni politiche del parlamento italiano, il Candidato Governatore del Veneto Jacopo Berti che firmando il protocollo di intesa con Gianluca Busato ha a sua volta riconosciuto la legittimità del referendum di indipendenza del Veneto tenutosi liberamente dal 16 al 21 marzo 2014.

Il protocollo alza inoltre il livello del confronto istituzionale in atto, in quanto il Candidato Governatore del Veneto Jacopo Berti con la sua firma riconosce, sostiene e promuove le attività in corso da parte della Delegazione dei Dieci eletta nel corso del referendum di indipendenza del Veneto volte al riconoscimento internazionale dei risultati dello stesso Plebiscito e della Repubblica Veneta.

IMG_0656Il Protocollo pertanto supera le difficoltà emerse in sede di Consiglio Regionale del Veneto che hanno impedito l’applicazione della legge regionale n. 16 / 2014 e hanno bloccato l’indizione del referendum consultivo per l’indipendenza del Veneto, a seguito dell’impugnazione del Governo presso la Corte Costituzionale.

Il Referendum di indipendenza del Veneto del 2014 anche da un punto di vista giuridico ha permesso la concreta attuazione all’approvazione della Risoluzione del Consiglio Regionale del Veneto n. 44 del 28 novembre 2012, che prevedeva
la necessità di rispettare la volontà del Popolo Veneto in ordine alla propria autodeterminazione, rendendo giustizia alla consultazione popolare svoltasi liberamente dal 16 al 21 marzo 2014, nella piena legittimità derivante dal diritto internazionale e nel rispetto del diritto interno dello stato.

Schermata 2014-03-22 alle 03.26.08Tale esempio ha aperto la strada anche ad altre regioni e popoli che intendessero seguire la via veneta all’indipendenza.

Jacopo Berti si è anche impegnato dopo la sua elezione a permettere alla Delegazione dei Dieci di usufruire delle sale istituzionali e di rappresentanza della Regione Veneto per dare comunicazione al pubblico e alla stampa di ogni atto inerente la propria attività istituzionale.

in virtù di tale alto riconoscimento dei principi democratici, dell’utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione digitali che ha consentito un esercizio di democrazia diretta continuativa, del diritto internazionale e in primis del diritto di autodeterminazione dei Popoli,, il comitato referendario Plebiscito.eu sostiene, promuove e dà indicazione di voto per la candidatura di Jacopo Berti a presidente della Regione Veneto.

IMG_0655Il protocollo sottoscritto è valido e vincolante per tutto l’esercizio del mandato elettorale che il candidato Jacopo Berti riceverà dal Popolo Veneto il 31 maggio 2015 in occasione delle elezioni regionali del Veneto e sarà regolato in ultima istanza dal Regolamento d’Arbitrato e Conciliazione del Centro di Arbitrato Internazionale della Camera Economica Federale, a Vienna (Regole di Vienna), da uno o più arbitri nominati conformemente a tale Regolamento.

Gianluca Busato (che questa sera presiederà la seduta del Parlamento Veneto che si terrà dalle ore 20.30 a Silea presso il centro Tamai in via Roma 81), ha commentato: “Dopo la certificazione scientifica e diplomatica, il referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014 trova oggi un’ulteriore legittimazione confermandosi sempre più l’atto politico vincolante e determinante che supera ogni tentativo di sbarramento costituzionale. Plebiscito.eu ha richiesto a tutti i candidati Governatori del Veneto, senza differenze e con trasparenza, di sottoscrivere il protocollo. Jacopo Berti tra tutti ha dimostrato coraggio e responsabilità istituzionale, dimostrandosi paladino di democrazia e libertà: glie ne va dato atto e sarà senz’altro premiato dal voto di domenica prossima. Noi procediamo con la barra a dritta verso la piena indipendenza, aggiungendo un mattone sull’altro per la solida costruzione della Repubblica Veneta libera e indipendente”.

Fonte: Plebiscito.eu

ELEZIONI REGIONALI, GIANLUCA BUSATO: “REFERENDUM REGIONALE SUPERATO DAL PLEBISCITO DIGITALE, CON L’INDIPENDENZA IL VENETO AVRA’ 200 MILIARDI DI EURO IN PIÙ IN 5 ANNI”

Presentate le liste dei candidati consiglieri regionali e distribuiti in tutti gli uffici elettorali dei comuni del Veneto i moduli per raccogliere entro aprile le 12.000 firme necessarie per presentarsi alle elezioni.

[Scarica le liste complete dei Candidati consiglieri regionali di Veneto Sì]
busato

[Treviso, 13 aprile 2015] – In previsione delle prossime elezioni regionali del 31 maggio, in questi giorni i volontari di Veneto Sì e Plebiscito.eu hanno quasi completato la distribuzione in TUTTI i comuni del Veneto dei moduli da sottoscrivere con le liste di Veneto Sì e la candidatura a Presidente del Veneto di Gianluca Busato. Tra lunedì 13 e martedì 14 aprile i moduli saranno disponibili in tutto il Veneto.

Veneto Sì e Plebiscito.eu hanno iniziato un tam tam mediatico rivolto ai cittadini per invitarli a recarsi presso gli uffici elettorali del proprio comune di residenza a firmare entrambi i moduli, per raggiungere entro aprile la quota di circa 12.000 firme certificate da un pubblico ufficiale, necessarie per partecipare alle elezioni regionali. I partiti italiani con una vergognosa legge truffa elettorale regionale che hanno approvato, si sono infatti esentati dal raccogliere tale firme che per Veneto Sì invece sono obbligatorie. Ciò rappresenta una chiara discriminazione democratica anche alla luce del limite imposto di un solo mese per la raccolta, contrariamente al periodo solitamente concesso che era di 6 mesi precedenti le elezioni.

Le liste di candidati privilegiano una formazione tecnica, a testimonianza della vocazione tecnologica e di concretezza sia di Plebiscito.eu sia del suo ideatore: 4 Ingegneri, 3 architetti, 3 laureati in economia, 15 imprenditori, 1 laureato in lingue e 1 interprete, 2 artisti, 2 insegnanti, 10 impiegati e un ex dirigente pubblico dei comuni di Venezia, Chioggia e Treviso sono alcuni dei profili tra i 51 candidati consiglieri nelle liste di Veneto Sì. Le donne sono 23, mentre gli uomini sono 28. Sono 3 su 7 le liste provinciali con più candidate che candidati: Rovigo, Treviso e Vicenza. L’età media è di 47 anni.

Il candidato presidente è Gianluca Busato (compirà 46 anni il 14 maggio), ingegnere, imprenditore nell’economia digitale, presidente di Plebiscito.eu, ideatore e organizzatore del referendum di indipendenza del Veneto che ha richiamato a Venezia le testate televisive e giornalistiche più famose di tutto il mondo: Al Jazeera, BBC, le tv russe, austriache e tedesche, il Times, il Washington Post, Bloomberg, Financial Times, il gotha del giornalismo economico-finanziario mondiale, riscuotendo successo anche nei prestigiosi magazine che studiano i nuovi fenomeni digitali e non, come Mashable e Mic.com.

Lo scorso 28 marzo il referendum ha avuto il riconoscimento internazionale ufficiale anche dal punto di vista diplomatico, con la certificazione e la consegna della relazione finale, estremamente positiva e lusinghiera, da parte del Comitato degli Osservatori Internazionali, provenienti da diversi Paesi tra i quali USA, Russia, Georgia, Repubblica Ceca, Ucraina, Siria e Italia. Tale risultato permetterà ora a Plebiscito.eu di dare il via a una fase di relazioni con gli stati e le organizzazioni internazionali volte al riconoscimento dell’indipendenza della Repubblica Veneta.

Nel frattempo Gianluca Busato chiede ai cittadini veneti il mandato popolare per procedere più speditamente nella creazione del Veneto indipendente.

A questo proposito Gianluca Busato ha dichiarato: “non mi sono candidato nelle liste dei consiglieri regionali, perché non sono interessato alla poltrona. Come noto viene eletto solo chi vince e il secondo arrivato, mentre gli altri candidati presidenti sono fuori dal consiglio, se non hanno il paracadute italiano come candidati di lista. Sarà una battaglia dura, per me, dopo l’ottenimento della certificazione del referendum di indipendenza del Veneto sarebbe stato molto più comodo assistervi passivamente come Presidente della Delegazione dei Dieci, mantenendomi comodamente la passerella internazionale per chiedere il riconoscimento internazionale della Repubblica Veneta indipendente. Non sono persona che si ritira di fronte alle sfide difficili e scomode, quando esse sono essenziali per la libertà del Popolo Veneto. Oggi bisogna finalizzare il percorso di indipendenza del Veneto intrapreso un anno fa, dopo che l’organizzazione di un nuovo referendum regionale è diventata impossibile e inutile per l’impugnazione da parte del governo italiano presso la corte costituzionale. Lo stato italiano ha scelto la linea della dittatura di fatto, impedendo alla regione Veneto di indire un nuovo referendum. Chi ripropone oggi il medesimo percorso che io – per primo e allora in splendido isolamento – ho teorizzato e percorso fin dal 2006 e che un anno fa ho saputo superare e scavalcare con il Plebiscito Digitale, oggi mente sapendo di mentire. Mi candido pertanto a presidente per ricevere dai cittadini veneti un mandato pieno e maggioritario per disattivare il consiglio regionale come istituzione italiana e convocarlo in assise plenaria con il Parlamento Veneto per confermare la dichiarazione di indipendenza del Veneto del 2014. In tal modo il Veneto in 5 anni potrà godere di 200 miliardi di euro in più, derivanti dall’interruzione della rapina fiscale (20 miliardi annui), del pagamento di interessi sul debito pubblico italiano che non abbiamo creato noi (9 miliardi di euro circa ogni anno) e degli sprechi dello stato italiano”.

Ufficio stampa Veneto Sì / Plebiscito.eu

INDIPENDENZA DEL VENETO, IL COI: “I VOTI AUTENTICI SONO 2,3 MILIONI, REFERENDUM LIBERO, VALIDO, DEMOCRATICO E LEGITTIMO”

Consegnata dagli Osservatori Internazionali sabato a Venezia a Plebiscito.eu la Relazione Finale sul Referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014. Gianluca Busato: “la maggioranza plebiscitaria favorevole all’indipendenza del Veneto è ora politicamente vincolante, ci muoveremo a livello internazionale”

coi[Venezia, 30 marzo 2015] – Sabato 28 marzo scorso a Venezia, nella splendida cornice della Sala Caminetto di Cà Vendramin Calergi, si è tenuta la storica cerimonia della consegna della Relazione Finale degli Osservatori Internazionali sul Referendum per l’indipendenza del Veneto svolto dal 16 al 21 marzo 2014. L’evento, introdotto e moderato dal prof. Romano Toppan, ha visto gli interventi della Commissione degli Osservatori Internazionale (COI) presieduta già Ambasciatore della Georgia in Italia dott. Beglar Davit Tavartkiladze e del Presidente del Comitato Organizzatore del Referendum Plebiscito.eu dott. ing. Gianluca Busato. Dopo la cerimonia si è quindi svolto nell’adiacente Sala Regia un rinfresco di ringraziamento con cocktail musicale di commiato.

firma-coiIl COI, composto da osservatori provenienti da diverse nazioni del mondo (tra le quali Stati Uniti d’America, Federazione Russa, Ucraina, Siria, Moldova, Georgia, Repubblica Ceca), e rappresentanti un arco plurale di orientamenti politici, è stato selezionato dal Presidente invitato allo scopo dal Comitato Organizzatore del Referendum secondo i principi previsti dalla Comunicazione 191 della Commissione UE in materia di assistenza e monitoraggio delle elezioni da parte dell’UE.

Tra le nomine all’interno della Commissione citiamo alcuni autorevoli esponenti, tra i quali il Dr. George Kurdadze (Georgia, Transatlantic Studies Center, NATO Project),  Dr. George Chikovani (USA, Founder member and Director of the Board Conflict Management International Institute Corp., Harvard Project), Dr. Franco Barion (Italia), Dr. Valekh Shakhverdiev (Ucraina),  Dr. Khyzir Ugurchiev (Federazione Russa), Dr.ssa Najwa Zerik (Siria),  Dr. Sergey Dedanin (Repubblica Ceca), Dr. Zviadi Tsaguriya (USA). Alcuni Osservatori nel corso delle operazioni hanno dovuto rinunciare all’incarico per ragioni di lavoro all’estero e di salute: Dr. Giovanni Stancarone (Italia), Dr. Robert De Jong, Olanda).

ricevimentoIl Final Report del COI si è composto di una lunga relazione che ha analizzato ogni fase del referendum, dall’introduzione che ha spiegato come si era arrivati ad indirlo e come si era costituito il COI secondo quanto previsto dai principi delle organizzazioni internazionali in tema di elezioni e referendum, al riconoscimento della base giuridica del referendum, all’analisi del database degli elettori, della procedura di assegnazione del codice di voto ai cittadini, alle caratteristiche della piattaforma, all’affidabilità dei dati, all’analisi delle fasi preparatorie del referendum, della sua procedura di voto, alla verifica effettuata sull’analisi dei risultati del voto che ha confermato il voto di oltre 2,3 milioni di veneti aventi diritto, di cui l’89,10% ha votato Sì all’indipendenza e a un’analisi puntuale delle eventuali irregolarità o delle difficoltà che avessero potuto inficiare la validità del voto, sino alle conclusioni che sinteticamente vengono riportate di seguito.


coi-3“La Commissione degli Osservatori Internazionali ha eseguito una serie di controlli sul piano organizzativo per garantire che questo garantisse il voto autentico, libero e legittimo.
È stato constatato che le votazioni sono state effettuate in modo responsabile e trasparente e che il sistema di votazione forniva una reale possibilità di scelta.
Le votazioni sono state svolte in un ambiente libero: gli elettori hanno potuto esprimere la preferenza, liberi da intimidazioni, violenze o interferenze amministrative.
È stata assicurata la segretezza del voto ad eccezione dei limitati casi di persone non in grado di esprimere il voto telematicamente senza assistenza.
coi-4Inoltre, il conteggio dei voti è stato onesto, senza possibilità di alterazioni, e la proclamazione dei voti è stata tempestiva.
Gli osservatori sono stati liberi di verificare, direttamente e indirettamente, tutte le fasi del processo di votazione prima, durante e dopo il periodo referendario.
Il Comitato degli Osservatori Internazionali, analizzando gli elementi sopraindicati, constata che il Referendum per l’Indipendenza del Veneto che ha avuto luogo dal 16 fino al 21 marzo 2014 compreso si è svolto secondo i principi richiesti dalle Organizzazioni Internazionali, ed, in particolare, secondo i principi del CSCE/OCSE Document of the Copenhagen Meeting, 26/06/1990.
Il Comitato degli Osservatori Internazionali considera che l’uso del voto elettronico in un ambiente controllato, come internet, crea più sicurezza e segretezza e che la procedura telematica applicata al Referendum è innovativa e minimizza la possibilità di brogli elettorali.
Il COI considera che le trascurabili irregolarità ed alcune difficoltà prima e durante la votazione possano essere minimizzate attraverso la creazione di una struttura federale permanente al fine di organizzare al meglio il processo di e-voting.
Il Comitato degli Osservatori Internazionali ha invitato i propri membri ad incontrarsi a Venezia, al fine di discutere le raccomandazioni del Rapporto Finale, il 27 e 28 marzo 2015.

Venezia, 28 marzo 2015″

La Relazione Finale del COI, dopo la sua presentazione alla stampa da parte del Presidente del COI è stata quindi firmata dagli Osservatori Internazionali presenti in maggioranza e consegnata al Presidente del Comitato Organizzatore del Referendum, Plebiscito.eu, Gianluca Busato, che ha commentato: “la Commissione degli Osservatori Internazionali, nel rispetto di quanto previsto dal diritto internazionale, conferma l’avvenuta libera e democratica espressione della sovranità popolare del Popolo Veneto a favore dell’indipendenza della Repubblica Federale Veneta con una maggioranza plebiscitaria e inequivocabile. Il Referendum per l’indipendenza del Veneto oggi diviene ufficialmente un fatto istituzionale e politicamente vincolante”.

“Plebiscito.eu ringrazia il COI per l’alto esercizio professionale e ideale che ha permesso al Popolo Veneto di esercitare e vedere riconosciuto il proprio Diritto di Autodeterminazione nel rispetto dei principi, delle norme e delle procedure previste dal diritto internazionale”.

“Possiamo ritenere cessata definitivamente ogni esigenza di svolgimento di qualsiasi altra verifica istituzionale della volontà del Popolo Veneto, ogni altro tentativo di svolgere un nuovo referendum regionale sarebbe oltreché inutile dannoso e irrispettoso della sovranità popolare certificata. Ora si apre ufficialmente una fase di relazioni con gli stati e le organizzazioni internazionali volte al riconoscimento dell’indipendenza della Repubblica Veneta”.

Venezia, 30 marzo 2015

Fonte: Plebiscito.eu

COMUNICATO AL POPOLO VENETO

comunicatoV3_PBeu-310x194Comunicato pubblicato il 20 dicembre 2014 sulle seguenti testate: Il Gazzettino (edizione nazionale), la Tribuna di Treviso, il Mattino di Padova, la Nuova di Venezia e Mestre, il Corriere delle Alpi, la Voce di Rovigo, il Giornale di Vicenza, l’Arena di Verona. Tratto dall’originale pubblicato in www.plebiscito.eu.

Per consultare la documentazione relativa all’”Assessment sul livello di affidabilità dei dati” del Plebiscito Digitale del 16-21 marzo 2014, visita il seguente collegamento

COMUNICATO AL POPOLO VENETO

AL POPOLO DI PLEBISCITO.EU (QUELLO DEL 16-21 MARZO 2014)

AL MIO POPOLO

COMUNICO

con piacere ed orgoglio che “l’Assessment sul livello di affidabilità dei dati del Plebiscito Digitale del 16-21 marzo 2014, commissionato alla Società Engineering Ingegneria Informatica Spa (primaria società informatica italiana, quotata dal 2000 alla Borsa di Milano, con 7.300 dipendenti), ha prodotto le seguenti risultanze:

… “Tutte le attività analitiche” … “hanno mostrato che i dati esaminati possono essere considerati sufficientemente affidabili, in quanto non risultano rilevabili tracce di corruzione e/o alterazione”.

PRECISO

che, a seguito di tale inequivocabile risultato, è e sarà messa in atto ogni e più opportuna azione in sede sia interna sia internazionale a tutela del legittimo risultato espresso dal Popolo Veneto con voti favorevoli 2.102.969* pari all’89,10% dei 2.360.235* voti validi espressi equivalenti al 63,23% degli allora aventi diritto al voto nel referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014

DIFFIDO

chiunque dal porre in essere azioni volte a delegittimare direttamente o in maniera occulta la volontà popolare espressa con il Plebiscito Digitale del 16-21 marzo 2014, riservandomi ogni e più opportuna azione di tutela nelle sedi adeguate a livello sia nazionale sia internazionale

INFORMO

che la documentazione relativa all’Assessment sul livello di affidabilità dei dati del Plebiscito Digitale del 16-21 marzo 2014 *è consultabile pubblicamente sul sito internet www.plebiscito.eu

RINGRAZIO

tutti, Dirigenti, Quadri, Coordinatori, Sostenitori, Volontari, Simpatizzanti ed in particolare ogni singolo cittadino che ha dimostrato di avere a cuore l’Autodeterminazione dei Popoli e di anelare alla Libertà e all’Indipendenza della propria Terra, il Veneto.

LA SFIDA

un nuovo Illuminismo dell’Essere e del Fare, per dar vita a un nuovo Rinascimento, per mettere a frutto il grande cambiamento geopolitico già tracciato tra Occidente e Oriente, tra Nord e Sud del mondo, di cui sono crocevia e baricentro strategici il Veneto e Venezia.

TU

mi rivolgo a Te, in particolare. Da oggi il Tuo apporto personale, professionale ed economico è fondamentale; i nostri destini futuri dipenderanno da quello che saprai fare.

Venezia, 20 dicembre 2014

Dott. Ing. Gianluca Busato – Presidente di Plebiscito.eu

Per donazioni:

  • Con bonifico bancario, IBAN IT69E0890462180021000001600 – BIC: ICRAITRRP40. Beneficiario: PLEBISCITO.EU. Causale: Donazione
  • Con carta di credito da www.plebiscito.eu/sostieni

Termine delle donazioni: 31 marzo 2015. Scopo delle donazioni: organizzazione e comunicazione per Plebiscito.eu. Responsabile donazioni: Dott. Gianfranco Favaro (Tesoriere Plebiscito.eu). Rendicontazione consultabile su www.plebiscito.eu/fundraising

Per consultare la documentazione relativa all’”Assessment sul livello di affidabilità dei dati” del Plebiscito Digitale del 16-21 marzo 2014, visita il seguente collegamento

UN GRAZIE AI TESTIMONIAL DEL COMITATO REFERENDARIO DI INDIPENDENZA DEL VENETO

Gianluca Busato: “Plebiscito.eu, comitato promotore del referendum di indipendenza del Veneto, apre il conto corrente per la raccolta fondi”

Vogliamo ricordare oggi con grande piacere le molte personalità che a partire dal luglio 2013 hanno aderito come testimonial di Plebiscito.eu, inizialmente Plebiscito2013.eu, per la promozione del diritto di decidere dei cittadini veneti nel nuovo referendum regionale di indipendenza del Veneto.

rep-veneta-tv

È grazie anche a loro, come alle migliaia di veneti che ogni giorno si sono attivati per la promozione della questione veneta che ora possiamo dire con grande soddisfazione di aver conquistato la nostra piena libertà di espressione, condizione fondamentale e propedeutica per la piena indipendenza della Repubblica Veneta.

Ciò è ulteriormente confermato oggi nel momento in cui Plebiscito.eu, comitato promotore del referendum di indipendenza del Veneto, apre il conto corrente per la raccolta fondi, i cui riferimenti saranno annunciati il prossimo 15 agosto.

Spetta ora a noi veneti tutti senza alcuna esclusione di parte e a nessun altro essere artefici del nostro destino, in modo pieno e fattivo.

Gianluca Busato, presidente di Plebiscito.eu ha dichiarato: “l’intuizione geniale iniziale di Lodovico Pizzati fu che un partito o un movimento politico che aveva partecipato alle elezioni politiche italiane non poteva anche essere anche “comitato promotore” di un referendum: sarebbe venuta meno l’imparzialità necessaria. Fu quindi una naturale conseguenza la nascita di Plebiscito.eu, che ora si è già attivato per la raccolta fondi come da indicazioni dell’assessore regionale Ciambetti. Il 15 agosto comunicheremo l’IBAN presso il quale i cittadini e le imprese venete potranno fare le proprie donazioni”.

Ufficio comunicazione
Plebiscito.eu

REFERENDUM DI INDIPENDENZA DEL VENETO: I RISULTATI

REFERENDUM DI INDIPENDENZA DEL VENETO: I RISULTATI

VUOI CHE IL VENETO DIVENTI UNA REPUBBLICA FEDERALE INDIPENDENTE E SOVRANA?

  • VOTI VALIDI: 2.360.235, pari al 63,23% degli aventi diritto al voto
  • SI: 2.102.969, pari all’89,10% dei voti validi espressi
  • NO: 257.266, pari al 10,90% dei voti validi espressi
  • VOTI NON VALIDI: 6.815, corrispondenti allo 0,29% dei voti validi espressi

treviso-4

ELEZIONE DEI DIECI DELEGATI PER L’INDIPENDENZA DEL VENETO

GIANLUCA BUSATO

135.306

STEFANO VESCOVI

48.320

SELENA VERONESE

46.967

SILVIA GANDIN

43.025

LODOVICO PIZZATI

25.731

GIANFRANCO FAVARO

16.670

RAFFAELE SERAFINI

16.627

MANUEL CARRARO

16.454

GIANLUCA PANTO

16.321

PAOLO LUCA BERNARDINI

16.299

CLAUDIO RIGO

16.169

FRANCESCO MARIN

15.888

ANDREA DAVANZO

9.632

MARIO SANDRIN

9.003

FEDERICO BERTOLDO

6.002

RICCARDO JANNUZZI

5.781

DOMENICO BROVAZZO

4.963

LIDIO GAMBA

4.758

EMANUELA CILLO

4.402

STEFANO VENTURATO

3.982

ALBERTO MARSOTTO

3.431

FRANCESCO PISTOIA

3.407

DRITAN CAMI

2.469

TIZIANO PIZZATI

2.317

DOMENICO MANIERO

2.093

ANTONIO BOSO

1.835

SIMONE FERRARI RUFFINO

1.818

GUIDO GAZZOLA

1.276

treviso-5REFERENDUM SU ADESIONE ALL’UNIONE EUROPEA

  • VOTI VALIDI: 833.550, pari al 22,33% degli aventi diritto al voto
  • SI: 464.534, pari al 55,73% dei voti validi espressi
  • NO: 369.016, pari al 44,27% dei voti validi espressi

REFERENDUM SU ADOZIONE EURO

  • VOTI VALIDI: 919.598, pari al 24,63% degli aventi diritto al voto
  • SI: 472.409, pari al 51,37% dei voti validi espressi
  • NO: 447.189, pari al 48,63% dei voti validi espressi

REFERENDUM SU ADESIONE ALLA NATO

  • VOTI VALIDI: 740.431, pari al 19,84% degli aventi diritto al voto
  • SI: 477.312, pari al 64,46% dei voti validi espressi
  • NO: 263.119, pari al 35,54% dei voti validi espressi

bbcbusinesslogo

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REFERENDUM PER INDIPENDENZA DEL VENETO: SI FARA’ DAL 16 AL 21 MARZO

Lo annuncia il comitato organizzatore Plebiscito.eu. Sarà spedito a tutti i cittadini veneti un codice personale per poter votare al seguente quesito: “Vuoi che il Veneto diventi una Repubblica Federale indipendente e sovrana?”

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Il comitato referendario Plebiscito.eu ha annunciato la data in cui si terrà il referendum di indipendenza del Veneto: si voterà domenica 16 marzo dalle ore 7 alle ore 22 e da lunedì 17 a venerdì 21 marzo dalle ore 9 alle ore 18.

L’indizione della Votazione Elettronica segue l’approvazione della Risoluzione 44/2012 da parte  della Regione Veneto e di tutti i Comuni e province del Veneto che hanno approvato il percorso referendario per l’indipendenza del Veneto.

Il quesito che sarà posto a tutti i cittadini veneti residenti con diritto di voto sarà il seguente: “VUOI CHE IL VENETO DIVENTI UNA REPUBBLICA FEDERALE INDIPENDENTE E SOVRANA?”.

Ogni cittadino potrà votare con un Sì, oppure con un No.

Come si voterà. 

1. OGNI CITTADINO VENETO RICEVERA’ A CASA IL CODICE PERSONALE SEGRETO PER VOTARE. Dal 1° al 15 marzo accedendo al sito www.plebiscito.eu ci si potrà pre-registare al voto:  si riceveranno in tal modo tutte le istruzioni per votare comodamente da casa  e per abilitare il codice di voto laddove non si sia ricevuta la comunicazione postale personale.

2. IL CODICE DOVRA’ ESSERE USATO il giorno DOMENICA 16 MARZO 2014 DALLE ORE 7 ALLE ORE 22 E DA LUNEDÌ 17 A VENERDÌ 21 MARZO DALLE ORE 9 ALLE ORE 18.

3. SI VOTA ATTRAVERSO INTERNET: usando un qualsiasi computer o dispositivo mobile, collegandosi al sito internet www.plebiscito.eu.

SI POTRA’ VOTARE ANCHE CON IL TELEFONO: chi non può collegarsi ad internet, potrà telefonare facilmente al numero 0423 40 20 16.

Verrà chiesto il codice personale e quindi si potrà esprimere il voto. Si potrà quindi anche indicare una preferenza per il candidato che vorremo eleggere per attuare la nostra volontà. I candidati saranno consultabili dal 1° marzo sul sito www.plebiscito.eu. Ogni cittadino veneto con diritto di voto potrà candidarsi a far parte della delegazione dei plenipotenziari veneti accedendo al sito dal 20 febbraio prossimo e fino al 1° marzo.

Plebiscito.eu ha anche comunicato che potranno votare anche i cittadini veneti residenti all’estero iscritti all’AIRE: i loro voti saranno computati a parte, in quanto non è possibile inviare preventivamente una comunicazione ad ognuno di loro. Essi potranno ottenere il codice di voto sempre via internet attraverso il sito www.plebiscito.eu preregistrandosi a partire dal 1° marzo 2014.

Fonte: Press News Veneto

Rottura tra Morosin e Cantarutti, vittoria di Pirro per l’avvocato di Noale

Il presidente e il segretario di IV disertano il congresso di Vicenza, che ha decapitato il movimento

cantarutti-morosinOrmai se ne parlava da una decina di giorni, da quando, in una serata di precongresso a Vedelago, Alessio Morosin attaccò duramente Luca Azzano Cantarutti, uscendo allo scoperto. Oggi a Vicenza si è consumata la rottura insanabile tra i 2 avvocati, in occasione del congresso di indipendenza veneta, che ha rinnovato le cariche e anche la propria struttura organizzativa.

Non sappiamo se Cantarutti, che, assieme al segretario Giuliomaria Turco, ha disertato l’appuntamento del congresso, motivandolo con una lunga lettera inviata sabato ai soci, ora resterà a guardare, oppure se contesterà le delibere dell’assemblea di Vicenza, impugnandole, in particolare per ciò che concerne i molteplici risvolti di condotta antistatutaria, o di modifiche allo stesso statuto, anche se i lavori sono stati registrati addirittura con la presenza di due notai.

Da un punto di vista politico, l’avvocato polesano ne esce in ogni caso malconcio, dato che la base del movimento, pur sempre più ridotta (erano solo 219 i soci accreditati a Vicenza), ha deciso di stare con il suo collega di Noale.

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Paolo Lamon, il terzo incomodo

A fare pendere la bilancia dalla parte di Morosin è stato l’ingresso di un terzo incomodo, Paolo Lamon, che ha tirato la volata attraverso una proposta di modifica organizzativa che è stata approvata e che cancella le figure di segretario e presidente, introducendo portavoce che dovrebbero cambiare periodicamente a rotazione. Dalle cariche interne appaiono praticamente epurati tutti i fedelissimi cantaruttiani, con cancellazione o quasi delle province di Rovigo, Verona e Vicenza. Il nuovo nucleo di controllo del partito sembra concentrarsi ora tra Treviso (in particolare l’area del capolugo, Vedelago e il quartier del Piave), l’alta padovana, il miranese e qualche area del veneziano. Per il resto, buio assoluto.

Restano le ferite delle dure lettere, una firmata da Cantarutti e l’altra chiaramente ispirata da Morosin, inviate ai soci il giorno prima del congresso, che hanno decretato la fine corsa del tandem Cantarutti-Morosin.

Dall’esterno non si è ben compresa la ragione vera della rottura, anche se qualche maligno suggerisce che essa debba trovarsi nel rapporto privilegiato che Cantarutti era riuscito a stabilire con Luca Zaia, escludendo di fatto Morosin dai colloqui e dalle trattative importanti in vista del dibattito in regione sul tema dell’indipendenza del Veneto.

Ora il colpo di coda di Morosin lo rafforza, anche se la sua appare una vittoria di Pirro, con un quadro generale che sembra in tutta sincerità meno stabile e molto più fragile di qualche mese fa per il partito indipendenza veneta. Per capirlo, andiamo a vedere cosa è successo negli ultimi dodici mesi.

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indipendenza veneta, un anno fa

Prima l’epurazione in stile sovietico delle teste pensanti Pizzati e Busato, poi l’allontanamento dell’abile e capace Cantarutti sembrano infatti avere definitivamente svuotato il potenziale politico di un partito che pare destinato a rientrare nei ranghi del venetismo da prefisso telefonico, seguendo il destino dei vari veneto stato, liga veneta repubblica e altri partiti mai usciti dal guscio dello sbandieramento dell’orgoglio veneto, destinato anch’esso a mancare l’appuntamento con la capacità di incidere nel quadro politico.

Le ragioni del fallimento di indipendenza veneta sono in realtà causate dall’attrazione fatale che i palazzi veneziani della politica veneta in salsa italiana hanno svolto sugli avvocati indipendentisti. Una volta entrati nel palazzo, grazie alla strategia di Pizzati e Busato, invece di capire che dovevano uscirne al più presto, sono rimasti incantati dalle sirene dei partiti, perdendo il lume della ragione politica e restando intrappolati nei meandri del potere.

Chi prenderà ora in mano il testimone dell’indipendentismo veneto? Staremo a vedere nei prossimi giorni.

Duello epistolare Cantarutti-Morosin il giorno prima del congresso

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AI SOCI DI INDIPENDENZA VENETA

E’ con grande rammarico che mi trovo oggi a scrivere questa lettera ai soci di Indipendenza Veneta  ma, desiderando comunicare cosa sta accadendo e quindi rendervi partecipi del mio punto di vista , non posso fare altrimenti poichè non ci vedremo al congresso.
Tutti sapete, chi più chi meno, che il movimento sta attraversando un momento critico per vicende che sono complesse ma che proverò ad illustrare sinteticamente
Innanzi tutto vi spiego perchè non ci vedremo al congresso.
Circa 15 giorni fa, quando abbiamo cominciato a controllare le liste dei soci per verificare chi avesse  diritto di voto, mi giunge comunicazione dalla tesoreria che io e mia moglie Luisa risulteremmo non aver rinnovato la tessera nel 2013 e saremmo quindi decaduti. Cerchiamo allora in archivio e troviamo il documento originale firmato dall’ allora tesoriere Cristiano Zanin, che certifica di aver ricevuto in data 22 aprile 2013 le quote sociali mia, di mia moglie e di altri soci della mia area; invio questo documento alla tesoreria.
Il 21 novembre 2013 ho rinnovato la tessera per l’anno sociale 2014 (sono in possesso della ricevuta di versamento della quota). Giovedì il tesoriere Busetto dichiara che non trova i documenti cartacei del mio rinnovo quindi non posso presiedere il congresso (né votare).
Potrei fare ricorso ai probiviri presentando la ricevuta in mio possesso ma, a questo punto, ho deciso di non farlo anche perchè vengono contestate, con vari motivi (pretestuosi) praticamente tutte le iscrizioni  dei soci della provincia di Rovigo e di intere altre sezioni sparse qua e là nelle varie province. Una persona onesta non può e non deve essere continuamente chiamata a dimostrare di esserlo!
Vi sembra plausibile che dopo aver vissuto questi ultimi due anni sacrificando alle esigenze del movimento la famiglia, la vita privata, le ferie ed il lavoro (con relativi guadagni) io possa non aver rinnovato la tessera?
In 20 mesi ho percorso centomila chilometri, ho lavorato ininterrottamente per il progetto di un Veneto indipendente, ho impiegato i miei collaboratori (da me pagati) in ricerche di diritto per la legge 342 e per il parere della commissione giuridica (senza ricevere aiuto alcuno da altri); e mi si viene a dire che non avrei rinnovato la tessera?!!
Si vuole impedire la partecipazione al congresso di quanti potrebbero essere sostenitori delle tesi che ho ripetutamente espresso; circa 90 Soci ordinari sono stati esclusi dal Congresso.
Sapete che la prima mozione prevede il voto alla cosiddetta proposta Lamon con la quale si abolirebbero tutte le cariche. Tale proposta ha aspetti positivi ma  anche carenze gravissime, riconosciute anche dai proponenti (“la sistemeremo strada facendo”).
A chi è utile una spaccatura in questo momento ? Di certo non all’indipendenza.
La credibilità che Indipendenza Veneta è riuscita ad acquisire è dovuta alla serietà delle proposte, alla competenza di chi le ha presentate e sostenute.
Queste caratteristiche ci hanno fatto guadagnare il rispetto delle istituzioni, che interloquiscono con noi, ma le mozioni di sfiducia a Presidente e Segretario rafforzeranno o indeboliranno la credibilità di questo movimento? Lascio a voi la risposta.
Per questo motivo , nonostante le calunnie subite a Vedelago ad opera di un collega con cui pensavo di poter collaborare, avendo noi caratteristiche così diverse ma allo stesso tempo utili alla causa, ho scelto finora di non acuire le divisioni, rifiutando la carica di Presidente onorario (non mi interessano le cariche onorifiche prive di responsabilità) e proponendo a Morosin di lavorare congiuntamente. La risposta è stata data pubblicamente da Morosin in occasione dell’ultima riunione del Consiglio Direttivo allargata ai Coordinatori, allorché ha dichiarato che farà la lista di proscrizione “e tu sei il primo della lista”.
Esercito una Professione, quella di Avvocato che tratta processi penali, che mi avrebbe consentito di replicare con forza anche sulla scorta di documenti inoppugnabili, ma l’indipendenza del Veneto viene prima di questioni personali. A Vedelago ho deciso quindi di non gettare altro fango (quello gettato da altri era già troppo per tutti) e rimanendo calmo ho tentato di riportare l’attenzione su quello che deve essere il nostro principale obiettivo e sui passi da fare per raggiungerlo: l’approvazione della legge referendaria ed il percorso successivo per arrivare al referendum.
Purtroppo qualcuno pensa che invece la priorità sia una riorganizzazione del movimento che vede l’eliminazione delle figure del Presidente e del Segretario, quel che mi rimane oscuro è il motivo per cui si debba imporre soluzioni anche a costo di acuire le fratture anzichè elaborare una proposta condivisa.
Creare divisioni ora, quando grazie ad un lungo e paziente lavoro di diplomazia è stato costruito un largo consenso del Consiglieri regionali, mette in pericolo l’obiettivo che, a parole, molti dicono di voler raggiungere.
Ho sempre lavorato cercando il dialogo e rispettando le persone, i contrasti ci sono e ci sono stati ma solo dal confronto, quando è leale, possono arrivare le soluzioni.
Sono certo di aver sempre dato tutto quanto potevo per l’ indipendenza del Veneto, finora l’ ho fatto con Indipendenza Veneta, e continuerò a farlo fino a quando l’obiettivo non sarà raggiunto.
Sono sereno perchè  mi sono sempre mosso con lealtà ed onestà , ringrazio quanti hanno lavorato e lavorano al mio fianco, soci e militanti tutti che sarò sempre felice di salutare, e Vi auguro un buon congresso.

P.S.; visto quanto dichiarato da Morosin a Vedelago circa il fatto che, in qualità di Avvocato, patrocìno il Movimento, informo i Soci che la causa avviata dall’ex Tesoriere Cristiano Zanin contro Indipendenza Veneta avanti il Tribunale di Treviso, nella quale ho per l’appunto difeso il movimento (senza spese per lo stesso), si è conclusa con il pieno  accoglimento delle ragioni da me esposte in favore di Indipendenza Veneta.

                                                                                            
Luca Azzano Cantarutti

LA RISPOSTA NOTTURNA

Lettera con molta probabilità scritta da Morosin

Subject: RISPOSTA ALLA LETTERA DEL PRESIDENTE

Leggiamo,  con sorpresa e incredulità,  una lettera di Luca Cantarutti il cui contenuto presenta lagnanze diffusamente equivoche, vistosamente irreali e platealmente generiche.
La risposta serena che siamo, nostro malgrado, costretti a dare può, per ragioni di chiarezza, compendiarsi nei punti seguenti .
1) Il Movimento non sta attraversando un momento critico. Il progetto è chiaro, semplice, preciso, condiviso. Le iscrizioni sono quotidianamente crescenti e le sale degli incontri pubblici sono sempre piene.
2) La criticità si è invece manifestata da fine settembre ( congresso di Borgoricco) allorché si è scelto di non scegliere, o di impedire di scegliere , un Segretario nuovo , forte e capace di rilanciare,con decisione e visione, l’azione di Indipendenza Veneta. A quel punto Cantarutti ha voluto/ dovuto surrogarsi di fatto anche nel ruolo di Segretario creando, momento dopo momento, una evidente spaccatura all’interno del Consiglio Direttivo con palese ingessatura dell’attività e veto sulle proposte di una  azione più incisiva e decisiva. Si è preferita e cercata la linea curiale, prudente e perdente, di chi ha paura, o incapacità, di vedere l’orizzonte, inattitudine politica ad assumere iniziative forti e anticipatorie idonee a  rilanciare in avanti il testimone politico in modo da continuare a dettare noi la linea politica e l’agenda del Consiglio Regionale e del governatore Luca Zaia sul tema indipendenza.
3)Le OPINIONI personali espresse con UNO STRUMENTO DI COMUNICAZIONE DEL MOVIMENTO come questa email inviata a TUTTI I SOCI LA SERA PRIMA DEL CONGRESSO,  denotano tristemente, la posposizione dell’ideale al potere  e la violazione, tanto patente quanto grave, ci accomuna infatti contrariamente , l’obbligo di dare rispetto e osservanza allo Statuto .
4)Il Congresso del 26 gennaio è l’unico luogo del confronto di chi ha a cuore la sorte e la crescita del Movimento e di chi opera avendo come unico scopo, vivido e non negoziabile, l’obiettivo supremo della indipendenza del nostro Veneto
5)in merito alle questioni minori:
a)il Collegio di tesoreria, presieduto da Marco Zaninelli e di cui sono parte anche Michele Favero e Cesare Busetto ha operato sempre con collegialità condivisa e agito  in ossequio alle regole statutarie pronunciandosi all’unanimità sulle verifiche dei soci la cui posizione è perfettamente regolare e formalmente corretta. Questo Collegio NON ESCLUDE NESSUNO, anche perché non ne ha il potere, limitandosi solo a rimettere i casi irregolari alla decisione del Collegio dei Probiviri che statutariamente è competente alla decisione finale. Il Collegio  dei probiviri dal canto suo non si è ancora pronunciato atteso che si riunisce la mattina del congresso alle ore 7.30. Ogni doglianza preventiva appare quindi incomprensibile, strumentale e si commenta da sola !!! (Luca Azzano Cantarutti non ha richiesto nessuna convocazione come si DOVEVA invece fare prima del Congresso se si voleva dimostrare di dare)
b)il rinnovo della tessera di Luca Cantarutti se avvenuta come lui dice con tanto di ricevuta in suo possesso bastava , come gli è stato garbatamente chiesto,  che lui la inviasse al Collegio di tesoreria in copia e poi, la esibisse in originale . La questione si poteva risolvere in 10 secondi 10 !!! Ogni altra argomentazione cade da sola per la sua palese inconsistenza! Montare una inutile polemica sul punto e addirittura chiamare in causa, a sproposito, la propria onestà, semmai manifesta  solo il livello di scarsa credibilità di chi fomenta e crea la polemica fumosamente. Di questo si, purtroppo,  tutti i militanti avranno enorme delusione e grande rammarico.
c)non risulta ci sia alcun problema di tesseramento ne per la consorte ne per il figlio di Luca. Perché allora si scrive a  sproposito  ?
6) non ci sono 90 soci esclusi dal congresso. All’esito delle verifiche del Collegio dei probiviri forse vi sarà la esclusione solo di alcune unità di militanti e solo se vi saranno gravi ed insanabili situazioni di irregolarità . Anche su questo punto perché adombrare inesistenti discriminazioni prima delle finali determinazioni di chi è statutariamente chiamato a questo compito ? Cercarsi giustificazioni preventive denota paura del confronto, pochezza di visione o, forse , perché non si vuole il confronto politico sulla “proposta Lamon” che pare largamente condivisa nei molteplici incontri tra i coordinatori di area avvenuti nelle ultime settimane . Ci dispiace molto, e ci delude,  Luca !!!
7)A Vedelago non abbiamo percepito calunnie ( non ci sono, peraltro, ne reati politici ne  reati di lesa maestà ). Alessio Morosin è l’anima viva e storica del Movimento e con la sua passione e terzietà ha solo espresso, con la forza degli ideali che lo animano e la passione che travolge le platee, la sua contestazione su fatti e circostanze precise favorendo il dibattito sulle soluzioni  da cui poi è nata la “proposta Lamon” che ha solo lo scopo di animare e rilanciare la vita del Movimento liberandolo dai PERSONALISMI NOCIVI e dalle derive padronali.
8)La volontà trasversale di molti soci, che rappresentano quasi tutte le aree, di  riorganizzare la struttura del Movimento non può essere letta, a priori, come un fatto dannoso, salvo che non si sia preventivamente ispirati da mala fede politica o da interessi diversi da quelli della piena indipendenza del Veneto per cui il Movimento dovrebbe rimanere assoggettato ai pochi che si trovano al vertice secondo lo stile italiano.
8)rinunciare al confronto congressuale è solo un manifesto atto di debolezza e di fuga. Ne siamo fortemente rammaricati ma rispettiamo anche lo stile rinunciatario di cui faremo buona memoria visto che il percorso verso l’indipendenza ci chiederà di superare ostacoli enormi per i quali serviranno uomini politici di ferro .

Fortunatamente noi crediamo nel CONFRONTO DEMOCRATICO e nella SAGGIA SOVRANITA’ della Assemblea Congressuale alla quale ci rimettiamo senza timore
Un sereno saluto.

Busetto Cesare
Davanzo Teresa
Favero Michele
Favero Stefano
Gardin Nicola
Guercini Stefano
Lamon Paolo
Lucato Fabrizio
Lucchetta Giovanni
Sarti Michele
Sarti Michela
Vecchiato Umberto

MORTE DEL PROGETTO POLITICO DI CANTARUTTI E MOROSIN

Secondo quanto stabilito dalla Giunta Regionale per il Regolamento lo scorso 13 luglio, per ridare vita alla legge referendaria (p.d.l. 342/2013) serve il consenso preventivo dell’80% del Consiglio Regionale

Articolo tratto dall’originale, pubblicato su Press News Veneto

sabbie-mobili-342Ora vi spieghiamo perché il progetto di legge regionale 342/2013 presentato da Stefano Valdegamberi (relativo all’indizione del referendum consultivo per l’indipendenza del Veneto) è morto e sepolto.

Il tutto è conseguenza di una questione tecnica del consiglio regionale, messa in atto dall’approvazione della determinazione n. 8 nella seduta del 13 luglio 2013 della Giunta per il Regolamento del Consiglio Regionale del Veneto. La data è importante: guarda caso è avvenuto proprio prima delle sedute del 30 luglio e del 17 settembre in cui è stata disinnescata in Consiglio Regionale la legge referendaria, a dimostrazione di un piano ordito a freddo dalla partitocrazia italiana.

Cosa dice questa determina? Essa entra nel merito dell’iscrizione all’ordine del giorno in occasione di consigli regionali e della calendarizzazione dell’ordine di lavoro delle commissioni consiliari competenti per le istruttorie.

In particolare essa recita che “ad eccezione dei progetti di legge e di regolamento di iniziativa popolare e degli enti locali di cui all’articolo 20, comma 6, dello Statuto, nessun oggetto assegnato per l’esame alle competenti commissioni può essere iscritto all’ordine del giorno del Consiglio regionale prima che sia concluso il procedimento istruttorio in commissione, salvo quanto previsto dall’articolo 24, comma 3, del Regolamento.”

E poi ancora, in merito ai lavori della commissione competente, essa recita che “con il consenso dei presidenti di gruppi la cui consistenza numerica sia complessivamente pari almeno ai quattro quinti dei componenti del Consiglio è possibile fissare, nell’ambito della formazione del calendario dei lavori di cui all’articolo 8 bis, comma 5, del Regolamento, un termine entro il quale la commissione competente deve concludere il procedimento istruttorio di un determinato oggetto ad essa assegnato in sede referente”.

Luca Azzano Cantarutti dice bugieCosa significa questo?

Che il progetto di legge regionale 342/2013 senza il consenso di almeno 4/5 del consiglio regionale è sepolto forse per l’eternità nella 1° commissione regionale affari istituzionali, assieme alle speranze di tanti poveri soci dei movimenti indipendentisti che credono alle bugie di chi continua a prenderli in giro.

Bugie degne di politici di vecchia data, tra le quali non sappiamo ancora se ascrivere quella detta dall’avvocato Luca Azzano Cantarutti, che ancora ieri su facebook addebitava alla volontà della lega nord la mancata convocazione del consiglio regionale, che in realtà nessuno può più convocare senza il consenso di almeno l’80% del Consiglio Regionale.

Delle due l’una, o l’avvocato dice il falso sapendo di mentire, oppure è ignorante di come funziona il Consiglio Regionale, il che sarebbe ancor peggio, data la propria autoincensata e autoproclamata credibilità istituzionale, svanita come neve al Sole. Tertium non datur.

Per fortuna che nel frattempo è nato Plebiscito2013 che ha dato vita all’iniziativa del Plebiscito Digitale che si terrà il 16 febbraio, altrimenti l’indipendenza del Veneto la vedevamo col binocolo!

Press News Veneto

Post Scriptum: qualcuno ha risposto al nostro articolo facendo presente che in caso di mancato rispetto del termine prefissato per l’esame del progetto di legge da parte della competente commissione il proponente o 10 consiglieri possono chiedere al presidente del consiglio regionale di far iscrivere tale argomento all’ordine del giorno del primo consiglio regionale utile: tale osservazione non tiene conto del secondo aspetto che abbiamo esposto nell’articolo, ovvero che per fissare il termine dei lavori della commissione che farebbe scattare tale norma serva il consenso preventivo dell’80% del consiglio regionale…

IL PLEBISCITO DIGITALE SEGUE IL “METODO BERTOLISSI” PER DARE LA VOCE AI CITTADINI VENETI

Piena legittimità internazionale e rispetto delle leggi dello stato, la nuova proposta di Plebiscito2013 è la soluzione perfetta per far nascere la nuova Repubblica Veneta

pb2013Fonte: Plebiscito2013.eu

Domenica scorsa a Verona abbiamo anticipato la nuova proposta istituzionale per l’indizione del Plebiscito Digitale per l’indipendenza del Veneto.

Essa verrà proposta a tutti i Comuni del Veneto per l’approvazione attraverso una deliberazione di Giunta Comunale, oppure di Consiglio Comunale laddove sia necessario un preventivo passaggio politico più condiviso (ad esempio nei comuni dove ancora non è stato approvato il sollecito all’approvazione della proposta di legge regionale 342).

Andiamo nel dettaglio a vedere alcuni punti cardine che caratterizzano la proposta, prima di renderla pubblica nei prossimi giorni.

Il Plebiscito Digitale è nel solco della piena legittimità internazionale

Essa si basa infatti su un sistema di votazione elettronica (nota anche come e-voting e comprendente il voto in linea), che rappresenta un metodo, di utilizzo oramai consolidato nel mondo, che si basa sulle tecnologie elettroniche ed informatiche, sia per esprimere il voto, sia per il conteggio delle preferenze.

La prassi contempla varie applicazioni di votazione elettronica: ad esempio tramite postazioni dedicate, oppure per mezzo di Internet, o anche per telefono, per mezzo di schede perforate, sistemi a scansione ottica o sistemi informatici di varia architettura.

Tale pratica è molto diffusa anche in ambito privato: nel 2007 la Commissione Europea ha varato la Direttiva 2007/36/CE (Shareholders Rights Directive) che consente l’esercizio del diritto di partecipazione e voto remoto nel corso delle assemblee degli azionisti. Tale direttiva europea ha permesso alle associazioni di azionariato critico e alle associazioni di rappresentanza degli azionisti di utilizzare il voto on line, nonché di farlo conoscere come nuovo strumento di partecipazione alle decisioni ed espressione della volontà dei soci.

I sistemi di votazione on line sono utilizzati in molte nazioni moderne, sia in ambito privato, sia in ambito pubblico. Negli Stati Uniti d’America, Regno Unito e in particolare in Estonia fin dal 2005, il voto via Internet è stato utilizzato anche nelle elezioni politiche e nei referendum. In Svizzera i referendum locali via Internet sono una pratica ormai consolidata, i votanti ricevono la password per accedere alla scheda elettorale, per mezzo del servizio postale. In Estonia molti elettori, se preferiscono, possono votare via Internet sia alle elezioni locali, sia parlamentari.

In linea generale, quindi, il voto tramite Internet si inserisce nella piena legittimità internazionale, considerato l’ormai consistente numero di Paesi che lo hanno adottato.

Il Plebiscito Digitale rispetta il diritto interno italiano

Per quanto riguarda le elezioni politiche e i referendum in Italia, la mancanza di una normativa in materia permette di affrontare una sperimentazione di voto elettronico su un tema che attiene alla libera espressione, senza entrare in contrasto con il diritto interno e quindi oltrepassando i problemi procedurali che finora hanno impedito al Consiglio Regionale del Veneto di approvare il progetto di legge regionale 342 del 2013 sull’indizione di un referendum consultivo per l’indipendenza del Veneto.

Il vuoto legislativo italiano in tema di votazione elettronica solleva inoltre le rappresentanze istituzionali da doveri organizzativi, in merito alla convocazione di comizi, preparazione di seggi elettorali, convocazione di scrutatori e altri vincoli operativi e normativi che costituiscono un ostacolo evidente nell’indizione di una consultazione popolare tradizionale e che finora ha inibito la decisione politica in seno al Consiglio Regionale, oppure, secondo l’opinione di molti osservatori, ha costituito una facile scusa per non decidere alcunché.

Il Plebiscito Digitale è a costo zero

Tali obblighi legislativi hanno finora costituito un ostacolo politico anche per quanto riguarda il costo organizzativo per l’indizione del referendum di indipendenza, di fronte al quale molti politici hanno paventato il rischio di danno erariale con levata di scudi contro lo spreco di denaro pubblico. In questa sede è quasi superfluo far notare che anche tali eccezioni sono risibili e non giustificate, ma in ogni caso grazie al Plebiscito Digitale non vi sarà alcun problema anche in tal senso, potendo invece dedicare le risorse economiche alla comunicazione dell’iniziativa a tutti i cittadini veneti.

La sua economicità, libera risorse per meglio comunicare come votare nel Plebiscito Digitale

La maggiore disponibilità di risorse economiche destinate alla comunicazione di massa ai cittadini veneti risolve inoltre anche i dubbi sollevati da diversi osservatori circa la diffusione limitata di mezzi digitali e di internet presso la popolazione: da un lato la comunicazione che verrà predisposta contribuirà a colmare tale divario di alfabetizzazione digitale, dall’altro sarà possibile supplire al cosiddetto “digital divide” tramite la messa a disposizione di postazioni internet già esistenti nei comuni, come ad esempio nelle biblioteche, con l’ausilio di volontari che aiutino le persone meno abituate al mezzo digitale. Tali volontari potranno essere, ad esempio, gli stessi scrutatori volontari già attivati a supporto del referendum per l’indipendenza da svolgersi in modo “tradizionale”. Per supplire alle carenze, o alla eventuale mancanza di disponibilità da parte dei comuni, potranno anche essere messe a disposizione postazioni internet su base volontaria privata.

Come si realizzerà il Plebiscito Digitale

Da un punto di vista procedurale, il Plebiscito Digitale inoltre non richiede per la propria indizione che sia indetto da TUTTI i comuni del Veneto. Per legge, le liste elettorali dei comuni sono infatti disponibili per ragioni statistiche e grazie a ciò sarà possibile permettere l’inizializzazione della piattaforma informatica.

La piattaforma internet utilizzata per l’espressione del voto sarà realizzata dal Comitato Referendario Plebiscito2013 (che ha la fortuna di aver al proprio interno le competenze tecniche necessarie e una profonda conoscenza architetturale digitale), che la metterà a disposizione del Comune e dei cittadini senza alcun onere a carico del Comune.

Il codice sorgente della piattaforma, sviluppata in modalità “open source”, sarà depositato presso apposito centro di ricerca internazionale (come ad esempio l’Istituto Fraunhofer di Berlino, o altri) e ogni comune potrà nominare un proprio incaricato che potrà avere accesso alla piattaforma per verificare il corretto andamento delle operazioni di voto, al controllo dei codici sorgenti depositati della piattaforma Internet e la verifica degli stessi in qualsiasi istante.

I costi dell’operazione, non a carico dei comuni, sono rappresentati dallo sviluppo della piattaforma internet e delle schede contenenti i codici segreti nominali per ogni cittadino veneto per poter votare. Si tratta di costi molto limitati rispetto a una consultazione referendaria tradizionale, il cui finanziamento avverrà tramite donazioni private.

Il Plebiscito Digitale è innovativo e segue il metodo “Bertolissi”

L’operazione Plebiscito Digitale permetterà alla nuova Repubblica Veneta di nascere nella modalità più innovativa mai concepita nella storia, permettendo ai veneti di entrare nel mondo moderno dalla porta principale, come si conviene a chi nella storia ha sempre rappresentato un faro di civiltà.

Infine, il Plebiscito Digitale incontra, anche da un punto di vista giuridico e politico, l’opinione espressa dall’ill.mo Prof. Mario Bertolissi, che nella conclusione della sua relazione giuridica prodotta in seno alla Commissione Giuridica Regionale sulla Risoluzione 44, per quanto attiene al “da farsi” ha suggerito proprio di procedere in tal senso.

Pertanto, il Plebiscito Digitale è “complementare” e “integrativo” e non di certo “alternativo” all’azione politica in corso nel Consiglio Regionale con la discussione sulla proposta di legge 342. La Regione Veneto potrà fare propria tale iniziativa, in ogni momento, con grande apertura e soddisfazione di tutti. Nel frattempo, noi di sicuro non ci fermiamo e dalla prossima settimana comincerà il tam-tam presso tutti i Comuni del Veneto, le Repubbliche Territoriali che daranno il via all’operazione istituzionale del Plebiscito Digitale per l’indipendenza del Veneto.

Gianluca Busato
Plebiscito2013

NASCE VENETO BUSINESS: 80 IMPRENDITORI GIÀ ISCRITTI

Gianluca Busato: “copriremo il vuoto lasciato dall’ICE, facendo fare affari nel mondo alle aziende venete”. Collegamenti già attivi con Polonia, Sud Africa, Namibia, Angola, Scozia, Regno Unito, Repubblica Domenicana, Stati Uniti d’America

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rileySabato scorso a Venezia si è celebrata la nascita di Veneto Business, l’innovativa piattaforma internazionale per imprenditori veneti, che ha registrato un grande successo sia in termine di adesioni e partecipazione sia in termini di qualità di contenuti dell’evento.

Sono già 80 gli imprenditori che si sono iscritti a Veneto Business, che ha visto il saluto ufficiale portato dalla Regione Veneto con l’intervento dell’assessore regionale Daniele Stival e di illustri ospiti scozzesi, John Riley, parlamentare a Holyrood (il parlamento scozzese con sede ad Edimburgo) e consulente costituzionale, membro dello Scottish National Party, Ian Renwick, Consigliere SNP per l’Isola di Skye (Ebridi Interne) presso il Consiglio delle Highlands e Giovanni Dalla-Valle, azionista di Business for Scotland, socio dell’SNP e ambasciatore della campagna Yes Scotland.

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Ha raccolto grande interesse la presentazione di collegamenti e advisor di Veneto Business con diversi Paesi del mondo, molto promettenti come mercati in espansione sia per quanto riguarda la possibilità di investimenti da parte di aziende venete in loco sia ovviamente per l’attrazione di investitori in Veneto.

Tra i primi Paesi coperti segnaliamo Polonia, Sud Africa, Namibia, Angola, Scozia, Regno Unito, Repubblica Domenicana, Stati Uniti d’America.

Veneto Business ha quindi anticipato alcuni servizi premium che saranno resi disponibili agli associati, in particolare nei Paesi coperti da Veneto Business, quali servizi di contrattualistica internazionale, supporto commerciale nei Paesi coperti, recupero crediti, recruiting, coaching, formazione, marketing e comunicazione. La giornata si è quindi conclusa con una cena suggestiva in Canal Grande.

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Il direttore di Veneto Business Gianluca Busato ha così commentato l’evento di lancio di sabato: “Intendiamo riempire un vuoto evidente lasciato da istituzioni che oramai hanno perso ogni funzione quali l’ICE (istituto di commercio estero) e lo facciamo con lo stile veneto, che è rappresentato dalla capacità di trovare soluzioni grazie all’ingegno che ci è proprio, unito alla nostra proverbiale vocazione mercantile, condividendo e rafforzando collegamenti commerciali e istituzionali con Paesi e mercati del mondo in grande crescita. Veneto Business anticipa e rende possibile la nascita di un nuovo Veneto anche per le relazioni di affari, permettendo la selezione e creazione di una nuova classe dirigente che si relazioni con le giovani e capaci classi dirigenti di Paesi che hanno saputo fare dell’innovazione e dell’incentivo all’intraprendere la ricetta del proprio odierno successo.

cenaVeneto Business intende trasformare la più grave crisi socio-economica della storia moderna nel Veneto, nella grande opportunità per permettere la nascita di un Veneto nuovo e virtuoso. Non vogliamo unirci al gregge che continua a ripetere un vano e sterile lamento fine a sé stesso: Veneto Business preferisce concepire e creare le condizioni per portare nel mercato già oggi le chiavi della crescita del prossimo futuro.

Il successo dell’evento di sabato ci dà ancora più forza per realizzare il nostro obiettivo e la conferma di avere la visione anticipatrice del nuovo mondo che verrà”.

Fonte: http://venetobusiness.com/grande-successo-per-lesordio-di-veneto-business-80-imprenditori-gia-iscritti/

gazzettino

UNA STAFFETTA IDEALE PERCORRE TUTTO IL VENETO, A DIFESA DELLA LIBERTÀ E DELLA DEMOCRAZIA

Da Venezia a Verona, un week end per costruire il futuro del Veneto

weekendLa prossima fine settimana sarà molto importante per il Veneto, sempre più nella stretta di una crisi causata dall’appartenenza all’Italia e da nient’altro che ad essa.

In una staffetta ideale tra economia, categorie sociali e politica e istituzioni, sabato e domenica assisteremo alla partenza di un nuovo corso per dare vita a un Veneto nuovo, che sappia essere la terra delle opportunità che naturalmente è.

Locandina_VE_26102013_MINISabato 26 ottobre a Venezia si tiene un convegno storico, che vedrà anche il saluto istituzionale dalla Regione Veneto, portato dall’assessore regionale Daniele Stival e che sancirà il battesimo di Veneto Business, una nuova piattaforma internazionale per imprenditori veneti, che vuole anticipare il futuro, permettendo la costruzione di relazioni solide e collegamenti internazionali con nuovi Paesi e mercati. L’evento di lancio che si tiene all’hotel Amadeus a partire dalle ore 15 vede la presenza di importanti ospiti istituzionali dalla Scozia, che si appresta a celebrare il referendum per la propria completa indipendenza il prossimo 18 settembre 2014. Saranno presenti importanti personalità dell’SNP del Parlamento Scozzese, a testimoniare la vicinanza dello Scottish National Party, la formazione indipendentista che ha come proprio leader Alex Salmond, First Minister della Scozia.

Saranno inoltre presenti molti advisor di Veneto Business, che presenteranno le opportunità di mercato in diversi Paesi del mondo: dalla Polonia al Sud Africa, dalla Scozia e dal Regno Unito agli Stati Uniti d’America, ma anche Paesi emergenti e ancora poco noti nel Veneto come la Slovenia, la Repubblica Dominicana, l’Angola e la Namibia.

mini_Locandina_VR_27102013 (1)Domenica 27 ottobre sarà invece la volta di Verona, dove Plebiscito2013 ha chiamato a raccolta tutti i cittadini e i Comuni del Veneto, sotto la bandiera del Veneto, il Gonfalone di San Marco, per unirsi a difesa della democrazia e della libertà, messe a dura prova dallo stop forzato all’indizione del referendum per l’indipendenza del Veneto imposto dalla partitocrazia italiana in Regione Veneto. Il corteo che partirà dall’Arsenale alle ore 15 sarà guidato dai rappresentanti istituzionali inviati da decine e decine di Comuni Veneti, sotto i propri Gonfaloni e arriverà in Piazza Bra dove si terrà un comizio al quale hanno già dato la propria adesione molti rappresentanti istituzionali, compresi europarlamentari, consiglieri regionali e sindaci del Veneto.

Da Verona partirà forte la nuova proposta istituzionale di convocazione del Plebiscito digitale per l’indipendenza del Veneto, la via Estone e democratica nel rispetto della libertà di espressione, che possa permettere ai cittadini veneti di decidere il proprio futuro, nella piena legittimità internazionale e senza violare il diritto interno dello stato.

Da Venezia a Verona, il futuro del Veneto inizia sabato 26 e domenica 27 ottobre prossimi.

Gianluca Busato

Fonte: http://plebiscito2013.eu/da-venezia-a-verona-un-week-end-per-costruire-il-futuro-del-veneto/